CDC è la prima azienda italiana certificata RoHS per il rispetto dell’ambiente

Pubblicato il 10 ottobre 2006

L’organismo Bureau Veritas Francese LCIE ha assegnato a CDC la prima certificazione RoHS (Restriction of Hazardous substances) in Italia, in quanto azienda in grado di soddisfare pienamente le Direttive Europee 2002/95/CE e 2002/96/CE, normativa recepita dalla legislazione italiana con DL 151/2005, in materia di politica ambientale.

In vigore dal 1° luglio 2006, la Direttiva europea stabilisce che i produttori e i distributori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) devono assicurare, all’interno dei loro prodotti l’assenza di alcune sostanze: piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, polibromo bifenili (PBB) e polibromo Difenil Eteri (PBDE).

Ecodigitale, afferma Flavio Catelani, Direttore Qualità, Ambiente, Assistenza Tecnica e Customer Service, è l’iniziativa di responsabilità sociale tesa a diffondere la cultura della fondamentale importanza della corretta gestione del fine vita dei prodotti informatici lanciata da CDC nel luglio 2004, in anticipo rispetto alle tempistiche delineate dalla Direttiva Comunitaria 2002/96/CE sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). La direttiva, recepita dall’ordinamento italiano nel 2005, prevede in particolare per i produttori di finanziare lo smaltimento dei rifiuti hi-tech relativi alle proprie produzioni, cioè raccolta, stoccaggio, trasporto, recupero ed eventuale riciclaggio, mentre per i rivenditori l’obbligo di ritirare gratuitamente il vecchio prodotto all’atto dell’acquisto da parte del cliente di quello nuovo.

Al 30 settembre 2006 sono, infatti, stati ritirati da CDC, attraverso la sua capillare rete di vendita, circa 72 tonnellate pari a oltre 35.000 prodotti informatici.

Il programma Ecodigitale, che in parte va oltre gli obblighi previsti dalla direttiva per produttori e distributori, è stato messo in atto da CDC con il contributo fondamentale della propria capillare rete di vendita e nella fase iniziale ha visto coinvolti i circa 200 negozi Computer Discount, presenti in modo omogeneo sul territorio nazionale, successivamente è stata estesa alla rete dei Cash&Carry e a tutti i canali di vendita del gruppo CDC. Ai punti vendita è stato affidato il compito di ritirare da chiunque, sia utente privato che professionale, i prodotti informatici a fine vita di qualsiasi marca e senza l’obbligo di acquisto di un nuovo prodotto.

In questi anni l’iniziativa Ecodigitale ha ottenuto un consistente consenso di pubblico confermato dalla quantità di prodotti consegnati presso i numerosi punti di raccolta.

In linea con la nuova normativa, finalizzata alla riduzione dei rifiuti elettronici, Ecodigitale prevede inoltre che tutti i prodotti ritirati vengano sottoposti a un processo di verifica e analisi al fine di un loro eventuale riutilizzo, proprio come indicato dall’articolo 1 del Decreto Legislativo del 13 agosto 2005. Ciò ha finora consentito il riutilizzo di circa il 94% degli oltre 35.000 prodotti ritirati.

A consolidamento del proprio impegno, inoltre, dal mese di maggio 2005, l’azienda ha ampliato il raggio di azione dell’iniziativa Ecodigitale anche a toner e cartucce esauste, sebbene si tratti di prodotti non contemplati dalla Direttiva RAEE, e al 30 settembre 2006 ha raccolto un totale di oltre 11.700 prodotti, dei quali il 55% circa è stato rigenerato.