Pagina 59 - Energie & Ambiente n. 7

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n.7 settembre 2012
L’industria fotovoltaica e l’intero comparto devono af-
frontare il quinto conto energia appena approvato che
ridimensiona sensibilmente gli incentivi agli impianti e le
tipologie costruttive.
Tra tante incertezze vi è però qualche sicurezza, come il mer-
cato del solare integrato negli edifici: nuove tipologie, nuove
modalità costruttive, integrazione di sistemi elettrici diretta-
mente inseriti nella struttura: queste sono alcune delle sfide
che il settore dovrà, sicuramente, affrontare nei prossimi anni.
I moduli Bipv (Building Integrated PhotoVoltaic) offrono sia
all’industria fotovoltaica sia ai prodotti per l’edilizia una via
d’uscita dall’attuale situazione economica non proprio rosea.
Allo stesso tempo, per le aziende fotovoltaiche, il Bipv forni-
sce una strategia che contribuisce ad aggiungere valore ai
prodotti stessi. Per l’edilizia invece, questo segmento rappre-
senta una nuova linea di prodotti che consentiranno alle im-
prese costruttive di aggiungere caratteristiche e funzionalità
vendibili a edifici di ogni genere.
In quale modo si stanno muovendo i grandi gruppi di
produttori di moduli e tecnologie legate al solare e i pla-
yer del settore nei confronti delle opportunità nel mon-
do dell’edilizia? Esistono strategie di accordi con gruppi
edili anche per la fase di progettazione? Quali le sinergie
e gli eventuali vincoli di integrazione con il solare termi-
co? Quali le prospettive in un periodo in cui l’edilizia ha
subito un brusco arresto?
Ci sono aziende come Solarcentury che vantano una lunga
esperienza nel solare architettonicamente integrato e colla-
borazioni più che decennali con il mondo delle costruzioni,
però l’esperienza è limitata al mondo anglosassone: già nel
1999 Solarcentury ebbe la prima collaborazione con Skanska,
il maggior costruttore edile al mondo. Le collaborazioni par-
tono dalla fase di progettazione: molti costruttori presentano
i progetti quando sono ancora in fase di definizione, aspetto
che permette una progettazione ottimale e una realizzazione
semplificata durante la costruzione, per sfruttare al massimo
le sinergie. Solarcentury collabora anche con altri costruttori
e developer in Gran Bretagna, quali Croudace Homes, St Ja-
mes Homes, Barratt e Savills. In questo periodo debole per
l’edilizia, l’azienda si è concentrata con successo sul social
housing. Tuttavia l’esperienza acquisita all’estero conta fino
a un certo punto quando si deve passare da aziende costrut-
trici di grosse dimensioni all’Italia, dove il settore è molto più
frammentato e abituato a logiche di mercato diverse: le colla-
borazioni diventano molto più difficili.
Per Suntech, invece, i prodotti fotovoltaici presentano grandissi-
me opportunità di sinergia con l’edilizia e hanno partnership con
aziende del settore da molti anni: per esempio con Ondulit, da 50
anni sul mercato, che fa tetti industriali e ha sviluppato prodotti
ad hoc che vanno a integrare i moduli Suntech. Oramai ci sono
tantissimi prefabbricatori che per l’edilizia industriale hanno già
pianificato e pianificano progetti le cui superfici sono destinate
a ospitare prodotti fotovoltaici o di solare termico. Per non par-
lare poi dell’edilizia residenziale, dove tutte le nuove costruzioni
prevedono già dalla fase di progettazione sia il fotovoltaico che il
solare termico, grazie alle attuali normative che richiedono di mi-
nimizzare il consumo energetico al metro quadrato in riferimento
alla classe energetica. Per Suntech esiste una grande sinergia
anche con il solare termico sia per le caratteristiche delle attuali
tecnologie, che per un semplice abbinamento. Dal momento che
il problema del solare termico è la produzione di acqua calda o di
energia termica in eccesso rispetto al fabbisogno – in riferimento
al consumo medio di un’abitazione o di un’attività – la soluzione
ottimale è quella di combinare le due tecnologie: il fotovoltaico
che conduce sotto forma di energia elettrica la maggior parte
dell’incidenza solare, e il solare termico ridimensionato sulla
base delle esigenze di consumo. Ci sono paesi come il Portogal-
lo dove questo abbinamento è già obbligatorio. Esistono inoltre
prodotti fotovoltaici molto interessanti che integrano i backshe-
et del modulo fotovoltaico con strutture in grado di far circolare
acqua, che raffreddano i moduli fotovoltaici permettendo loro di
trasformare meglio, riscaldando l’acqua circolante e quindi ge-
nerando contemporaneamente energia termica.
Secondo Silfab, commercialmente, il fotovoltaico è stato trattato
sia come materiale elettrico, e quindi distribuito attraverso di-
stributori ed elettricisti, sia come materiale quasi “finanziario” in
cui il tasso di ritorno dell’investimento precedeva la qualità dei
moduli stessi, direttamente venduto dal produttore al cantiere
di installazione. Il mondo dell’edilizia è stato quindi coinvolto
indirettamente attraverso la distribuzione elettrica. Sicuramen-
te l’obbligo dell’installazione di almeno un chilowatt su tutte le
nuove costruzioni a partire dal primo luglio 2012, darà lo stimolo
necessario a far interagire questi due mondi sempre più sinergi-
camente. Per cogliere le opportunità di questo stimolo sarà ne-
cessario, dal punto di vista dei produttori di moduli, comprendere
a fondo le esigenze del settore edile, così da poter anticiparne
le esigenze: penso per esempio ai kit fotovoltaici che combinano
i materiali che li compongono ottenendo così il perfetto dimen-
sionamento dell’impianto fotovoltaico. Il fotovoltaico e il solare
E COMPLETA
OVOLTAICO