DNV si conferma il miglior organismo di verifica indipendente delle emissioni di gas a effetto serra

Pubblicato il 1 febbraio 2006

DNV (Det Norske Veritas) è il miglior ente di verifica indipendente per i progetti volti a contrastare i cambiamenti climatici. Il riconoscimento gli è stato assegnato per il secondo anno consecutivo dalla rivista specializzata Environmental Finance, al termine dell’indagine annuale sui protagonisti del mercato dei nuovi servizi per la gestione delle problematiche ambientali.

DNV si è aggiudicata il titolo di “Best Verification Company” nelle due principali categorie prese in considerazione: il mercato dei crediti di emissione derivanti dai progetti basati sui meccanismi del Protocollo di Kyoto e l’European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS), vale a dire il mercato europeo delle emissioni di gas a effetto serra.

All’indagine 2005 hanno partecipato oltre 700 aziende, che hanno votato anche i migliori broker, consulenti e studi legali nei diversi mercati di riferimento: Protocollo di Kyoto, mercato europeo delle emissioni, quelli analoghi di Gran Bretagna e Nord America, il mercato dei derivati connessi alle condizioni meteorologiche e quello dei “green certificates”. Ai partecipanti è stato chiesto di esprimere le proprie preferenze sulla base di criteri quali: efficienza e velocità nelle transazioni, affidabilità, innovazione, qualità delle informazioni e servizi erogati, influenza complessiva esercitata sul mercato.

Il Protocollo di Kyoto ha introdotto innovativi meccanismi di mercato finalizzati a una riduzione economicamente efficiente delle emissioni, che può essere realizzata attraverso progetti in Paesi industrializzati (JI – Joint Implementation) o in via di sviluppo (CDM – Clean Development Mechanism), nonché mediante lo scambio internazionale dei crediti derivanti dalla riduzione delle emissioni oltre la soglia stabilita per ogni Paese o impresa (Emissions Trading). Per adempiere agli impegni assunti a livello internazionale, l’Unione Europea ha istituito un proprio mercato per lo scambio di quote, noto come EU ETS, che coinvolge circa 12.000 impianti, responsabili del 45-50% delle emissioni di C02 nell’Unione Europea.