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RISPARMIO ID ICO
60
n.4 novembre 2011
La gestione efficiente delle
risorse idriche, insieme a quella
dell’energia e delle emissioni
di gas serra, è una delle sfide
del XXI secolo. L’acqua è una
risorsa sempre più limitata,
la cui quantità e qualità sono
ulteriormente messe in pericolo
dal cambiamento climatico. Il
valore dell’accesso all’acqua sta
aumentando sia nei Paesi del
Sud del mondo sia in Occidente,
dove l’acqua è diventata una
delle risorse scarse dei processi
produttivi, acquistando di
conseguenza un valore crescente.
In Emilia Romagna l’agricoltura
rappresenta, con 1.400 milioni
di metri cubi utilizzati ogni anno,
il settore di maggiore consumo
di risorse idriche e questo dato
è destinato ad aumentare al
crescere della popolazione e del
benessere. Questo quantitativo,
se messo in rapporto al totale di
acqua utilizzata in regione, pari a
circa 2.125 milioni di metri cubi,
incide per circa il 66%, contro il
23% del settore civile e l’11% del
settore industriale (1).
Il progetto
Il progettoAqua, Adoption
of Quality water Use inAgro-
industry, finanziato dal fondo
europeo Life+ (2), parte dalla
consapevolezza di questo
problema e della sua complessità.
Non si tratta infatti di una
questione solamente ambientale,
ma essendo l’agricoltura e l’agro-
industriale tra i settori trainanti
dell’economia regionale, nonché
rappresentando una delle sue
specificità, essa diventa anche
una questione di competitività e
di mantenimento del benessere
nel lungo periodo. Per questo
motivoArpa Emilia-Romagna,
insieme alla Regione, ha deciso
di coinvolgere il settore privato,
rappresentato da Legacoop e
dall’Associazione Cooperative
Agroalimentari, in un progetto
volto a sviluppare e testare un
innovativo kit per il risparmio
idrico (il Water Saving Kit) che
potrà poi essere diffuso sul
territorio nazionale. Partner
del progetto è anche Indica,
una società che si occupa di
sviluppare sistemi innovativi
di gestione e governance della
sostenibilità, che ha il compito di
sviluppare gli strumenti da inserire
nel kit. L’architettura del progetto
si fonda sulla considerazione
che la green economy abbia
bisogno dell’impegno congiunto
del settore pubblico e di quello
privato per prosperare: il pubblico
tutelando le risorse naturali e i
beni pubblici e garantendo a tutti
il diritto fondamentale all’accesso,
il privato sviluppando tecnologie e
adottando pratiche che aumentino
l’efficienza e minimizzino gli
sprechi. Il progettoAqua adotta
la logica della partnership
pubblico-privato, uno strumento
innovativo di collaborazione
e di confronto tra il pubblico e
il privato che aiuta a mettere
l’esperienza di tutti i protagonisti
coinvolti al servizio della gestione
e della conservazione dei beni
comuni. Il modello di riferimento
adottato è quello delle “New
Social Partnership”, definite
dal Copenhagen Centre come
“persone e organizzazioni
provenienti dal settore pubblico,
privato e dalla società civile, che
si impegnano volontariamente
e reciprocamente in relazioni
innovative per perseguire obiettivi
comuni attraverso la messa
in comune delle loro risorse e
competenze”. Il progetto, della
durata di 30 mesi e iniziato a
*Indica Srl, Bologna
L’impegno congiunto
del settore pubblico e di quello
privato sono indispensabili
per tutelare
le risorse naturali
e i beni pubblici, garantendo
a tutti il diritto fondamentale
all’accesso, e per sviluppare
tecnologie e adottare
pratiche che aumentino
l’efficienza
e minimizzino gli sprechi
Alessandra Laghi*, Nicoletta Tranquillo*
IL PROGETTO AQUA
(1) Fonte Regione Emilia-Romagna:
SUPPLEMENTO-N.18-Le-buone-pratiche-agricole-per-risparmiare-acqua