Evaporatore a basso consumo per il trattamento dei reflui dei processi di stampa
Sono ormai molte le aziende italiane con cicli produttivi necessitanti di acqua che optano per la depurazione e il riciclo di questa preziosa risorsa, sia per i vantaggi che l’impiego delle più avanzate tecnologie ambientali comporta in termini di risparmio sui costi di smaltimento dei liquidi inquinanti, sia per la scelta dell’adozione di una politica di rispetto ambientale.
Tecam - società nata alla fine degli anni Ottanta, il cui gruppo, che conta uno staff di una settantina di collaboratori, a oggi ha installato più di cinquecento impianti per il trattamento delle acque industriali di processo e di scarico in Italia e all’estero e ha chiuso il 2010 con un fatturato di 20 milioni di euro - offre le migliori tecnologie disponibili sul mercato per il trattamento delle acque reflue di svariati settori produttivi, industriali ed agro-alimentari.
Tra i suoi principali clienti figura Confalonieri Spa, protagonista a livello internazionale nella produzione di laminato decorativo per l’industria del mobile. Il settore della stampa (rotocalcografica, flessografica e offset) rappresenta una porzione del mercato di Tecam, che ha installato una trentina di impianti per il trattamento dei reflui dei processi di stampa di quotidiani e periodici e di produzione del laminato.
Confalonieri, cliente di Tecam da oltre vent’anni, grazie al consolidato rapporto commerciale, ma ormai anche personale, con i tecnici di Tecam, è ormai un vero e proprio testimonial della società. Tecam infatti porta periodicamente i suoi nuovi potenziali clienti del settore grafico in visita agli impianti di trattamento delle acque installati negli stabilimenti di Confalonieri, in modo che possano osservarne il funzionamento e discuterne con chi li utilizza. “Le tipologie di reflui del settore rotocalcografico”, spiega il direttore dello stabilimento bergamasco di Confalonieri, Pietro Ghisleni, “sono analoghe a quelle degli altri settori della stampa. Il problema principale è costituito dai costi di smaltimento dell’acqua sporca di inchiostro: grazie alla competenza dei tecnici di Tecam, che negli anni ci hanno proposto soluzioni sempre più all’avanguardia per la depurazione ed il riciclo delle acque di processo, oggi l’abbiamo risolto”.
Grazie alla loro preparazione, i Technical Sales Engineers di Tecam, in seguito all’analisi della tipologia di reflui prodotti, sono in grado di proporre le migliori tecnologie di trattamento disponibili sul mercato. L’adozione del metodo Batea (Best Avalaible Technology Economical Achievable) consente loro di offrire al cliente degli studi di fattibilità basati su un’attenta valutazione del rapporto tra qualità tecnologica e vantaggi economici dell’installazione, in vista di un rapido raggiungimento del Roi (Return On Investment). Tra le possibili tipologie di impianti di trattamento dei reflui del settore grafico - trattamento chimico, ad evaporazione, a membrane, biologico - la tecnologia più conveniente dal punto di vista del Roi nel caso di Confalonieri è risultata essere l’evaporazione. “L’ultimo impianto di Tecam installato nel nostro stabilimento di Bergamo”, continua Ghisleni, “è un evaporatore di due metri per sei. Oggi raggiungiamo lo scarico zero di acqua e grazie a un processo di ulteriore concentrazione dell’inchiostro estratto per evaporazione abbiamo diminuito i volumi di sostanza inquinante da conferire a ditte esterne”.
I vantaggi di questo impianto sono la semplicità di utilizzo (bastano poche giornate per formare un operatore addetto alla gestione ordinaria), l’occupazione di spazi ridotti, l’ottima qualità dell’acqua prodotta, la semplicità e rapidità di installazione, la prevedibilità dei risultati (la qualità dell’acqua trattata è sempre la stessa e ciò consente di riutilizzarla senza ulteriori verifiche, a differenza di quanto avviene con altri trattamenti, come ad esempio quello biologico, che non danno sempre gli stessi risultati e di conseguenza richiedono di volta in volta la verifica delle sue caratteristiche chimico-fisiche), ma soprattutto la riduzione dei costi di gestione (costituiti dai costi dell’energia consumata, dei prodotti chimici introdotti nel processo di trattamento dell’acqua e dello smaltimento dei suoi sottoprodotti, della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto, della quota di ammortamento del capitale), che ha portato al raggiungimento del Roi in un anno e mezzo.
Nello specifico, i costi di gestione subiscono un drastico ridimensionamento grazie all’utilizzo di una tecnologia innovativa che permette una notevole diminuzione del consumo energetico: con un consumo di 73 kWh per metro cubo (contro il normale consumo di circa 150 kWh per metro cubo) si abbassano fino a 4-8 euro al metro cubo, ovvero fino al 50%.
Mentre nella produzione del laminato l’alterazione della qualità dell’inchiostro utilizzato nel processo ne rende impossibile un riutilizzo, in altri settori della stampa è possibile riciclarlo.
Per l’editoria dei quotidiani e delle riviste Tecam propone impianti che, attraverso un sistema di stoccaggio e redistribuzione alle rotative dell’inchiostro ottenuto dall’evaporazione dell’acqua usata per il lavaggio dei rulli, permettono un riutilizzo dell’inchiostro per le stampe successive, con un ulteriore risparmio sui costi di smaltimento.
Come riportato anche nel Codice etico della società, Tecam mette al centro della sua politica commerciale l’interesse economico del cliente, che viene seguito dall’iniziale studio di fattibilità, alla “due diligence”, che prevede una visita agli stabilimenti di produzione di Padova e Milano e agli impianti di altri clienti, fino ai servizi di manutenzione programmata preventiva (Mpp) e di intervento a chiamata per necessità di manutenzione straordinaria.
Tecam: www.tecam.it
Confalonieri Spa: www.confalonierispa.it
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