Cambiamenti climatici: la posizione della UE

Pubblicato il 11 luglio 2006

Intervenendo a un recente seminario sui cambiamenti climatici presso l’Istituto Finlandese di Relazioni Internazionali di Helsinki, l’euro-commissario all’ambiente, Stavros Dimas, ha espresso preoccupazione per gli effetti devastanti dell’inquinamento tra i quali l’innalzamento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai e la desertificazione.

Attualmente le emissioni degli Stati membri ammontano al 14% del totale, ma tendono a diminuire. Nonostante il discusso protocollo di Kyoto si estinguerà solo nel 2012, l’UE sta pensando già a un accordo post-Kyoto che riduca le emissioni e limiti l’innalzamento delle temperature a 2 gradi rispetto al periodo preindustriale.

Si insiste, in particolare, su un vasto consenso a livello internazionale ed è attiva nel promuovere la partecipazione di Paesi con forti emissioni come Usa, Cina e India. L’UE considera lo scambio dei diritti d’emissioni tra gli Stati membri un valido meccanismo per rispettare gli obiettivi di Kyoto. In effetti, le imprese stanno sviluppando delle strategie per gestire le emissioni di CO2. Nel preparare la seconda fase del commercio d’emissioni, cui parteciperanno anche i nuovi Stati membri, l’UE cercherà di rendere il sistema trasparente e semplice, stabilendo la durata e un sistema di allocazione a livello nazionale.

Nei prossimi mesi la Commissione condurrà una campagna informativa diretta a sensibilizzare la partecipazione dei singoli cittadini alla riduzione d’emissioni. Inoltre, per la fine dell’anno è prevista l’approvazione definitiva della direttiva Reach sui prodotti chimici, che dovrebbe apportare un notevole contributo alla protezione della salute e dell’ambiente.