Amministrazioni regionali e spesa ambientale
- Tweet
- Pin It
- Condividi per email
-
L’Istat presenta i dati relativi alla spesa ambientale delle amministrazioni regionali per l’anno 2012 e la nuova serie 2010-2011 coerente con i risultati della revisione completa dei conti nazionali programmata in occasione dell’introduzione del nuovo Sistema europeo dei conti SEC2010.
La spesa ambientale erogata complessivamente dalle amministrazioni regionali italiane nel 2012 ammonta a 3.825 milioni di euro, pari a 64,2 euro per abitante, con un’incidenza sul Pil dello 0,23%.
Nel 2012, 2.491 milioni di euro, sono destinati ad interventi di “protezione dell’ambiente” finalizzati a salvaguardare l’ambiente da fenomeni di inquinamento (emissioni atmosferiche, inquinamento del suolo ecc.) e degrado (perdita di biodiversità, erosione del suolo ecc.). Gli altri 1.334 milioni di euro sono destinati ad interventi di “uso e gestione delle risorse naturali” per la salvaguardia dell’ambiente da fenomeni di esaurimento dello stock di risorse naturali (foreste, risorse energetiche, risorse idriche ecc.).
Le amministrazioni regionali del Nord-ovest e del Nord-est destinano la quota maggiore delle proprie spese ambientali alla tutela della biodiversità e del paesaggio. Il 21% della spesa ambientale delle amministrazioni regionali del Centro è destinata ad interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie. Nel Mezzogiorno il 41% del totale della spesa ambientale si ripartisce pressoché in ugual misura tra interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie e interventi di gestione delle risorse idriche.
Più della metà della spesa ambientale delle amministrazioni regionali è destinata a finanziare interventi di tutela ambientale realizzati da altri operatori (amministrazioni pubbliche, imprese, famiglie e istituzioni sociali private); i trasferimenti rappresentano il 60% del totale nel 2010 e nel 2011 e il 55% nel 2012.
In termini pro capite la spesa ambientale delle amministrazioni regionali ammonta a 64,2 euro per abitante nel 2012, a fronte di 69,7 euro per abitante nel 2011 e di 74,1 euro nel 2010. Valori inferiori alla media nazionale si registrano per le amministrazioni regionali del Nord-ovest, Nord-est e Centro, mentre le amministrazioni regionali del Mezzogiorno presentano una spesa molto più elevata. Al risultato di questa ripartizione territoriale continuano a contribuire le spese realizzate a valere su fondi strutturali, nonché quelle connesse ad accordi di programma quadro in materia di servizi e infrastrutture ambientali. Nel 2012 tale componente rappresenta circa il 30% della spesa in conto capitale destinata al potenziamento e all’aumento dell’efficienza delle opere infrastrutturali di gestione delle risorse idriche, delle acque reflue nonché di difesa del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie.
I dati per ripartizione geografica della spesa erogata dalle amministrazioni regionali indicano un più forte calo rispetto al 2011 nel Nord-ovest rispetto al Centro e al Nord-est, a fronte di un lieve aumento della spesa nel Mezzogiorno. Nel confronto con il livello del 2010, la spesa ambientale segna una diminuzione molto marcata nel Nord-ovest, Centro e Nord-est e un calo contenuto anche nell’insieme delle amministrazioni regionali del Mezzogiorno.
A livello di singola amministrazione regionale, a fronte di una generale riduzione della spesa ambientale, solo Umbria e Campania fanno registrare nel 2012 una spesa in aumento sia rispetto al 2011. L’incremento è determinato quasi esclusivamente dalla componente in conto capitale, comprensiva di investimenti e trasferimenti per il finanziamento di analoghe spese realizzate da altri operatori economici (altri enti pubblici, istituzioni sociali private senza scopo di lucro ecc.). La maggiore spesa erogata dall’Umbria è destinata prevalentemente al finanziamento di interventi di efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché di gestione delle risorse idriche. L’incremento di spesa della Campania è determinato dagli investimenti realizzati per manutenzione e tenuta in efficienza di acquedotti e di impianti per depurazione.
Incrementi contenuti della spesa ambientale si registrano tra il 2011 e il 2012 per le amministrazioni regionali delle Marche, Basilicata e Calabria, mentre per la Sardegna il livello del 2012 risulta superiore a quello del 2010.
Attività e interventi finalizzati a salvaguardare l’ambiente da fenomeni di inquinamento (emissioni atmosferiche, scarichi idrici, rifiuti, inquinamento del suol, ecc.) e di degrado (perdita di biodiversità, erosione del suolo, salinizzazione ecc.) assorbono la quota prevalente della spesa ambientale erogata nel triennio 2010-2012. In particolare, nel 2012 alla “protezione dell’ambiente” sono destinati il 71,2% della spesa corrente e il 59,5% della spesa in conto capitale per un totale di 2.491 milioni di euro (pari al 65% del totale della spesa ambientale). Ad interventi di “uso e gestione delle risorse naturali” sono destinati 1.334 milioni di euro (35% del totale), volti a tutelare l’ambiente da fenomeni di esaurimento dello stock delle risorse naturali (foreste, risorse energetiche, risorse idriche ecc.).
