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n.5 marzo 2012
GREENFACTORY
Per la realizzazione delle prime due targhe, sono stati organiz-
zati incontri tecnici con lo staff delle due aziende pilota, re-
sponsabili per questa attività; durante tali incontri, i responsa-
bili delle due aziende hanno mostrato il funzionamento dei
macchinari e fornito i dati relativi ai consumi di energia e ma-
terie prime. Avendo a disposizione dati certificati da un ente
terzo per Flainox, si è potuto confrontarli con i primi risultati
del calcolatore sviluppato, per testare la versione beta del tool,
nonché procedere all’implementazione dei commenti e osser-
vazioni.
Applicazione della metodologia LCA
L’approccio LCA suddiviso secondo le quattro fasi previste [4]
è stato applicato al caso in questione, avvalendosi del softwa-
re di modellazione GaBi 4.3.
Nella prima fase si è definito lo scopo del lavoro, cioè la valu-
tazione delle emissioni di gas serra legati esclusivamente alla
fase d’uso dei differenti macchinari tessili; di conseguenza per
questa analisi di tipo “gate to gate”, l’unità funzionale scelta è
un chilo di materiale processato, che nel settore tessile può
essere solitamente filato o tessuto in funzione del macchinario
analizzato. La fase di inventario (LCI – Life Cycle Inventory) ha
permesso di individuare tra i diversi database disponibili (PE-
Gabi, Ecoinvent) i rispettivi processi utili per la caratterizzazio-
ne dei cicli tessili. La fase di valutazione degli impatti (Lcia –
Life Cycle Impact Assessment) si è focalizzata sul calcolo del
GWP – Global Warming Potential in termini di kg di CO
2
equi-
valenti tramite il metodo di calcolo CML2001, versione novem-
bre 2009, elaborato dall’Università di Leiden.
La fase di interpretazione è possibile qualora ci sia uno storico
dei dati di processo che presuppone un miglioramento conti-
nuo delle performance in un’ottica di riduzione delle emissioni
di gas serra climalteranti e quindi del CFP.
Il tool per la generazione delle targhe
Il risultato finale delle attività è stata la valutazione del Carbon
Footprint di un singolo macchinario o di un impianto, rappre-
sentativo della produzione di una specifica azienda, attraverso
uno strumento informatico disponibile per i partner (SME e As-
sociazioni) di Nu-Wave e per ciascun associato Acimit che ne
faccia richiesta, capace di realizzare la Green Label in pochi e
semplici passaggi. La Green Label è uno strumento Web-ba-
sed tramite il quale, inserendo i valori di parametri energetico/
ambientali predefiniti, è possibile calcolare l’impronta primaria
della macchina o dell’impianto oggetto dell’analisi e generare
la targa rappresentativa. Il tool (Figura 2) è articolato in cinque
sezioni principali: informazioni sull’azienda; parametri genera-
li; parametri di processo; informazioni aggiuntive; calcolatore
del Carbon Footprint. Nella prima sezione è richiesto l’inseri-
mento di informazioni di contatto circa l’utente, solitamente il
responsabile tecnico dell’azienda. Nella seconda sezione vie-
ne richiesto di descrivere brevemente il macchinario oggetto
dello studio; in particolare: Paese o area geografica dove verrà
installato; le principali funzioni e processi che esercita; il nome
commerciale; l’anno di riferimento della misura dei dati. In
questa sezione è fondamentale, considerata la flessibilità e
l’alta customizzazione di questi macchinari, definire un ciclo di
lavoro univoco e ripetibile, in accordo alla metodologia LCA, in
modo da rendere replicabile la raccolta dei dati. Nella terza e
quarta sezione, sono inseriti i dati tecnici necessari per il cal-
colo del CFP, come specificato dalla LCI. Nell’ultima parte, il
tool, considerando il peso dei differenti contributi (per esempio
la produzione di elettricità e vapore, acqua utilizzata) secondo
quanto definito dal metodo CML, calcola il valore complessivo
del CFP in termini di chili di CO
2
equivalenti prodotti durante
l’intero ciclo vita, per chilogrammo di materiale processato.
Figura 2 - Le sezioni del tool di creazione della Targa Verde
Figura 3 - Esempio di Targa Verde (Courtesy of Flainox srl)