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n.8 novembre 2012
GESTIONE
ACQUA
Valutare le perdite della rete
da parte dei gestori del SII è
un obbligo di legge (ex DM
99/97).
Un’adeguata gestione
delle stesse diviene, quindi,
fondamentale sia per migliorare
l’efficienza e l’efficacia
dell’approvvigionamento idrico,
preservando la risorsa idrica, sia
per ottenere benefici economici
[1].
In tale contesto assumono
fondamentale importanza i
cosiddetti ‘water audit’, bilanci di
portata effettuati confrontando
l’acqua immessa in rete con
l’acqua fatturata e con quella
non contabilizzata (a causa, ad
esempio, di utenze sprovviste
di contatori o da utilizzi non
autorizzati), che consentono di
pianificare campagne di ricerca
perdite per l’efficientamento degli
impianti e delle reti.
Generalmente, si distinguono
due modalità per la gestione
delle perdite [2]:
-
Passive Leakage Control
(
PLC): riparazione delle perdite
al loro manifestarsi;
-
Active Leakage Control
(
ALC): approccio attivo per
l’identificazione e la riparazione
delle perdite.
Il caso studio di seguito
riportato illustra un’applicazione
dell’approccio ALC.
Water audit
La valutazione delle perdite delle
reti di acquedotto e fognatura
è regolamentata dal DM 99/97
Regolamento sui criteri e sul
metodo in base ai quali valutare
le perdite degli acquedotti e delle
fognature”, che vede in carico
al gestore del SII l’obbligo di
valutare annualmente le perdite
sulle reti secondo la metodologia
illustrata nell’allegato del
decreto.
Conseguentemente, la
Commissione Nazionale per
la Vigilanza delle Risorse
Idriche (alla quale è da poco
subentrata l’Autorità per l’energia
elettrica e il gas), con Delib. n.
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del 27/04/2006 ha adottato
un sistema di indicatori di
prestazione del SII nel quale si
ritrovano anche alcuni parametri
per la valutazione delle perdite
di rete, tra cui: i) perdite totali,
come differenza tra il volume
immesso in rete ed il volume
fatturato; ii) perdite reali unitarie
in distribuzione, come rapporto
tra volume giornaliero di perdite
e numero di allacciamenti [3].
Tuttavia, il metodo più utilizzato
per valutare le perdite di
acquedotto è quello adottato
dall’IWA (International Water
Association) che, nell’ottobre del
2000,
ha proposto un approccio
standard al calcolo del bilancio
idrico ed alla definizione di tutti i
termini utilizzati per tale bilancio
al fine di adottare una prassi
comune internazionale [4].
Gestione e controllo delle
perdite
In considerazione dei
suddetti obblighi normativi e
della costante necessità di
efficientamento è fondamentale
per un gestore del SII orientarsi
verso l’applicazione di un
approccio ALC che può essere
sviluppato con metodologie e
tecniche differenti [5].
I metodi più diffusi per la
localizzazione delle perdite
prevedono l’utilizzo di: a)
tecniche di ascolto e correlazione
con geofono (si ascolta il
rumore” nelle tubazioni), b) gas
tracciante (si trasforma la perdita
in una fuga di gas), c) metodi
termografici (si sfrutta la diversa
temperatura della perdita), d)
georadar (si sfrutta il fenomeno
della riflessione delle onde
elettromagnetiche). La scelta tra
i diversi sistemi di localizzazione
dipende dalla conformazione
della rete e da altri fattori quali
il tipo di terreno, il materiale e lo
stato delle tubature, la pressione
di esercizio della rete, il tempo
di monitoraggio e naturalmente i
costi e le prestazioni volute [6].
Attualmente l’approccio più
innovativo è però la tecnica della
distrettualizzazione: si effettua
una ripartizione della rete in
distretti e si misurano portata in
ingresso ai distretti e pressione
di esercizio degli stessi.
Per definire i distretti, oltre
ad effettuare uno studio della
rete, utilizzando anche modelli
di simulazione, è possibile
utilizzare una metodologia
chiamata step-test (chiusura
in tempi successivi di singoli
tratti di rete misurandone le
portate) che consente di definire
con precisione le singole aree
nelle quali le perdite sono
maggiormente localizzate.
Definiti i distretti, la successiva
analisi dei dati misurati, in
particolare quelli riferiti al periodo
notturno, consente di calcolare
il livello di perdita in ogni singolo
distretto (differenza tra consumo
minimo notturno teorico e
consumo notturno rilevato)
fornendo così delle priorità di
intervento.
Per massimizzare l’efficienza e l’efficacia del sistema di distribuzione
idrica ed ottenere conseguentemente benefici economici si è
ultimamente sviluppato il leakage management (gestione delle
perdite) che, oltre a individuare le perdite tramite metodi classici,
analizza portate e pressioni valutate in base a dati registrati sui punti
nodali della rete. Il caso di UniAcque che ha condotto uno studio
ed effettuato opportuni interventi sulla rete di un piccolo comune di
pianura.
*
UniAcque SpA Bergamo
**
Politecnico di Milano
Daniele Bressan*, Andrea Casnati*, Eleonora Perotto**, Nicola Vegini*
LEAKAGE MANAGEMENT
Quali vantaggi per le reti poco estese?