L’agrivoltaico accelera nel 2023: Gaya fa il punto della situazione

Destinare lo 0,3% dei terreni agricoli a impianti agrivoltaici basterebbe a soddisfare il 50% degli obiettivi del PNIEC: è la strada ideale per decarbonizzare, aumentando anche le rese per il mondo agricolo

Pubblicato il 7 agosto 2023

L’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili in Italia è cresciuta negli ultimi 12 mesi ad un ritmo doppio rispetto all’analogo periodo 2021-2022: L’agrivoltaico traina la crescita negli ultimi 6 mesi secondo gli analisti.

A fare il punto della situazione è Gaya Srl, nuova società proponente su Ener2Crowd, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green, che lancia per la prima volta in Emilia-Romagna un impianto agrivoltaico in crowdfunding, testando anche, per la prima volta, la modalità di prebooking. “Basterebbe destinare lo 0,3% dei terreni agricoli italiani a impianti agrivoltaici a soddisfare il 50% degli obiettivi del Pniec”, assicurano gli analisti.

È la strada ideale per decarbonizzare senza perdere suolo agricolo: grazie ad impianti elevati da terra è infatti possibile ospitare sotto di essi un’agricoltura estensiva e meccanizzata, e perfino attività agropastorali, aumentando le rese per il mondo agricolo.
“L’obiettivo è quello di generare la massima produzione agro-energetica, nel pieno rispetto del territorio, del paesaggio e dei valori di sostenibilità sociale”, sottolineano gli agronomi di Gaya Srl.

La società fondata da Carolina Franceschini, imprenditrice che si è da sempre focalizzata nella ricerca e sviluppo nel campo dell’energia e della sostenibilità, già co-fondatrice di Tobago e responsabile dello sviluppo del business nelle diverse aree di interesse della società, è ora impegnata a realizzare in Emilia-Romagna un impianto agrivoltaico di circa 10 MWp, che si distribuirà su di un terreno dell’estensione di circa 15 ettari e consentirà la coltivazione, con un ulteriore consistente risparmio di risorse idriche grazie all’effetto di ombreggiamento dei pannelli.

La produzione si attesterà intorno ai 13 GW/h all’anno, consentendo mancate emissioni per 5,5 kTon di CO2 ogni anno, compensando quindi l’inquinamento prodotto da circa 4.000 automobili, pari all’effetto benefico della piantumazione di circa 560.000 alberi” sottolinea Franceschini, CEO di Gaya Srl.

Il nuovo progetto, realizzato in partnership con Ener2Crowd, si propone di coinvolgere anche le comunità locali, chiedendo un finanziamento minimo di 200.000 euro (con massimo di 250.000 euro) per le prime fasi di sviluppo necessarie alla costruzione e installazione dell’impianto agrivoltaico, il cui costo totale è stimato in circa 8 milioni di euro.

Il rendimento è del 7,5% annuo, con una durata di 18 mesi ed ammortamento “bullet” a rate trimestrali. Ed è inoltre previsto un rendimento addizionale dello 0,5% per chi investe entro i primi 7 giorni dall’apertura della raccolta (“Fast Ticket”) ed un ulteriore 0,1% per chi si iscrive al “Prebooking” indicando quanto vorrebbe investire (anche solo 100 euro) con una manifestazione di interesse non vincolante e poi investe effettivamente tale cifra.

Optando per il “Prebooking”, che nel caso dell’agrivoltaico GAYA in provincia di Ferrara chiuderà il prossimo 11 luglio 2023, sarà inoltre possibile investire con un giorno di anticipo rispetto all’apertura ufficiale del progetto a tutti gli investitori: «un fattore non di poca importanza considerando che le raccolte sulla nostra piattaforma si completano molto spesso in poche ore, rendendo difficile la partecipazione di tutti coloro che vorrebbero essere protagonisti di questa incredibile “rivoluzione verde” che parte dal basso” mette in evidenza Niccolò Sovico, CEO, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.

“Ai nostri progetti di agrivoltaico stiamo inoltre associando progetti di riforestazione ad alto impatto sociale, creati insieme al partner zeroCO2” aggiunge orgogliosamente Franceschini. “Una foresta aziendale tracciabile a supporto delle famiglie contadine nelle aree del mondo più bisognose e povere” puntualizza la CEO.

Fonte foto Pixabay_RoyBuri

 



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