Page 94 - E&A N 6

Basic HTML Version

IMPRONTE
92
n.6 maggio 2012
Se qualcuno vi chiede di che cosa si occupa
l’Unione Europea, potrete dire con sicurezza
che gran parte del lavoro riguarda le merci
che vengono prodotte e commerciate fra
i vari Paesi che ne fanno parte. Gruppi
di specialisti preparano i documenti che
saranno poi discussi dal Consiglio e che
diventeranno norme sotto forma di direttive
e regolamenti. E non c’è da meravigliarsi
perché dalla qualità delle merci dipende
la possibilità di scambiarle, su un piede di
parità, da un Paese all’altro; ma non solo: la
cura che i governanti dell’Unione hanno per il
benessere dei cittadini europei richiede anche
che lavoratori e consumatori non vengano
esposti a sostanze dannose. A questo fine,
con un lavoro durato anni, è stato prodotto
un importante dizionario merceologico noto
con la sigla Reach (acronimo di “Registration,
Evaluation, Authorization and Restriction
of Chemical Substances”). Si tratta, come i
diretti interessati ben sanno, di due principali
documenti, il Regolamento 1907/2006 di 438
pagine e il Regolamento 1272/2008 di 1355
pagine, oltre a molti altri che modificano o
chiariscono alcuni punti dei precedenti; le
sostanze considerate sono 95.000 e sono
raggiungibili con un eccellente “inventario”
Di ciascuna sostanza chimica vengono
indicate proprietà chimiche, fisiche e
biologiche, avvertenze di pericolosità, i prodotti
e luoghi in cui possono o non possono essere
addizionati e presenti e i rispettivi limiti:
un’opera gigantesca.
Queste norme comunitarie (il cui rispetto è
stabilito dal Decreto legislativo 186 del 27
ottobre 2011) hanno, principalmente, lo scopo
di diminuire la sequenza di malattie e morti che
si verificano nei posti di lavoro per esposizione
a sostanze tossiche, di cui spesso i lavoratori
non conoscevano (e purtroppo in molti casi
ancora oggi non conoscono) caratteri e
pericolosità, una situazione inaccettabile che
ha indotto Jeanne Stellman e Susan Daum a
scrivere l’amaro libro, ‘Lavorare fa male alla
salute’, pubblicato nel 1973 e subito tradotto in
italiano da Feltrinelli.
Il primo ‘indagato’: il carbone
Eppure in tanti hanno saputo che lavorare
fa male alla salute. Già nel Cinquecento
Giorgio Agricola (1494-1555), che era un
medico, nel suo trattato sulle attività minerarie
e metallurgiche, ‘De re metallica’ (apparso
postumo nel 1556), dedica un capitolo del
VI libro alle malattie che si manifestano fra i
minatori per l’assorbimento di polvere, per la
vita in mezzo al fango e anche per l’azione di
certi misteriosi “spiriti maligni”, forse ritenuti
responsabili dei malori dovuti alla radioattività
dei minerali uraniferi presenti nelle montagne
al confine fra Boemia e Sassonia, dove ha
vissuto e operato Agricola.
Nei secoli successivi comincia l’era del
carbone, la cui combustione genera fumi e
polveri nocive. Nuovi gravi segnali di malattie
dovute al lavoro si hanno con la scoperta
che negli spazzacamini, soprattutto bambini
adatti a scendere negli stretti camini pieni di
fuliggine, si manifestano tumori allo scroto.
Le prime denunce furono fatte nel 1740
da Treyling, ma il fenomeno fu studiato
sistematicamente dal grande chirurgo inglese
Percivall Pott che ne parla in uno scritto del
1775 riconoscendolo associato al particolare
lavoro a contatto con la fuliggine di carbone.
Nel 1817 la Camera dei Comuni inglese
approvò una legge che vietava l’impiego dei
bambini come spazzacamini, ma la proposta
fu bocciata dalla Camera dei Lord sotto la
pressione degli appaltatori dei lavori di pulizia
dei camini e delle compagnie di assicurazione.
Una legge inglese che vietava l’impiego dei
bambini come spazzacamini fu approvata
soltanto nel 1842, anche se la pratica nefasta
continuò a lungo nonostante il divieto.
Nel frattempo il carbone continuava la sua
marcia trionfale; nel Settecento fu scoperto
In questi tempi di crisi il lavoro
fa male quando non c’è, ma
fin dall’inizio della storia
dell’uomo, e soprattutto con
l’industrializzazione, il lavoro è
stato purtroppo anche causa di
malattia e di degrado ambientale.
Dai primi trattati sulle attività
minerarie del ‘500 a oggi, la storia
della legislazione per la tutela
della salute e dell’ambiente
Giorgio Nebbia
Quando il lavoro
fa male