Page 76 - EA_nov11

Basic HTML Version

72
n.4 novembre 2011
BIOGAS
SOLUZIONI
Il biogas rappresenta una delle fonti energetiche alternative più affascinanti
e a basso impatto, in quanto sfrutta un fenomeno completamente naturale,
ovvero l’attività dei batteri che si alimentano con scarti di origine animale e
vegetale. Per quanto il processo sia naturale e teoricamente semplice, è
necessario un signi¿cativo investimento per sfruttare economicamente il gas
generato. Inoltre, per ottenere una produzione ottimale, in grado di assicura-
re un Roi rapido, è necessario creare speci¿che condizioni ambientali. Per
questa ragione, nel corso del convegno organizzato da Flygt “Digestione
anaerobica di reÀui e biomasse: metodi e tecniche per la produzione di bio-
gas”, Francesca Malpei, del Politecnico di Milano, ha focalizzato la propria
attenzione su “Criteri di dimensionamento e tipologie di impianti per la produ-
zione di biogas”.
In questo contesto, in primo luogo, è necessario ricordare che i digestori
sono classi¿cati in base al numero di stadi, con quattro possibili alternative:
- mono-stadio
- bi-stadio (metanogenesi + metanogenesi/campana)
- bi-fase (idrolisi/acidogenesi + metanogenesi)
- pluri-stadio (idro/acidogenesi + metano + metano/campana)
Sulla scorta di questa classi¿cazione è interessante sottolineare come la
soluzione monostadio prevede, semplicemente, di immettere le sostanze in
una vasca di accumulo, mentre un sistema galleggiante preleva il gas gene-
rato e lo invia al serbatoio di stoccaggio. La produzione di un simile impianto
è, indicativamente, di 25 m³ all’anno di biogas per ogni 100 kg di peso vivo
suino. Un quantitativo limitato per una soluzione poco apprezzata dagli inve-
stitori. Una simile tipologia, quindi, è scelta quasi esclusivamente da alleva-
menti che utilizzano le feci e le urine dei propri animali.
Due è meglio di uno
L’evoluzione concreta di queste soluzioni è rappresentata dagli impianti bi-
stadio, in cui l’alimentazione e la miscelazione avvengono a ciclo continuo,
sfruttando anche appositi mixer, tra cui spiccano le innovative soluzioni ¿r-
mate Flygt. Separando l’alimentazione proveniente dai liquami e quella co-
stituita dai solidi, che possono essere bilanciati in funzione delle effettive
esigenze del processo, si genera una reazione tendenzialmente stabile, gra-
zie ai lunghi tempi di permanenza all’interno dell’impianto. La distinzione in
due fasi permette, in teoria, di realizzare i processi di idrolisi/acidogenesi (a
basso Hrd) nel primo reattore, mentre nel secondo avviene la metanogene-
si (ad alto Hrt). In realtà, la separazione delle fasi non risulta perfettamente
de¿nita. Anche per questa ragione l’evoluzione tecnologica sembra portare
verso la realizzazione di impianti bi-fase e pluri-stadio, che permettono di
ALLA RICERCA
DELL’EQUILIBRIO PERFETTO
Un impianto per la produzione di biogas
richiede investimenti significativi, il cui Roi
può essere ridotto solo operando con
parametri ottimali
Marco De Luca