Ecomondo e Key Energy, cresce la fiera dedicata a ambiente e rinnovabili
Il “Green Deal”, la nuova politica economica europea della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, troverà piena accoglienza dal 3 al 6 novembre prossimi alla Fiera di Rimini in occasione della 24ª edizione di Ecomondo, il salone internazionale per le tecnologie ambientali e della 14a Key Energy dedicata alle energie rinnovabili, smart cities ed efficienza energetica.
Un ruolo chiave giocato dalle due fiere anche grazie agli strumenti di alta conoscenza, in forma di seminari e convegni, messa a punto dal Comitato Scientifico di Ecomondo, guidato dal professor Fabio Fava, e da quello di Key Energy, guidato dal professor Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club.
Intanto, Italian Exhibition Group annuncia per Ecomondo e Key Energy due determinanti novità, strutturali e contenutistiche, che schiuderanno alle aziende ulteriori livelli di business.
A novembre le due fiere potranno infatti contare su un nuovo padiglione allestito per dare risposta ai clienti che aderiscono sempre più numerosi. Per loro uno spazio di 9mila metri quadri lordi aggiuntivi che sorgerà sul lato ovest del quartiere fieristico riminese. Il nuovo padiglione A8 sarà collegato direttamente con i padiglioni A7 e C7 e sarà realizzato con materiali a basso impatto ambientale.
E ancora, all’interno di Key Energy sarà varata LumiExpo, una sezione dedicata a “smart spaces” e tecnologie “people centric”: i fattori di sviluppo strategico delle tecnologie digitali si baseranno sull’idea di spazi intelligenti incentrati sulle persone e cioè sui loro bisogni, quando e dove serve, con la massima attenzione alla riduzione dei consumi energetici e all’impatto ambientale. LumiExpo è una concreta opportunità di connessione tra chi compra, chi gestisce e chi applica tecnologie integrate in sistemi intelligenti per migliorare l’efficienza energetica e la sicurezza degli ambienti costruiti, dagli edifici alle città, alle industrie evolute, un focus rivolto a system integrator, facility / energy manager, security manager e progettisti.
Ecomondo e Key Energy nell’edizione 2019 avevano proposto una vetrina complessiva di oltre 1600 aziende, attirando 93mila presenze professionali.
Ecomondo 2020 si articolerà in quattro macrosettori espositivi: Rifiuti e Risorse; Acqua (con il ciclo idrico integrato), Bioeconomia Circolare; Bonifica e Rischio Idrogeologico.
Tutti settori nei quali l’Italia segna già un primato: è il Paese europeo con il più alto indice di circolarità complessiva. Un ciclo virtuoso che vale per la nostra economia 88 miliardi, con un valore aggiunto di 22 miliardi, e impiega complessivamente 575 mila lavoratori.
Ma dal 2020 in avanti, la sfida si allunga sul piano dell’abbattimento delle emissioni inquinanti predisposto dalla Commissione europea con l’ambizioso obiettivo di azzerarle nei prossimi 30 anni. Ecco che i temi su cui a Ecomondo 2020 si confronteranno esperti, manager pubblici e privati, ricercatori, società civile, associazionismo, saranno il Green Public Procurement; l’Ecodesign e il mercato delle materie prime seconde; le infrastrutture adeguate alle innovazioni di sharing economy; il ruolo delle città e dei territori; le normative sul riciclo dei rifiuti; gli obiettivi di End of Waste; la tutela dei suoli e il loro ruolo essenziale per una completa bio-supply chain dei materiali. Tutti strumenti e scelte che devono tenere conto del contesto generale di Climate Change, che ne è cornice e, insieme, obiettivo finale.
Quattro anche i settori espositivi di Key Energy – che avrà come fil rouge 2020 “Where Energy Meets The Future” : Wind, Solar & Storage, Efficiency (generazione distribuita) e Sustainable City (Digital, Electric and Circular), dove oltre ai temi della Smart City e della mobilità elettrica, si inserirà anche LumiExpo, focus tematico sullo sviluppo sostenibile degli spazi urbani.
L’Italia, con l’ultima Legge di Bilancio, ha messo a disposizione 33 miliardi di euro nei prossimi 15 anni, coinvolgendo tutti i livelli della P.A., con fondi specifici finalizzati a programmi di investimento sostenibile, dalla decarbonizzazione a nuove politiche infrastrutturali. I comuni italiani, in particolare, avranno a disposizione un fondo di 4 miliardi dal 2025 al 2034 per opere di manutenzione ed efficientamento energetico dell’edilizia pubblica. Le città sono l’ecosistema in cui queste politiche dovranno essere implementate attraverso una maggiore connessione e condivisione dei servizi, a partire dalla mobilità.
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