La plastica dalla parte delle donne

Pubblicato il 5 marzo 2003

Esiste una “visione femminile delle materie plastiche”? Sembra proprio di sì. Lo ha confermato Enrico Finzi, presidente di Astra e Demoskopea, presentando ieri presso il Circolo della Stampa di Milano, i risultati dell’ultima indagine commissionata in Italia da SC Sviluppo Chimica con la collaborazione di Assoplast.

La ricerca rileva che le donne hanno un profilo specifico rispetto all’intero universo demoscopico: nei confronti delle materie plastiche risultano moderne, ricche di aspettative, attente e mature. Donne evolute, forse più avanti della società italiana nel suo complesso.

Le donne danno un giudizio positivo delle materie plastiche (77%), un giudizio che in dieci anni è addirittura cresciuto del 25%: da 11,8 milioni sono passate a 17,8 milioni. Il principale motivo di questa adesione (64%) è connesso a quanto la plastica è in grado di fare per migliorare la qualità della vita, non solo oggi ma anche in futuro.

Per entrare ancor più nel merito dei rapporto fra donne e plastica, il Convegno ha successivamente focalizzato la propria attenzione su un’area che sta molto a cuore al pubblico femminile, ed in particolare alle giovani madri: quella dei giocattoli.

Sul tema della sicurezza e dell’affidabilità dei giocattoli sono intervenuti Luciana Gramiccioni dell’istituto Superiore di Sanità (Laboratorio di Tossicologia Applicata) e Natale Consonni, dell’istituto Sicurezza Giocattoli.

Il Convegno è proseguito con l’intervento di Carlotta de Bevilacqua, AD Brand Strategy & Developement Artemide Group, che ha ampliato la visione di questo connubio ponendo l’accento sulla progettualità al femminile.

Le conclusioni dei Convegno sono state affidate a Daniela Primicerio della Direzione per l’Armonizzazione del Mercato e la Tutela dei Consumatori dei Ministero delle Attività Produttive.