COP27 e Agenda 2030: i grandi del pianeta per lo sviluppo sostenibile
Massimo Cupello Castagna: “Transizione ecologica imprescindibile dalla chimica. Per attuare la svolta green bisogna fare chiarezza sul ruolo chiave del nostro settore”.
Si è da poco conclusa Cop27, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Focus principale dell’incontro è stato l’urgenza di un’azione immediata in materia ambientale, consci del fatto che il delicato contesto geopolitico in Ucraina ha reso la situazione ancora più complessa. Il cambiamento climatico rappresenta la più importante sfida a livello globale e la riduzione delle emissioni di gas serra potrà essere ottenuta solo attraverso un impegno politico concreto a livello globale, supportato dall’innovazione tecnologica.
In questo contesto, la chimica gioca un ruolo di primissimo piano nel promuovere sostenibilità. Il suo impegno si esplicita non solo nello sviluppo di processi sempre meno impattanti sull’ambiente circostante, ma anche nel miglioramento della compatibilità ambientale dei suoi prodotti. Negli ultimi anni, infatti, molti impianti chimici hanno convertito le proprie centrali termiche per la produzione di energia in modo da poter utilizzare combustibili gassosi (gas naturale), invece di combustibili liquidi (derivati del petrolio), riducendo le emissioni di CO2 in atmosfera. Inoltre, l’industria chimica è stata pioniera nella realizzazione di impianti di cogenerazione (vapore ed energia elettrica), che sono molto più efficienti delle centrali tradizionali per la produzione di energia.
In Italia, la chimica rappresenta il sesto comparto industriale a livello nazionale e con i suoi 111 mila addetti, le oltre 2.800 imprese e i 3.300 insediamenti attivi si posiziona al terzo posto nella classifica dei produttori a livello europeo.
Massimo Cupello Castagna, Amministratore Delegato di CFS Europe, dichiara: “Il nostro settore gioca un ruolo fondamentale nel percorso delineato dai 17 Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La chimica sostenibile migliora l’efficienza con cui le risorse naturali vengono utilizzate tramite la progettazione, la fabbricazione e l’uso di prodotti e processi chimici efficienti, efficaci, sicuri e più rispettosi dell’ambiente, applicando principi di sostenibilità e circolarità a partire dalla fase di sviluppo di una nuova molecola, di un nuovo processo. Come da tempo sostiene il Presidente di Federchimica Lamberti, la transizione ecologica è irrealizzabile senza la chimica, essendo materia prima per moltissime industrie.
Per perseguire concretamente la transizione ecologica è il momento di fare chiarezza sul ruolo chiave di questo comparto, con le sue tante soluzioni tecnologiche per contrastare il cambiamento climatico e la scarsità delle risorse, senza sacrificare il benessere. CFS è un’azienda produttiva innovativa e per noi la sostenibilità, in tutte le sue accezioni, è una priorità e un traguardo da raggiungere in ogni modo. Per quanto riguarda la nostra azienda, la sostenibilità si sviluppa internamente grazie al continuo monitoraggio e alla costante riduzione dei consumi energetici all’interno degli impianti di produzione. Ma non è tutto, abbiamo in programma diverse iniziative incentrate sulla riduzione degli sprechi, dell’impatto ambientale e sul riutilizzo di circa 5.000 tonnellate annue di peci ricavate dalla realizzazione dei nostri prodotti di chimica di base come il catecolo e l’idrochinone.
E ancora, a livello corporate, siamo riconosciuti in ottica green oriented per le certificazioni ISO 14001 ed Ecovadis oltre che per la registrazione EMAS. Quando sono entrato in azienda, nel 2018, ho dato vita a un nuovo progetto, che ha portato all’implementazione di un nuovo stabilimento per la produzione di antiossidanti naturali, elemento indispensabile per la conservazione degli alimenti (sia umani sia del mondo animale) e altri prodotti sempre più naturali e rispettosi dell’ambiente grazie a tecnologie di ultima generazione, che l’azienda sviluppa in-house. Questo comparto sta di anno in anno crescendo.
Oggi stiamo attraversando un’importantissima fase di transizione in ottica sostenibile, verso una chimica “buona”. Sono ancora tanti i dubbi, i falsi miti, le fake news che riguardano questo settore e che aziende come la nostra cercano di smontare coi fatti concreti e scientificamente fondati. Per raggiungere i nostri obiettivi però è fondamentale un continuo investimento in ricerca e sviluppo, che potrà trarre ulteriore slancio grazie anche ai risultati economici finora raggiunti”.
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