Italia eccellenza europea nel riciclo degli imballaggi in acciaio

Pubblicato il 17 ottobre 2017

Scatole, barattoli, bombolette aerosol, latte, fusti e secchielli, tappi e coperchi: gli imballaggi in acciaio sono da vent’anni protagonisti di un modello virtuoso in cui si riutilizzano continuamente senza creare rifiuti e risparmiando energia, con importanti benefici ambientali e socio-economici. Dal 1997 ad oggi l’Italia ha avviato a riciclo complessivamente 5,6 milioni di tonnellate di imballaggi in acciaio, un quantitativo sufficiente per realizzare le carrozze di un treno lungo da Roma a Parigi composto da 50.700 vagoni, o 56.300 Km di binari ferroviari, pari ad oltre il doppio dell’intera linea ferroviaria italiana. Grazie all’acciaio recuperato dagli imballaggi dal 2005 nel nostro Paese si è ottenuto così un risparmio di 3 milioni di tonnellate di materia prima pari al peso di 8 mila Frecciarossa ETR1000 per un valore di 350milioni di euro, e si sono evitate 4 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra, pari a quelle generate in un anno da circa 1 milione di auto con percorrenza media annua di 20 mila km.

I dati del Green Economy Report “Dall’acciaio all’acciaio: una perfetta storia di economia circolare” (clicca qui per scaricare)  elaborati dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile sono stati presentati oggi a Milano in occasione del ventennale di Ricrea, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio.

“In 20 anni di attività abbiamo fatto molta strada, e con Ricrea in Italia è cresciuto il tasso di avvio a riciclo degli imballaggi in acciaio– ha spiegato Domenico Rinaldini, Presidente RICREA -. Già dal 2002 abbiamo superato l’obiettivo del 50% dell’immesso al consumo fissato dalla direttiva europea per il 2008, e dal 2009 ci siamo attestati su valori superiori al 70%, fino a raggiungere lo scorso anno quota 77,5%. A livello europeo siamo un’eccellenza, e guardiamo al futuro ponendoci nuovi obiettivi, accettando fino in fondo la sfida della Circular Economy”.

Costituito nel 1997 in attuazione dell’art. 40 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 n. 22 (modificato poi con il D.Lgs. del 3 aprile 2006 n. 152), il Consorzio Ricrea è un’organizzazione senza scopo di lucro che sotto la supervisione e l’indirizzo di CONAI ha l’obiettivo di favorire la raccolta, il riuso e l’avvio a riciclo di tutti i rifiuti di imballaggio in acciaio, collaborando con tutti gli attori della filiera: dai cittadini ai Comuni ai loro delegati, alle piattaforme di selezione, per arrivare agli operatori del rottame ed infine alle acciaierie e fonderie. Oggi Ricrea conta 281 consorziati e un vasto numero di operatori distribuiti sull’intero territorio nazionale.

“Anche grazie all’attività di Ricrea, siamo passati in 20 anni dall’avvio a riciclo di 190mila tonnellate di rifiuti di imballaggio a oltre 4 milioni, con un tasso di riciclo che ha toccato nel 2016 il 67,1%” ha commentato Giorgio Quagliuolo, Presidente di CONAI. “Si tratta di numeri particolarmente significativi, che hanno reso l’Italia una vera e propria best practice europea, e che fungono da base importante di partenza per il conseguimento degli obiettivi europei al 2025 e 2030 oggi in discussione”.

In 20 anni di attività, il Consorzio ha dato vita ad una rete di Convenzioni e Accordi estesi in tutta Italia. Attraverso l’Accordo Quadro ANCI-CONAI, Ricrea promuove la crescita della raccolta differenziata attivando delle Convenzioni attraverso le quali si regola l’erogazione da parte del Consorzio di un corrispettivo economico a favore del Convenzionato, sulla base della qualità dei rifiuti di imballaggio in acciaio raccolti. Oggi sono attive 376 Convenzioni per un totale di 5.621 Comuni coinvolti, il 70% dei Comuni italiani; nel 2000 le Convenzioni attive erano 163 e i Comuni coinvolti 2.144. È cresciuta anche la quota della popolazione servita, che nel 2016 supera l’80%, ed è migliorata in modo significativo la copertura territoriale, in particolare al Sud: le convenzioni nel 2000 coprivano il 25% dei residenti nelle regioni meridionali, mentre nel 2016 la copertura è arrivata al 72%.

“Negli ultimi 20 anni, con la nascita del sistema CONAI, l’introduzione del contributo ambientale e la garanzia del ritiro dei rifiuti di imballaggio raccolti in maniera differenziata, la gestione dei rifiuti urbani in Italia è profondamente cambiata, con l’80% dei rifiuti urbani che prima del 1997 finivano in discarica, contro l’attuale 26%” spiega Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. “Fondamentale è stata la capacità delle filiere di fare sistema, evitando i rischi e i costi di una eccessiva frammentazione organizzativa, creando un modello affidabile di raccolta dati e di controllo dei risultati, promuovendo campagne informative e progetti innovativi. Il Consorzio Ricrea è stato capace di fare tutto questo assicurando il riciclo di tutti i rifiuti di imballaggio in acciaio raccolti in acciaierie e fonderie in Italia, ma per sviluppare ulteriormente l’Economia Circolare del settore e perseguire gli obiettivi europei di riciclo proposti al 2030, oltre ad aumentare la parte riutilizzabile e riutilizzata di tali imballaggi, occorrerà migliorare ancora di più la qualità delle raccolte ed anche dei pretrattamenti, per ridurre gli scarti e aumentare il riciclo effettivo nelle acciaierie”.



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