Cobat: Il processo di riciclaggio delle batterie al piombo esauste.
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I rifiuti come risorsa
Si è tenuto all’Aquila “Varirei 2001”, terzo Congresso ed Esposizione Internazionale sulla valorizzazione e il riciclaggio dei rifiuti industriali che, come per le altre due edizioni, è stato incentrato sulla considerazione del rifiuto come risorsa e non come un costo o come un’emergenza per la collettività.
A Facoltà di Ingegneria dell’Università dell’Aquila è stata il palcoscenico del terzo Congresso ed Esposizione Internazionale sulla valorizzazione e il riciclaggio dei rifiuti industriali “Varirei 2001”, ed è proprio ai docenti di questa Università che, durante l’evento inaugurale, il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Pace, ha chiesto una collaborazione per istituire una commissione che dovrà lavorare alla redazione del nuovo Piano Regionale Rifiuti, fondamentale strumento di pianificazione che sarà poi sottoposto ad una valutazione politica.
Il Congresso ha rappresentato l’occasione per discutere i temi specifici legati al riciclaggio dei rifiuti; in particolare nella lezione tenuta dallo scienziato olandese H.A.Van Der Sloot è stata analizzata la possibilità di armonizzazione europea dei test per la classificazione dei rifiuti.
Contemporaneamente all’inaugurazione del congresso è stata aperta al pubblico l’esposizione, nella quale un centinaio di aziende provenienti da tutta Italia hanno mostrato praticamente come si possono reimpiegare i rifiuti per farli diventare, da emergenza, nuova fonte di ricchezza per la società contemporanea.
È stato presentato, inoltre, il progetto ideato da “Ecoelit”, consorzio senza fini di lucro di multinazionali che si occupano di riciclaggio di rifiuti, che ha voluto coinvolgere e sta coinvolgendo cooperative di disabili, concretizzando così un vero e proprio matrimonio tra ambiente e sociale.
Il primo esperimento è stato già realizzato a Milano e il consorzio conta di estenderlo su tutto il territorio nazionale.
Si tratta di coinvolgere i disabili nella prima fase di separazione dei materiali da poter riciclare, un lavoro molto semplice che viene regolarmente remunerato dal consorzio.
Il progetto di Ecoelit, consorzio volontario nato nel 1996, è iniziato alla fine dello scorso anno, sorretto dalla consapevolezza che in Italia vivono 2 milioni e 700mila disabili non ospedalizzati e solo il 7% di loro hanno un’occupazione stabile.
Con questo progetto, Ecoelit conta di portare alle cooperative onlus il 10% del lavoro che ha nel settore.
Nel corso di “Varirei 2001” si è altresì parlato di riciclaggio dei materiali provenienti da batterie esauste ed è stata organizzata una serie di workshop tematici sul riciclaggio di rifiuti pericolosi come vetri e rifiuti ceramici.
Di particolare importanza il workshop organizzato dal Ministero dell’Ambiente per illustrare il sistema di qualificazione dell’Albo Nazionale Gestori Rifiuti durante il quale è stato presentato il progetto “Chek Rif.: Semplificazione Amministrativa e Innovazione Tecnologica per la Gestione dei Flussi di Rifiuti”.
Chek Rif., ovvero controllo sul flusso dei rifiuti, è il nuovo programma elaborato dall’ANPA (Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) in collaborazione con la Unioncamere che servirà a semplificare gli adempimenti amministrativi delle imprese che lavorano nel settore dello smaltimento e riciclaggio dei rifiuti.
Il progetto prevede una informatizzazione del flusso dei rifiuti attraverso una card, una sorta di bancomat, che permette il collegamento con una banca dati dove vengono raccolte tutte le informazioni sulla movimentazione dei rifiuti.
La tessera magnetica verrà distribuita a tutte le aziende in sostituzione dei registri di carico e scarico, dei formulari di trasporto e del M.u.d.
Un sistema che oltre a semplificare la burocrazia permetterà un controllo più efficace sul flusso dei rifiuti.
Grazie alla card, la banca dati avrà informazioni aggiornate sul movimento dei materiali da portare in discarica o negli impianti di riciclaggio e verranno messe fuori mercato tutte quelle aziende non in regola o che lavorano ai margini dell’illegalità, perché non saranno dotate della tessera.
Il progetto partirà il prossimo anno con una prima fase di sperimentazione che interesserà la regione Umbria.
Altro argomento discusso nel corso di “Varirei 2001” è stato quello relativo agli impianti di termovalorizzazione: un impianto di termovalorizzazione sull’esempio di quello in funzione a Brescia potrebbe essere la soluzione ottimale per risolvere il problema dello smaltimento e del riciclaggio dei rifiuti in Abruzzo.
I termoutilizzatori sono molto diffusi nel Nord Europa e in Nord Italia.
Si tratta di impianti che bruciano rifiuti indifferenziati dopo opportuna preselezione; da questa combustione si produce sia calore che energia elettrica: l’energia viene venduta ad una rete di distribuzione mentre il calore residuo viene sfruttato per il teleriscaldamento.
A Brescia, dove dal 1999 funziona un impianto di questo tipo gestito dalla locale azienda di servizi municipalizzati, con il termovalorizzatore sono teleriscaldati il 90% degli edifici pubblici.
L’energia prodotta dalla combustione dei rifiuti diventa per l’80% elettricità, mentre il restante 20% diventa riscaldamento.
C’è da aggiungere che questi impianti hanno tassi di inquinamento dieci volte inferiori alle centrali a carbone o gasolio e possono essere localizzati praticamente ovunque perché sono strutture che non hanno alcuna controindicazione.
Il termoutilizzatore di Brescia, nato da un referendum popolare del 1991, è stato costruito nel nucleo industriale adiacente l’immediata periferia della città.
Nell’ultimo workshop in programma a “Varirei 2001 è stata presentata la Borsa Telematica dei Rifiuti.
Si tratta di un’iniziativa tesa a far incontrare domanda ed offerta, per fare in modo che il rifiuto da costo diventi risorsa per l’impresa.
La sperimentazione per l’avvio della Borsa Telematica dei Rifiuti dovrebbe partire entro il prossimo autunno proprio dalla Regione Abruzzo dove già esiste un supporto informatico di notizie su tipologie, quantitativi e provenienze dei rifiuti.
Si tratta di uno studio realizzato dalla Camera di Commercio dell’Aquila in collaborazione con l’ateneo aquilano che ha messo in rete tutte le informazioni necessarie a dare il via alla commercializzazione dei rifiuti.
Con questa Borsa Telematica si crea un mercato regolamentare, dove si possono incontrare le imprese che hanno bisogno di smaltire i prodotti residui e quelle che invece operano nel settore del riciclaggio.
La terza edizione di Varirei si è conclusa con un bilancio positivo alla luce della partecipazione di numerosi esponenti del mondo scientifico – oltre 200 gli esperti che hanno tenuto le loro relazioni – dell’imprenditorialità – un centinaio le aziende che hanno partecipato attivamente ai lavori – e del mondo politico, che ha partecipato ai lavori con la consapevolezza che la soluzione del problema rifiuti non può essere più trovata costruendo discariche tout-court, ma solamente realizzando impianti ad alta tecnologia che consentono il massimo recupero.
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