Page 55 - Energie & Ambiente n. 5

Basic HTML Version

53
n.5 marzo 2012
ze di riserva primaria e cautelarsi nelle ore critiche di maggiore
producibilità degli impianti Frnp.
Enel Distribuzione, invece, ha individuato i sistemi di accumulo
come un elemento cruciale delle smart grid e ha deciso di avviare
la sperimentazione sul campo di questi apparati. È in corso un ten-
der internazionale per acquisire 4 di questi sistemi della potenza
di 1 e 2 MVA e delle taglie di 0,5 MWh, 1 MWh e 2 MWh. Le taglie
sono considerate “piccole”, ma, a giudizio di Enel, sono quelle che
ottimizzano l’impegno economico consentendo di valutare appie-
no le performance del sistema nel suo complesso. L’installazione
dei sistemi avverrà all’interno di quattro Cabine Primarie: una a
Ventotene e le altre in siti nelle regioni Sicilia, Calabria e Puglia,
dove sono state individuate le CP in cui maggiore è stato l’impatto
in termini di connessioni di produttori da fonti rinnovabili.
Tra i sistemi di accumulo sono da ritenersi più economicamen-
te sostenibili quelli che sfruttano aria e acqua (Caes, Smes,
pompaggi e gravitypower) o quelli a semplice accumulo elet-
trochimico (batterie di diverso tipo, sali fusi ecc.)? Quali sono
gli economics di maggiore importanza nella valutazione di un
impianto di accumulo? (costo del kWh accumulato per unità
di volume/massa, prezzo di ritiro dell’energia immessa, costo
capitale dell’impianto?)
“Dipende – risponde
Francesco Sessa
, responsabile dello Svi-
luppo Reti di Enel Distribuzione e coordinatore delle attività legate
agli apparti di accumulo di Enel Distribuzione – Le diverse tecno-
logie possono essere considerate complementari. Ciascuna espri-
me le sue massime potenzialità in relazione all’utilizzo richiesto
(es. numero e velocità dei ciclo di carico/scarico; cicli giornaliero
o settimanale o addirittura stagionale, come nel caso dei grandi
invasi idroelettrici).
Tale crescita, soprattutto per quanto riguarda gli impianti da
fonte eolica, si sta concentrando in ristrette aree geografiche,
caratterizzate da un surplus di generazione rispetto al carico lo-
cale e storicamente debolmente magliate. Poco meno del 70%
della potenza eolica installata in Italia a dicembre 2010 (5850
MW) risulta distribuita tra le isole maggiori, la Calabria e la Pu-
glia. Una crescita così concentrata in ristrette aree geografiche
sta caratterizzando lo sviluppo di tali impianti in Italia, differen-
ziandolo dal resto del contesto europeo dove la diffusione degli
impianti eolici nell’ambito della stessa nazione è stata molto più
uniformemente distribuita sul territorio (es. Danimarca, Germa-
nia, Spagna).
Terna stima che per la sola produzione fotovoltaica, entro il 2012
verranno a mancare, nelle ore del giorno con il maggiore irrag-
giamento, circa 130 MW di riserva primaria, pari all’1,5% degli
8.600 MW di capacità installata previsti.
La possibilità di accumulare l’energia nelle zone dove si concen-
trano le Frnp consentirebbe il riutilizzo dell’energia accumulata
qualora venisse meno la disponibilità di energia eolica e solare.
Inoltre l’accumulo di energia consente di ottimizzare l’utilizzo
della rete esistente sfruttando meglio la sua capacità, evitando
sovraccarichi nelle ore di massima produzione delle rinnovabili
e permettendo anche di fornire servizi di regolazione per miglio-
rare la sicurezza del sistema elettrico.
Oltre al beneficio economico diretto, legato alla sostituzione di
produzioni meno efficienti con produzioni rinnovabili o comun-
que più efficienti, il sistema elettrico ne trae un ulteriore benefi-
cio indiretto per la riduzione nella produzione di CO
2
.
In Italia due sono i soggetti particolarmente attivi sulle reti e sugli
stoccaggi: Terna e Enel Distribuzione. Terna ha un programma
di 130 MW di accumuli da installare in prossimità delle Cabine
Primarie della rete ad Alta Tensione per ottemperare alle esigen-
ELLE ENERGIE