L’SF₆, o esafluoruro di zolfo, è un gas sintetico economico, non infiammabile, incolore e inodore. Inoltre, la sua elevata forza dielettrica, che aumenta ulteriormente sotto pressione, lo rende un eccellente isolante largamente utilizzato nei quadri elettrici – e non solo – in tutto il mondo dagli anni ’60, per evitare i cortocircuiti ed estinguere archi.
Nonostante le qualità eccellenti, l’esafluoruro di zolfo ha tuttavia un elevato potenziale di riscaldamento globale. Secondo l’IPCC, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, l’SF₆ è il primo nella lista dei gas serra con un potenziale di surriscaldamento globale 23.500 volte maggiore dell’anidride carbonica in un periodo di 100 anni. Poiché non viene assorbito o distrutto naturalmente, il gas SF6 può inoltre rimanere attivo nell’atmosfera fino a 3.200 anni, 100 volte più a lungo della CO2. Sono molteplici anche i problemi di salute e di sicurezza legati ai bioprodotti tossici generati da archi elettrici, scariche e scintille su SF₆.
Inoltre, il recente rapporto European Energy Fluorinated greenhouse gases 2020 ha evidenziato che, nonostante l’SF₆ costituisca solo il 10% della produzione europea di gas fluorurati, da solo rappresenta circa la metà del potenziale di riscaldamento globale (GWP) di tutti i gas fluorurati prodotti. Nel 2018, le emissioni di SF₆ hanno avuto – solo in Europa – un impatto sul riscaldamento globale di 6,7 milioni di tonnellate di CO2, l’equivalente di 1,3 milioni di autovetture medie guidate per un anno.
Nel Regolamento UE del 2014 sui gas fluorati a effetto serra, l’Unione Europea ha vietato l’uso di SF₆ nella produzione di molti oggetti comuni – tra cui palline da tennis, scarpe sportive, pneumatici e finestre con doppi vetri – ma non si è espressa con un divieto di utilizzo di SF₆ nei quadri elettrici, per i quali non si erano individuate alternative diffuse convenienti, tecnicamente applicabili, ad alta efficienza energetica e affidabili.
Nonostante il divieto per tutte le altre applicazioni, studi scientifici dimostrano però che la concentrazione di gas SF₆ nell’atmosfera continua ad aumentare: un trend che molto verosimilmente accelererà a causa della domanda sempre crescente di energia. Entro il 2020, si prevede, infatti, una crescita del mercato globale dei quadri elettrici di media tensione isolati in gas superiore all’8%.
I maggiori utilizzatori di SF₆ sono le industrie elettriche, responsabili dell’80% delle emissioni di questo gas. Se molti produttori offrono soluzioni con serbatoi sigillati per ridurre le perdite, nessuna apparecchiatura ne è tuttavia veramente immune e non esistono nemmeno normative che regolamentino, limitandola, la quantità di gas che i quadri SF6 possono perdere.
In alcuni mercati, ridurre al minimo o eliminare le emissioni di SF₆ è quindi una priorità sempre più urgente. Tuttavia, al momento, anche le best practice vengono applicate autonomamente e non sono diffuse a causa degli scarsi obblighi legali in materia di emissioni di SF₆.
Poiché un quadro elettrico ha un ciclo di vita medio di 40/50 anni, è quindi fondamentale agire al più presto e supportare processi di elettrificazione sostenibili, che abbandonino le soluzioni contenenti esafluoruro di zolfo (SF₆).
Proprio per questo motivo, vantando decenni di esperienza nella produzione di quadri SF6-free, Eaton, leader a livello globale nella gestione dell’energia, si è attivata per sostenere un divieto immediato dell’utilizzo del gas SF₆ nei quadri elettrici di media tensione fino a 24 kV, sviluppando alternative convenienti, tecnicamente applicabili e affidabili. La vision dell’azienda la vede infatti impegnata in prima linea per contribuire a un futuro più green e favorire il cambiamento attraverso lo sviluppo di soluzioni e tecnologie all’avanguardia.
Ad esempio, il quadro per la distribuzione secondaria ed ad anello Xiria di Eaton è stato presentato nel 2002 e, da allora, sono state vendute più di 100.000 unità, comprovando la fiducia del mercato nei confronti della tecnologia priva di SF₆. Utilizzando il vuoto nelle camere di commutazione e la resina epossidica per l’isolamento solido, l’attrezzatura risulta compatta esattamente come le alternative equivalenti isolate a gas, se non di più.
Eaton vuole continuare a sensibilizzare le aziende sul tema, aumentando il livello di consapevolezza al fine di garantire che questo pericoloso gas venga presto abbandonato: sostituire prodotti SF₆ con quadri di media tensione privi di questo gas non è solo la direzione consigliata in ottica ambientale, ma anche la scelta più vantaggiosa in termini economici. Oggi, infatti, sono disponibili soluzioni che presentano costi di manutenzione addirittura inferiori rispetto a quelli necessari per i quadri isolati con SF6.
Fonte foto Pixabay_geralt