La smart city deve essere verde

Pubblicato il 23 luglio 2015

La scelta del verde viene troppo spesso intesa come soluzione decorativa, elemento estetico. “Niente di più sbagliato”, sostiene Mirco Pegoraro, AD di Geoplast. “Il verde urbano è funzionale, serve a ridurre le conseguenze di eventi piovosi intensi, ridurre le temperature estive, attenuare l’inquinamento acustico, far risparmiare denaro (pubblico e privato) e rendere sostenibile la presenza dell’uomo sul territorio. In una parola, una smart city, ovvero nata da pianificazione urbana basata sulle nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita dei cittadini, deve essere verde”.

L’acqua, indispensabile per la vita, diventa nemica quando si tratta di precipitazioni eccessive o di siccità. Saperla gestire è strategico per le città e per una qualità della vita delle persone. Per farci i conti in tasca, basti pensare ai costi dell’acqua potabile per usi domestici, che vanno dalla doccia, all’irrigazione, alla cucina. Ogni famiglia spende circa 20 euro al mese, pari a 240 euro all’anno che sui 22,9 milioni di famiglie significa una spesa di quasi 6 miliardi di euro/anno; un costo cresciuto di +74% negli ultimi cinque anni passando dai 12,16 euro del 2008 ai 21,18 euro del 2013 (Fonte Istat). D’altra parte, le conseguenze di dissesti idrogeologici in Italia costano 3,5 miliardi di euro l’anno, secondo quanto risulta dall’ultima indagine dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) e del Centro ricerche per l’edilizia e il territorio (Cresme).

Le soluzioni sono di tipo progettuale e costruttivo, e per questo Geoplast, fedele al suo impegno di concretizzare l’equilibrio tra spazio costruito e ambiente, ha realizzato una serie di soluzioni che rendono sostenibile ogni intervento costruttivo dell’uomo.

Tetti, parcheggi e pareti verdi, e sistemi per il recupero delle acque piovane, non sono solo belli da vedere, hanno una funzione fondamentale nella protezione del territorio.

Il modello Geoplast per la gestione delle acque “in situ” prevede la realizzazione di superfici permeabili, bacini drenanti, tetti e pareti esterne con verde verticale, e sistemi di recupero e riutilizzo delle acque piovane.

La notizia della siccità in California, e del conseguente divieto di utilizzare l’acqua potabile per l’irrigazione, fa riflettere sull’importanza di soluzioni che rendono l’abitazione autonoma sotto il profilo dell’utilizzo di risorse. A fronte di questo caso, per altro non isolato, esistono esempi positivi, sia nell’edilizia privata sia in interventi pubblici come nel caso di Piazza XX Settembre a Rovigo: 650 metri quadrati di bacini di accumulo e drenaggio, previsti in un ampio intervento di riqualificazione nella più importante piazza della città. Uno spazio pubblico completamente fruibile a piedi o in bicicletta; sotto la superficie carrabile, con i sistemi Drening di Geoplast sono stati realizzati due bacini separati: uno per l’accumulo e riutilizzo dell’acqua meteorica per l’irrigazione della cavea verde, l’altro per il drenaggio proveniente dalla nuova area pubblica. La scelta dei progettisti è stata dettata dalla volontà di mitigare l’effetto di piena dovuto ad eventi meteorici eccezionali e di risparmio idrico.

Ad Alessandria, il nuovo quartiere Alessandria 2000, che consta di strutture congressuali, espositive, uffici ed esercizi commerciali e un nuovo lotto abitativo, ha previsto la realizzazione di 8.300 metri quadrati di bacini drenanti (utilizzando sempre il sistema Drening di Geoplast) che permettono di risolvere il problema della gestione dell’acqua piovana da smaltire (4.500 metri cubi), tenendo conto della proibizione vigente di smaltirla in fognatura e nei canali della zona. Tre vasche di laminazione, interrate, costituiscono un bacino di raccolta temporanea dell’acqua piovana proveniente dai tetti, dai piazzali e dalle strade, che si svuota per semplice infiltrazione naturale nel terreno, evitando così lo scarico nelle reti fognarie esistenti, giudicate sottodimensionate. In superficie, un prato e parcheggi.

Un caso di “verde utile”, oltre che esteticamente di pregio, è l’Università della Vela a Campione del Garda, il primo Centro della Federazione Italiana Vela per la preparazione agonistica di atleti olimpici e paraolimpici nell’attività velistica di alto livello. 10.400 metri quadrati con tutte le attrezzature necessarie per l’allenamento e la pratica della vela agonistica e per l’organizzazione di eventi sportivi. La struttura ha ospitato i Mondiali di Vela 2012. Il progetto include la realizzazione di un’area drenante di passaggio per l’area di scivolo delle imbarcazioni sul lago.

Si è scelto di creare una superficie verde, capace nel contempo di supportare il passaggio dei mezzi di trasporto delle imbarcazioni. Geoflor, il grigliato di Geoplast, è stato scelto per rivestire l’intera area verde, rendendo subito fruibile e carrabile la superficie, senza alcun impatto ambientale ed estetico. L’area ha mantenuto le caratteristiche di terreno drenante, come richiesto dalla normativa comunale, poiché Geoflor ha una permeabilità del 95% e si integra subito al manto erboso, scomparendo alla vista. Il manto erboso viene anzi protetto dal grigliato, e non viene rovinato dal transito delle piccole imbarcazioni. Il risultato è un’area verde utilizzabile per eventi e altre manifestazioni.



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