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n.4 novembre 2011
contenenti gli inquinanti prima presenti nel terreno e le eventuali
sostanze chimiche utilizzate per la loro rimozione.
Trattamento in sito
Per quanto riguarda le installazioni in sito, criterio fondamentale
per la scelta della tipologia degli impianti è il periodo di tempo
necessario per la bonifica del terreno. Se il trattamento deve
protrarsi per anni, Tecam propende per installazioni fisse; nel
caso di interventi periodici o temporanei, propone le unità di trat-
tamento mobili, anche con possibilità di noleggio, una soluzione
che si rivela conveniente nel caso di periodi di intervento inferiori
ai tre anni.
La scelta della tecnologia di trattamento dell’acqua inquinata è
determinata dalla tipologia dei contaminanti in essa contenuti: nel
caso di presenza di solventi clorurati, essa viene generalmente
trattata all’interno di impianti a carboni attivi; reflui contenenti ca-
tioni di metalli pesanti o anioni (bromuri, fluoruri e sostanze or-
ganiche complessate) sono trattati in impianti a resine; reflui con
alte concentrazioni di metalli del primo, secondo e terzo gruppo
della tavola periodica (quali piombo, argento, rame, zinco, ferro,
alluminio, cromo) richiedono l’applicazione di trattamenti di tipo
chimico-fisico. I costi degli impianti fissi o mobili installati nelle
adiacenze di un terreno da bonificare di un’area industriale di-
smessa sono solitamente più elevati rispetto a quelli di un’instal-
lazione presso un’azienda in attività, poiché essi necessitano di
un monitoraggio remoto effettuato direttamente da Tecam, non
essendovi la disponibilità di operatori in sito.
Lavaggio del terreno
Quando gli inquinanti presenti in un terreno raggiungono livelli
di concentrazione molto elevati, esso può essere o asportato e
conferito in discarica (una soluzione che tuttavia ripropone quasi
nell’immediato la necessità del trattamento del percolato prodot-
to dal terreno contaminato) oppure asportato e lavato in appositi
impianti. Per il lavaggio dei terreni viene utilizzata l’acqua se le
sostanze contaminanti sono solubili; se non lo sono, vengono
applicati dei trattamenti chimici per renderle solubili o biodegra-
dabili. Le acque uscenti dagli impianti di lavaggio dei terreni ven-
gono trattate con le tecnologie più idonee per ciascuna tipologia
di refluo all’interno di impianti fissi installati direttamente presso
le ditte specializzate, funzionanti ventiquattr’ore su ventiquattro.
Tra le installazioni per il trattamento delle acque di bonifica e di
lavaggio dei terreni e delle ceneri progettate da Tecam figurano
un impianto a resine da 500 m3/h per la rimozione dell’acido
cromico dalle acque di lavaggio di un terreno sottostante un’in-
dustria di cromatura in Lombardia, un impianto di filtrazione a pi-
rolusite per la rimozione del manganese dalle acque di lavaggio
delle sabbie di un’azienda chimica del mantovano, un impianto
a resine e uno di evaporazione per la rimozione del boro e del
fluoro dalle acque di lavaggio del terreno della zona dei sof-
fioni boraciferi di Larderello (Pisa) e un impianto di trattamento
chimico-fisico a pacchi lamellari e uno a resine selettive per la
rimozione dei metalli pesanti dalle acque di lavaggio delle ceneri
di un inceneritore nel milanese. L’obiettivo cui Tecam mira ogni-
qualvolta possibile è lo “scarico zero”, ovvero la produzione di
un’acqua trattata completamente riutilizzabile nel ciclo di lavag-
gio. Quando tale condizione non è raggiungibile, l’acqua trattata
può essere scaricata in acque superficiali in conformità ai limiti
di scarico stabiliti dalla normativa.
“Mettersi insieme dà l’opportunità di trasferirsi informazioni
di vario genere: dalle situazioni dei mercati esteri, alle
segnalazioni di clienti potenziali, alle procedure di gestione
aziendale, alle nuove tecnologie, alle possibilità di
finanziamento”.
Con un 50% di impianti installati all’estero, Tecam è da
sempre fortemente orientata al mercato internazionale.
Quanto conta l’internazionalizzazione oggi?
“L’apertura ad un orizzonte internazionale è essenziale,
perché in Italia il mercato non offre alle aziende nemmeno
le condizioni per sopravvivere. L’internazionalizzazione è
importante anche perché permette l’acquisizione di know-
how riguardanti le innovazioni tecnologiche e le metodologie
di marketing, delle quali ultime in Italia la conoscenza è
ancora insufficiente. Il rapporto con i paesi esteri richiede la
conoscenza delle loro caratteristiche territoriali, economiche
e sociali: Tecam, per esempio, esporta in paesi con scarsità
di risorsa idrica come l’India o gli stati che si affacciano sul
Mediterraneo, in paesi industrializzati come la Cina e in paesi
nei quali la qualità dell’ambiente ha un valore elevato come la
California, Singapore e il Giappone”.
Quali le aspettative di Tecam per il futuro?
“Le aspettative di Tecam sono riassunte nella sua mission,
che sostiene il perseguimento dell’equilibrio tra le esigenze
dei clienti, quelle degli azionisti e delle risorse umane della
società e il miglioramento della qualità dell’ambiente”.
Al centro Vincenzo Longo