La mobilità elettrica guida la transizione energetica

Pubblicato il 25 maggio 2021
digital green week key energy mobilità elettrica

La transizione energetica accelera con la mobilità elettrica. Key Energy, il salone dedicato alle energie rinnovabili, efficientamento energetico e città sostenibili di Italian Exhibition Group, potenzia la sezione dedicata alla e-mobility portando a fattor comune filiere industriali, mercato dei servizi, risposta delle pubbliche amministrazioni, casi di studio di investimenti sul territorio.

La terza Digital Green Week, su piattaforma digitale dal 18 al 20 maggio scorsi, ha fatto emergere uno scenario espansivo, che coglie il momento favorevole del recente investimento nella “Motor Valley” emiliana della joint-venture sino-americana Silk FAW, che realizzerà in Italia l’impianto produttivo e di ricerca per due supercar elettriche. E ancora: la crescita della quota di ibride o full electric nelle flotte aziendali, l’accelerazione della rete infrastrutturale di colonnine di ricarica, la cornice macroeconomica del PNRR che ha nella transizione ecologica una delle missioni basilari per scaricare a terra i 209 miliardi destinati all’Italia del piano Next Generation Eu, ma che pare non dedicare grande attenzione all’automotive. Il fattore di crescita, rilevano invece imprese e associazioni, c’è. Alla mobilità elettrica è perciò dedicata un’intera sezione della 14ª edizione di Key Energy, dal 26 al 29 ottobre prossimi nel quartiere fieristico di Rimini, in contemporanea con Ecomondo.

Lungo la “Motor Valley”, si completa la geografia produttiva da Bologna a Parma con l’entrata in scena di Reggio Emilia che accoglie con l’investimento industriale da 1,5 mld di euro della joint-venture Faw Silk. Dal 2023 entreranno in produzione le supercar elettriche Hongqi S9 e S7 che avranno mercati globali e centro di ricerca radicato in Emilia. È il punto di avvio della tavola rotonda digitale promossa da Vaielettrico di Mauro Tedeschini e Massimo Degli Esposti. «Per le vetture premium, qui si trovano filiera e capacità di saper fare che non ha paragoni al mondo», sintetizza l’assessore allo Sviluppo economico e Green economy dell’Emilia-Romagna Vincenzo Colla. Dunque, una vera e propria “scossa” alla transizione verso la mobilità a zero emissioni, che è sperimentazione tecnologica che parte dal segmento più alto. A Modena, infatti, ha sede Automobili Estrema, che dal 2023 metterà sul mercato la “Fulminea”, 500 cavalli per ruota, di derivazione dalla Formula E, alimentazione mista a celle allo stato solido e supercondensatori, ideata da Gianfranco Pizzuto, pioniere dell’«artigianato tecnologico» elettrico su quattro ruote. «Abbiamo storia ed esperienza di adattamenti continui. Sta alle Confindustrie locali mettere in campo tutte le azioni perché questa conversione all’elettrico favorisca le aziende che operano nella nostra regione» si augura Fabio Storchi, presidente degli industriali di Reggio Emilia, che hanno investito nella nuova missione di REI Lab proprio sulla trazione elettrica. Come questa transizione trovi spazio nel PNRR rimane il dubbio di Motus-E, nella disamina del segretario generale Dino Marcozzi.

La terza Digital Green Week di IEG ha segnato lo stato dell’arte del segmento di mercato più promettente per l’auto elettrica e ibrida in Italia: le flotte aziendali. La pietra miliare è la survey di Fleet Magazine “La carica dei 102” condotta su un campione di 102 fleet manager per circa 120 mila veicoli, che indica un’espansione del 250% di veicoli ibridi (mild, full e plug-in) nei prossimi 12 mesi per oltre 4.400 veicoli. Il combinato disposto di adesione aziendale alla sostenibilità ambientale, leva fiscale e sempre maggiore capillarità della rete di ricarica è il propulsore di questa crescita attesa, soprattutto nel passaggio dal pool sharing al fringe benefit, come hanno sottolineato Paolo Matteucci Electric Vehicle Business Unit Directordi Nissan Italia, Giuseppe di Mauro Fleet Sales Director di Stellantis e Francesco Naso, responsabile dell’area Technology, Market and Environment di Motus-E. «Nei primi quattro mesi di quest’anno, abbiamo un’esplosione di e-mobility. Il confronto con il 2019 mostra un salto da 4 mila a 41 mila i veicoli con la spina BEV o PHEV. Ma siamo comunque sotto la quota del 7% del mercato totale», ha ricordato il direttore generale di Unrae Andrea Cardinali. Cambio radicale anche nella gestione delle flotte, con software house che affiancano i mobility manager nella reportistica dei costi di gestione e nella pianificazione e scelta dei modelli. Infine, è dall’usato aziendale ci si attende una espansione anche per il mercato privato nell’arco dei prossimi quattro anni che porti a superare l’ostacolo del prezzo medio di listino attuale. Fondamentale, infine, risulterà l’integrazione fra ricarica in azienda e wall-box a casa, così come la disponibilità nelle nuove flotte di veicoli endotermici per le lunghe percorrenze in periodi limitati di tempo per i dipendenti, come indicano le case history di Poste Italiane e Enel.

La mobilità elettrica trasforma le città: le abitazioni diventano punti di ricarica come le sedi aziendali, il “power to grid” muta i processi di approvvigionamento e distribuzione dell’elettricità tanto quanto le comunità energetiche; l’infrastrutturazione diventa capillare tanto nei contesti urbani quanto nel paesaggio dei porti turistici o addirittura nel fragile ambiente dei canali di Venezia. Il risultato è che migliora la qualità della vita, assieme all’ambiente. «Per cambiare un modello ormai insostenibile nelle aree urbane, la mobilità elettrica è la scelta più corretta. Resta ancora un pregiudizio negativo fortissimo, bisogna lavorare per un cambio di paradigma», raccomanda Tullio Berlenghi, consigliere per la mobilità sostenibile al MITE. «Nel PNRR si parla di 13 mila punti di ricarica, di 570 km di piste ciclabili in più di sei anni, 330 mila bus sostenibili. Abbiamo una varietà incredibile di opportunità. Per i Comuni, la notizia interessante è che il Ministero metterà a disposizione competenze per lavorare in questa direzione, per utilizzare nel modo più avveduto queste risorse», ritiene Gianni Silvestrini, presidente del Comitato scientifico di Key Energy, piattaforma dove industria e Pubblica amministrazione trovano insieme il punto di convergenza. E infatti «l’Associazione dei Comuni italiani lavorerà nei prossimi mesi per far conoscere le opportunità che Ecomondo e Key Energy rappresentano per le amministrazioni», assicura Giuseppe Rinaldi, consigliere delegato di Ancitel Energia e Ambiente. Lo fa anche la mobilità su acqua, a partire dal servizio di sharing proposto da aziende come Barchelettriche di Michele Solari, o dalle paline elettrificate dove ormeggiare e ricaricare dell’azienda veneziana E-Concept di Claudio Iannelli. Infine, anche su acqua si pone il tema del rinnovo dei propulsori, con l’avvertenza che nella nautica il retrofit coinvolge la più ampia filiera della cantieristica, ma con un ciclo di vita dei battelli più lungo rispetto alle automobili, anche sul mercato dell’usato, e dunque con la necessità di politiche nazionali incoraggianti, come ha sottolineato il presidente di Assonautica Roma Antonio Bufalari.



Contenuti correlati

Scopri le novità scelte per te x