Foresta, legno, energia: una filiera sostenibile, economica e che rispetta l’ambiente

Pubblicato il 19 settembre 2007

Un posto di rilievo sarrà dato alla tecnologia legata all’utilizzazione delle risorse forestali e alla loro successiva trasformazione in calore da cui dipende la reale sostenibilità (ambientale, economica e sociale) della filiera FOResta- Legno- ENERgia.

A Forlener sarà presente un’area dimostrativa dinamica all’interno della quale saranno presentate le macchine e le attrezzature utilizzate non solo nella raccolta e movimentazione del legno, ma anche nella sua combustione.

All’interno di quest’area saranno messi in funzione oltre 100 macchinari e per far si che i visitatori possano apprezzarne al meglio le funzionalità e le potenzialità sono state organizzate delle visite guidate condotte dai tecnici del Cnr Ivalsa.

Inoltre, grazie ai convegni organizzati in occasione della fiera, non mancheranno i momenti di confronto in cui saanno esaminate le potenzialità legate al ritorno al legno come fonte di approvvigionamento energetico.

Il legno ha rappresentato nei secoli la principale risorsa di energia termica e soltanto con l’avvento della società moderna è stato per larga parte soppiantato da fonti fossili non rinnovabili (quindi destinate a esaurirsi).

Nonostante a livello globale, specialmente nei paesi in via sviluppo, la legna grezza costituisce una fonte primaria d’energia di grande rilevanza (7% del bilancio energetico complessivo per la Food and Agriculture Organization, 3% secondo l’International Energy Agency) nei Paesi occidentali la legna contribuisce solo per il 2% alla richiesta complessiva d’energia (secondo dati della FAO).

Il massiccio utilizzo di combustibili fossili per l’approvvigionamento energetico, però, ha portato a una situazione di costante inquinamento e di crescente instabilità climatica. Per far fronte a questa situazione la politica in ambito Comunitario e Nazionale si sta concentrando su una parziale sostituzione delle fonti fossili con fonti rinnovabili e non inquinanti (come l’ambizioso obiettivo dell’UE di produrre il 20% di energia da fonti rinnovabili entro il 2020).

Il legno è così tornato a essere una delle fonti energetiche rinnovabili d’interesse, addirittura diventando “di moda”. Purtroppo, però, come al solito non mancano le polemiche. A livello mondiale si discute molto sulla questione del suo utilizzo come fonte di energia. A livello globale, si teme, infatti che questo, possa portare a un eccessivo sfruttamento delle foreste e a un loro conseguente depauperamento.

Se nei Paesi in via di sviluppo quanto detto può essere vero, per quanto concerne l’Italia, ma anche l’Europa siamo di fronte a una situazione totalmente opposta. In Italia e in Europa, infatti, le risorse forestali sono in continua espansione. Si pensi che, secondo dati della FAO, in tutta Europa le foreste aumentano di circa 1 milione di ettari ogni anno e in Italia la superficie boschiva è raddoppiata negli ultimi 50 anni, arrivando a coprire il 34,7% del territorio nazionale (dati del Corpo Forestale dello Stato).

Al contrario di ciò che comunemente si pensa, una crescita così rapida della superficie forestale non è completamente un fattore positivo da un punto di vista ambientale. Questo perchè un aumento della superficie boschiva potrebbe portare sia a una diminuzione della biodiversità complessiva (per la perdita del mosaico paesaggistico ricco di una grande varietà di micro-habitat), sia all’aumento del pericolo di incendio. La soluzione sarebbe quella di fare gestione attiva e non abbandonare i boschi al loro destino!

Utilizzando il legno come fonte di energia si potrebbe modificare questa situazione e la gestione dei boschi oltre che utile diventerebbe anche economicamente vantaggiosa.

Per fare questo però andrebbero create delle filiere che, a partire dalla foresta, trasformino il legno in energia. Delle filiere che, se ben pianificate, potrebbero risultare sostenibili a livello ambientale, economico, e sociale. Delle filiere pianificate in base alle reali risorse umane e ambientali del territorio.

La sostenibilità del legno come fonte di energia viene infatti a crollare nel preciso momento in cui lo si va a reperire in un altro Stato o addirittura in un altro continente, come sta accadendo.

Altrettanto importante è che il legno sia bruciato dentro caldaie che, utilizzando le più moderne tecnologie, abbattano il più possibile l’inquinamento in termini di fumi e polveri sottili.