Greenpeace consegna tre tonnellate di legno illegale alle autorità

Pubblicato il 23 gennaio 2006

In un nuovo rapporto, Greenpeace rivela come le importazioni dell’italiana Patrice Bois e della francese Sfid (del Gruppo Rougier) siano responsabili della distruzione delle foreste tropicali del Bacino del Congo.

Il legname raccolto nelle foreste continua a essere importato in Europa. L’Italia è il primo importatore di legname dal Camerun. “Patrice Bois rappresenta già il secondo caso scoperto da Greenpeace negli ultimi due mesi (dopo il caso della Sim/Tib), di imprese italiane coinvolte nel taglio illegale. Se queste attività criminali non saranno fermate, le foreste africane potrebbero sparire in pochi decenni, portando all’estinzione gorilla, scimpanzè ed elefanti di foresta” afferma Sergio Baffoni, responsabile foreste di Greenpeace.

Le due imprese, Patrice Bois e Sfid, sarebbero coinvolte nel taglio illegale attraverso l’impiego di sospetti e illegali permessi “di recupero” che in realtà mascherano ben altre attività. Entrambe le imprese vendono in Italia massicci quantitativi di legname.

“Il governo italiano è il vero responsabile di questo flusso commerciale illegale e distruttivo. L’Italia continua ad aprire le proprie frontiere – e quelle europee – alle imprese coinvolte nel taglio illegale” ha continuato Sergio Baffoni.

Dopo anni di discussioni, i governi europei ancora non sono riusciti a fermare il flusso di legno illegale che entra nell’Unione, dopo aver portato distruzione, povertà e instabilità sociale nei Paesi di origine. Greenpeace chiede al governo italiano di vietare il legno illegale e di impegnarsi ad acquistare legname certificato FSC, come già richiesto in una petizione sottoscritta da 300.000 cittadini.