Clearchem.com: più valore agli scarti e al riutilizzo.

Pubblicato il 16 luglio 2002

Quali sono i vantaggi connessi con l’utilizzo del vostro marketplace?

Oltre al vantaggio sostanziale di vendere o comprare scarti e rigenerati al miglior prezzo di mercato, dando così valore ad una serie di prodotti “poveri” per definizione perché fino ad oggi senza mercato, esistono vantaggi che derivano da un insieme di partner che abbiamo collegato alla nostra iniziativa. Nello specifico abbiamo stretto accordi con Lince, il Politecnico di Torino, la Tecnital Spa, e un team di esperti ambientali per proporre servizi a valore aggiunto di reale supporto alle imprese.
La Lince, ad esempio, è una società che offre servizi di informazioni economico – finanziarie e analisi di marketing al fine di conoscere l’affidabilità, la solidità o il rischio insito in ogni rapporto commerciale. Grazie al Politecnico di Torino le aziende registrate nel nostro portale possono usufruire di analisi di laboratorio ad un prezzo scontato del 20%, mentre la collaborazione con Tecnital Spa rende possibile richiedere, ad un pool di consulenti, informazioni a livello tecnologico e impiantistico su problematiche riguardanti prodotti e processi. Recente è l’accordo concluso con Telecom Italia che consente la diffusione, presso i nostri utenti, della banda larga (ADSL) a condizioni particolarmente vantaggiose. Oltre ai citati abbiamo dei partner che consideriamo strategici e che sono: Corepla, Unionplast e IIP. L’accordo siglato con Corepla – il Consorzio per il recupero e il riciclaggio degli imballaggi in plastica – mette a disposizione delle aziende collegate al Consorzio il nostro portale e i servizi ad esso connessi, allo scopo di incrementare la commercializzazione delle materie plastiche oggetto del recupero. L’intesa con Unionplast, vale a dire l’Unione Nazionale delle Industrie Trasformatrici di Materie Plastiche, tende a favorire tra gli associati, in una logica di marketing, l’utilizzo della nostra piattaforma.
La partnership con IIP, stipulata nella fase di lancio dell’iniziativa, rende fattibile l’accesso a servizi di promozione della qualità in azienda grazie alle certificazioni dei prodotti (specificamente polimerici secondo le norme UNI), dei sistemi qualità (norme ISO) e, infine, anche dei siti Internet dediti all’e-commerce (Schema Qweb). Il nostro stesso sito ha ottenuto il marchio di qualità Qweb che assicura un’elevatissima garanzia di funzionalità e sicurezza del sistema. Parlando di servizi dobbiamo citare quelli personalizzati che sono disponibili nell’area My Clearchem, l’area privata del sito, nella quale si può verificare lo stato dell’arte di tutte le proprie aste, nonché delle proprie offerte. Sempre in quest’area, per evitare di accedere frequentemente al sito, l’utente può scegliere di essere avvertito con un messaggio di posta elettronica ogni qualvolta viene pubblicata un’asta con determinati parametri da lui stesso individuati.

Su quali prospettive di sviluppo punta Clearchem in un futuro prossimo?

Vorremmo trovare un partner a livello industriale che possa essere un socio operativo, specificamente introdotto nel mercato di riferimento e che quindi possa garantire da subito una massa critica sufficiente per poter sviluppare il business. D’altra parte essendo la matrice dell’iniziativa ambientale, stiamo cercando di potenziare una serie di attività che siano sinergiche con le transazioni di surplus di magazzino piuttosto che degli scarti in modo da allargare il pacchetto di servizi/prodotti offerti; mi riferisco, ad esempio, alla vendita di macchinari che gravitano nel mercato dei polimeri o che sono impiegati nelle attività di trattamento dei rifiuti per contenere o ridurre l’impatto ambientale.

Questa esperienza a livello di mercato italiano è sicuramente innovativa, ma come si pone rispetto allo scenario europeo?

Siamo partiti dal mercato italiano perché è quello che meglio conosciamo e ben si presta a fare da test a tutta l’iniziativa; d’altro canto siamo certi che la nostra attività sarà tanto più interessante quanto più si svilupperà all’estero e in ragione di ciò, nell’arco del secondo semestre di questo anno, abbiamo in programma una serie di iniziative di marketing e di comunicazione volte all’espansione e allo sviluppo del business anche a livello internazionale. Si cercherà di favorire l’incontro fra paesi più evoluti nel settore polimeri e quelli meno evoluti come ad esempio l’est Europa, la Cina, i paesi dell’area asiatica che hanno l’esigenza di reperire materia prima a basso costo magari con caratteristiche qualitative non eccelse.

Avete mai pensato di ampliare la gamma dei materiali e dei prodotti oggetto di transazioni?

Sì, esiste l’interesse di rendere l’iniziativa più orizzontale entrando in altri settori merceologici e andando a comprendere altri materiali oltre i polimeri plastici.
Ciò nonostante riteniamo assolutamente fondamentale allargare questa esperienza ad altri ambiti merceologici solo nel momento in cui si siano trovati dei partner particolarmente competenti; sarebbe sicuramente un fallimento voler intraprendere un’iniziativa a tutto tondo senza possedere delle competenze specifiche.