Page 43 - Energie & Ambiente n. 5

Basic HTML Version

41
n.5 marzo 2012
disinfettante nel poco liquido
residuo che rimane nei contenitori
al di sotto del valore prestabilito;
- nelle acque di raffreddamento
di conserve, lattine ecc. per
evitare eventuali inoculi batterici
nell’alimento e per prevenire
sviluppi massicci di colonie
batteriche nel caso di rottura di
un contenitore. Il disinfettante
previene inoltre il fenomeno
del biofouling sulle strutture,
riducendone le necessità di
manutenzione.
Il controllo della quantità
di disinfettante aggiunto
all’acqua, qualunque esso sia,
è estremamente importante,
soprattutto nella fase di
lavaggio della verdura e della
frutta, perché un dosaggio
eccessivo può conferire odori e
sapori sgradevoli al prodotto o
addirittura causare la formazione
di sostanze nocive, mentre
un dosaggio insufficiente non
garantisce la disinfezione.
In entrambe le applicazioni
sopra descritte, impianti per
imbottigliamento e impianti di
lavaggio verdura e frutta, l’analisi
dei disinfettanti ha quindi un
ruolo fondamentale: per questo
è essenziale selezionare un
analizzatore specifico per il
disinfettante in uso, che possa
garantire elevata precisione,
sensibilità e stabilità nel tempo.
Un altro requisito fondamentale
è che l’analizzatore abbia ridotte
necessità di manutenzione.
Soluzioni analitiche ‘ad hoc’
Le misure di ossidanti a basse
e bassissime concentrazioni
devono essere caratterizzate da
alta selettività e buona sensibilità
e, soprattutto, devono dimostrare
assenza sia di rumore di fondo,
che di deriva nel tempo.
La misura del cloro (e di altri
ossidanti) alle alte concentrazioni
(nel caso degli impianti per il
lavaggio della verdura e della
frutta) risulta difficoltosa, in
quanto la soluzione di misura è
particolarmente reattiva.
Ad esempio, nelle celle con
autopulizia a spazzola, le
spazzole vengono aggredite
dall’ossidante e consumate
in tempi piuttosto brevi. Nei
sistemi di misura rame-oro gli
elettrodi di rame, si consumano
rapidamente con conseguente
perdita di linearità e generazione
di un rumore di fondo e di una
considerevole deriva dello zero e
della misura.
Per le misure di cloro e
altri ossidanti alle basse
concentrazioni (0÷2000
ppb, 0÷10 ppm) e alle alte
concentrazioni (0÷2000 ppm),
la CLR offre le celle Serie 600,
selettive, precise e affidabili a
lungo termine, ma molto semplici
da installare e gestire. La misura,
di tipo polarografico, è effettuata
da 3 elettrodi. L’elettrodo di
misura e il controelettrodo,
entrambi di materiale inerte,
sono di dimensioni appropriate
per garantire la linearità del
segnale in tutto il campo di
misura, sono maneggevoli e di
semplice installazione. L’elettrodo
di riferimento è progettato
per sopportare egregiamente
anche le elevate concentrazioni
di ossidante nelle quali deve
lavorare.
La pulizia e l’attivazione degli
elettrodi è effettuata in modo
automatico dal flusso stesso del
campione nella camera di misura:
l’assenza di spazzole, sabbia o
altri mezzi di pulizia meccanica
rende il sistema stabile nel
tempo e riduce notevolmente le
necessità di manutenzione.
Le celle serie 600 sono
caratterizzate da importanti
vantaggi:
- selettività: variando
opportunamente la polarizzazione
tra gli elettrodi la cella diventa
selettiva per un determinato
ossidante;
- linearità: ottenuta grazie
all’opportuno dimensionamento
degli elettrodi;
- stabilità della misura nel
tempo: gli elettrodi non vengono
consumati nella misura e
non reagiscono con le alte
concentrazioni di ossidante
presenti nel campione, si ha
perciò la totale assenza di deriva
sia della misura che dello zero;
- bassissime richieste di
manutenzione: è necessaria la
sola pulizia degli elettrodi, che
è molto rapida proprio per la
semplicità costruttiva del sensore.
Analisi dell’ozono
Due celle della serie 600,
Mod.603, con relativa elettronica
Mod.uP, selettive per la misura
di ozono, sono state installate
su due linee di imbottigliamento
di acque minerali, dove
vengono impiegate per la
misura della concentrazione di
ozono nell’acqua di risciacquo
delle bottiglie di plastica dopo
la disinfezione allo scopo di
garantire che la concentrazione
di ozono rientri nei limiti
ammessi. In questa applicazione
il punto più problematico sta nelle
bassissime concentrazioni da
rilevare.
Le due catene di misura vengono
verificate dai tecnici CLR con
strumentazione certificate
secondo procedure definite
nell’ambito del SGQ Aziendale,
per garantirne nel tempo
l’assoluta affidabilità.
Analisi di cloro
Una cella della serie 600,
Mod.603, con relativa elettronica
Mod.uP, è stata installata
sull’impianto di produzione
di insalata pronta all’uso (IV
gamma), dove il problema
principale era la misura di cloro
sull’acqua impiegata per la
disinfezione finale della verdura,
a concentrazioni molto basse.
Tale applicazione richiedeva una
cella con sensibilità elevata e
deriva nulla, e senza richieste
di manutenzione per periodi
prolungati di lavoro. La cella ha
assolto egregiamente alla propria
funzione.
Celle analoghe sono state
realizzate per la misura selettiva
di riducenti, quali solfiti,
metabisolfiti anidride solforosa,
alle basse concentrazioni
(0÷2000 ppb, 0÷10 ppm) e alle
alte concentrazioni (0÷2000
ppm).
Analisi di metabisolfito
Celle Mod.603 per la misura di
riducenti sono state impiegate
a lungo e con successo
sull’analisi dei metabisolfiti usati
come antiossidanti nell’acqua
di risciacquo dei funghi che
vengono venduti già affettati e
pronti all’uso.
Oltre a questi analizzatori
la gamma di prodotti CLR
comprende sensori e analizzatori
industriali di pH, redox, ISE,
ossigeno disciolto, conducibilità,
torbidità adatti a tutte le
applicazioni.
ww.clritalia.com
Imbottigliamento
Cella della serie 600