Federchimica: presentato il IX Rapporto Responsible Care

Pubblicato il 18 dicembre 2003

È stato presentato ieri il IX Rapporto Responsible Care di Federchimica. Dal 1989 il Rapporto rende disponibili i dati relativi alle performance di sicurezza industriale, di salute e di protezione ambientale da parte delle imprese chimiche.

Nel corso del 2002 le aziende aderenti a Responsible Care hanno ulteriormente migliorato le proprie performance socio-ambientali con un investimento di 548 milioni di euro, pari al 2,2% del fatturato, e con oltre 400.000 ore dedicate alla formazione per i dipendenti.

Nel suo complesso l’Industria Chimica in Italia ha speso nel 2002 per l’ambiente, la sicurezza e la salute oltre 667,5 milioni di euro: uno sforzo ancor più significativo se si tiene conto della congiuntura economica negativa del Settore nel triennio 2000-2003.

Il IX Rapporto Responsible Care presenta uno scenario di ulteriore progresso rispetto al 2001. La chimica è il settore manifatturiero che registra la minore incidenza di malattie professionali per milione di ore lavorate. Dai dati elaborati dall’Inail si rileva anche una diminuzione degli indici degli infortuni. Inoltre negli ultimi 13 anni le emissioni in acqua e aria si sono ridotte in media di oltre il 70%.

La gestione dei rifiuti è ulteriormente migliorata, al punto che nel 2002 tale produzione si è ridotta di circa 8.000 tonnellate e che il 19,3% dei rifiuti pericolosi è stato recuperato.

Nel presentare il IX Rapporto Responsible Care, Diana Bracco, Presidente di Federchimica, ha sottolineato il grande impegno dell’Industria Chimica sul fronte dello sviluppo ecocompatibile.

In questo ambito, Federchimica aderisce al Protocollo IPPC predisposto dalla Confindustria regionale con la Regione Lombardia, un accordo che rappresenta un modello esportabile in tutte le altre regioni.