Efficienza energetica, crescono gli investimenti in sostenibilità

Il sondaggio annuale sugli indicatori di efficienza energetica di Johnson Controls ha rivelato che il 62% delle organizzazioni intervistate prevede di aumentare gli investimenti in efficienza energetica, energia rinnovabile o tecnologia per edifici intelligenti nel 2022, segnando un ritorno a livelli pre-pandemici.
L’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite ha indicato che la trasformazione su scala globale è necessaria per combattere il cambiamento climatico, tuttavia, il Johnson Controls Energy Efficiency Indicator Survey ha rilevato che le organizzazioni devono ancora affrontare numerose sfide per accelerare i loro sforzi di sostenibilità. Quasi due terzi degli intervistati sostiene infatti di avere difficoltà a scalare le iniziative di sostenibilità tra edifici, aree geografiche o unità aziendali.
“Di fronte ai molteplici e continui shock degli ultimi due anni, è molto incoraggiante vedere che i proprietari e gli operatori di edifici stanno portando avanti investimenti che forniscono la resilienza necessaria per far crescere il business e attrarre e trattenere i migliori talenti”, dichiara Katie McGinty, vice president & chief sustainability and external relations officer di Johnson Controls. “Che si tratti dei danni provocati da eventi naturali distruttivi a causa del clima, o della minaccia sanitaria della pandemia o dell’incertezza delle forniture energetiche mondiali, è chiaro che agire per ridurre la domanda di energia è fondamentale per le aziende, i governi e le istituzioni non solo per sopravvivere, ma per prosperare. Le nostre tecnologie innovative nelle pompe di calore e la piattaforma digitale OpenBlue, oltre all’offerta Net Zero as a Service, rappresentano gli strumenti giusti al momento giusto per far fronte alle sfide e aprire nuove opportunità”.
L’indagine ha rivelato che l’investimento pianificato nella generazione o nell’immagazzinamento dell’energia è cresciuto significativamente negli ultimi cinque anni, probabilmente in risposta all’attenzione globale sulla decarbonizzazione e l’elettrificazione. Più di un terzo degli intervistati prevede di sostituire i sistemi di riscaldamento a combustibile fossile con tecnologia a pompa di calore nel prossimo anno, con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. In particolare, lo stoccaggio di energia termica è passato dal 27% al 42% negli ultimi cinque anni e più della metà degli intervistati lo ha implementato nell’ultimo anno.
L’indagine rileva che Stati Uniti ed Europa sono ancora in testa in ogni metrica della pianificazione dell’edilizia verde: i primi hanno il maggior numero di intervistati già in possesso della certificazione di edificio verde e prevedono di passare a un edificio a energia net zero nei prossimi dieci anni. L’Europa primeggia, invece, per numero di intervistati che pianificano di ottenere certificazioni di edilizia verde e che hanno stabilito obiettivi pubblici di riduzione di energia/carbonio, in testa il Regno Unito con il 46% di obiettivi definiti.
Rispetto alle sue controparti globali, un numero significativamente maggiore di intervistati negli Stati Uniti prevede di implementare misure come il miglioramento dei controlli degli edifici, l’energia rinnovabile in loco e il processo di gestione dell’energia ISO 50001. Regno Unito, Francia e Giappone hanno, invece, il maggior numero di intervistati che prevede di aumentare gli investimenti in efficienza energetica, energia rinnovabile, o tecnologia di costruzione intelligente nel corso del prossimo anno. Tuttavia, per raggiungere la sostenibilità globale e gli obiettivi ambientali, il mondo deve lavorare collettivamente per pianificare un futuro più efficiente dal punto di vista energetico ed effettuare investimenti oggi per le generazioni a venire.
Anche se la trasformazione su scala globale è necessaria per correggere la rotta sul cambiamento climatico, le organizzazioni stanno affrontando sfide diverse per perseguire iniziative di sostenibilità. Quasi la metà degli intervistati conferma che il principale limite nell’ottenere miglioramenti energetici e tecnologici è la mancanza di fondi (25%) o l’incertezza sul ritorno dell’investimento (23%). Inoltre, più della metà ha indicato la mancanza di tecnologia come uno degli ostacoli alla scalabilità degli sforzi di sostenibilità.
A livello globale, le difficoltà sono rimaste in gran parte le stesse di cinque anni fa, confermando l’opportunità di accelerare la transizione grazie a soluzioni innovative come Net Zero as a Service di Johnson Controls che consente la decarbonizzazione senza capitale iniziale e con spese operative ridotte.
La pandemia ha spinto le organizzazioni a ripensare il loro processo decisionale sugli investimenti tecnologici. Proteggere la salute e la sicurezza degli occupanti degli edifici durante la pandemia di coronavirus è stato il secondo motore più significativo a livello globale. Inoltre, l’anno scorso il 65% degli intervistati ha effettuato una valutazione della qualità dell’aria interna.
Gli intervistati hanno dichiarato che il miglioramento della salute e del benessere degli occupanti in generale e il potenziamento della sicurezza sono importanti fattori decisionali. Nei prossimi 12 mesi, quasi il 60% delle aziende prevede di investire nei sistemi antincendio e di sicurezza dei propri edifici. A lungo termine, più di due terzi delle organizzazioni ritiene che l’analisi dei dati e la sicurezza informatica avranno un impatto estremamente o molto significativo sull’implementazione degli edifici intelligenti nei prossimi cinque anni.
Il sondaggio ha rivelato che le politiche attuabili sono importanti anche per il progresso degli obiettivi di efficienza energetica. L’85% e il 72% degli intervistati, rispettivamente, ha riferito che il benchmarking/certificazione delle prestazioni e gli standard di performance per i codici energetici sono fondamentali per migliorare gli sforzi di efficienza energetica.
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