Energia fotovoltaica: il Gifi propone un proprio sistema tariffario

Pubblicato il 16 gennaio 2007

I valori indicati sono relativi al 2007 e andrebbero aggiornati con un decremento annuo del 5%, maggiorato del valore dell’inflazione. Sono poi indicati valori superiori per soluzioni integrate con gli edifici stessi.

Il Gifi, Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane dell’Associazione Energia aderente a Federazione Anie, raccoglie l’invito ricevuto dal Ministero dello Sviluppo Economico, impegnato nella ridefinizione dei criteri di incentivazione della produzione di energia elettrica tramite conversione fotovoltaica dell’energia solare e in procinto di pubblicare la nuova edizione del relativo Decreto Legislativo, a elaborare una proposta di sistema tariffario.

Il Gifi ha espresso apprezzamento per alcune linee guida fissate dal Ministero, riguardanti in particolare la semplificazione delle procedure autorizzative, l’auspicabile eliminazione di effetti speculativi da parte di soggetti certamente non interessati allo sviluppo del settore, la volontà di favorire lo sviluppo e la diffusione di soluzioni architettonicamente integrate.

Tenendo conto che i valori delle tariffe assegnate inizialmente ai diversi tipi di impianti non saranno aggiornati per l’inflazione nel corso della durata dell’ incentivazione (20 anni), del costo del denaro, dell’imposizione fiscale sui ricavi, il Gifi ritiene che i valori indicati, che garantiscono il ritorno dell’investimento in 10-12 anni nel Sud del Paese, siano i minimi che possano richiamare l’interesse di investitori privati ed istituzionali.

Il Gifi ritiene inoltre indispensabile confermare una tariffa adeguata per gli impianti su terreno sia di piccola sia di grande taglia, su cui si è evidenziato grande interesse nei mesi passati; tale tipologia di impianti genera alti volumi, necessari per dare impulso a un programma nazionale con proiezione pluriennale e serviranno da stimolo per gli investimenti e le iniziative industriali che le aziende italiane del settore (soprattutto quelle impegnate nella produzione di apparati e componenti) stanno avviando o pianificando sulla base degli effetti del decreto attualmente in vigore. Analogo sviluppo non potrà sicuramente essere raggiunto sulla sola base di impianti residenziali di piccola taglia, pertanto il Gifi ritiene che, nel caso in cui le sue proposte non venissero accolte nella sostanza, si rischierà di lasciare il mercato totalmente in mano all’industria straniera, che ha beneficiato in passato di idonei incentivi nel proprio Paese.