I settori ambientali nei quali si registrano le spese più elevate sono quelli della protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e di superficie, dell’uso e gestione delle risorse idriche, della protezione della biodiversità e del paesaggio e della gestione delle acque reflue. Questi quattro settori coprono i due terzi della spesa complessiva.
Le amministrazioni regionali del Nord-ovest e del Nord-est riservano la quota maggiore della spesa ambientale a interventi per la protezione della biodiversità e del paesaggio. La quota più elevata si registra nella provincia autonoma di Trento, seguono Piemonte, Liguria e Lombardia. Una quota rilevante della spesa delle amministrazioni regionali del Nord-est è destinata alla protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e di superficie. In particolare tale componente risulta prevalente per Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e provincia autonoma di Bolzano.
Alcune specificità nella destinazione della spesa per settore ambientale emergono a livello di singola amministrazione regionale. La Valle d’Aosta destina nel 2012 una quota pari al 18,3% della propria spesa ambientale alla gestione delle risorse forestali, principalmente per interventi di incremento e conservazione del patrimonio forestale e di prevenzione e lotta agli incendi boschivi. L’amministrazione regionale della Lombardia e la provincia autonoma di Bolzano destinano rispettivamente il 17,6% e il 17,3% della spesa ambientale ad interventi di gestione delle risorse energetiche, con trasferimenti per il finanziamento di iniziative per la riduzione dei consumi energetici, il miglioramento dell’efficienza energetica e la produzione da fonti rinnovabili.
Nel Centro una parte significativa della spesa ambientale è destinata a interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie. La quota relativa a tale componente è particolarmente elevata in Toscana, dove è destinata soprattutto a trasferimenti per interventi di messa in sicurezza di bacini idrografici e tutela della costa da fenomeni di erosione. Le amministrazioni regionali di Lazio, Marche ed Umbria spendono, per interventi in tale settore, il 19,7%, 18,4% e 14,1% della rispettiva spesa ambientale. Nel Lazio sono gli interventi legati al ciclo di gestione dei rifiuti a far registrare la quota di spesa più elevata nel 2012; quasi la metà consiste in finanziamenti di misure di intervento per l’incentivazione e la promozione della raccolta differenziata dei rifiuti urbani. In Umbria sono le spese per la gestione delle risorse idriche, quali investimenti nel settore dell’approvvigionamento idrico e trasferimenti per interventi nel settore dell’irrigazione, a risultare prevalenti.
Nel Mezzogiorno il 41,4% del totale della spesa ambientale si ripartisce quasi in uguale misura tra interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie e interventi di gestione delle risorse idriche. La Calabria presenta la quota di spesa più elevata per interventi di risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie. La quota di spesa destinata a tale settore ambientale, seppure molto inferiore, risulta significativa anche in Abruzzo, Puglia e Sardegna. Per il settore della gestione delle risorse idriche è la Basilicata a registrare l’incidenza di spesa più alta, seguita dalla Puglia. Si tratta prevalentemente di trasferimenti per interventi volti al potenziamento del sistema di approvvigionamento e distribuzione idrica e all’uso sostenibile delle risorse idriche.
In Campania, nel 2012, prevalgono le spese per la gestione delle acque reflue, destinate soprattutto alla gestione e manutenzione – ordinaria e straordinaria – di impianti di depurazione regionali; a tale settore è altresì destinata la quota prevalente della spesa ambientale del Molise. Abruzzo e Sicilia spendono di più nel settore della protezione della biodiversità e del paesaggio. Non molto differente è la quota destinata dall’amministrazione regionale della Sicilia alla tutela delle risorse forestali, mentre l’incidenza più elevata per tale settore si registra, nel 2012, in Calabria.
Nell’ultimo biennio, quasi tutti i settori ambientali sono interessati da una contrazione della spesa ambientale. Più della metà della spesa ambientale delle amministrazioni regionali è destinata a finanziare interventi di tutela ambientale realizzati da altri operatori (amministrazioni pubbliche, imprese, famiglie e istituzioni sociali private).
Nel triennio in esame sono le amministrazioni pubbliche i principali destinatari dei trasferimenti operati dalle amministrazioni regionali, con una incidenza superiore all’80%. Considerando i soli trasferimenti correnti si raggiunge una quota pari o superiore al 90%.
Nel 2012 i trasferimenti coprono gran parte della spesa in quasi tutti i settori ambientali. Le quote più elevate si registrano nei settori della ricerca e sviluppo per l’uso e la gestione delle risorse naturali.
Istat: http://www.istat.it
Contenuti correlati
-
Tagliare i costi dell’energia e le emissioni si può con Energy Manager di Emerson
Emerson ha lanciato la sua nuova soluzione Energy Manager, un’offerta di hardware e software pre-ingegnerizzati progettata per semplificare il monitoraggio dell’elettricità in ambito industriale con una configurazione rapida e un funzionamento intuitivo. La soluzione Energy Manager viene...
-
Efficienza energetica, l’opportunità va ben oltre il risparmio economico
ABB pone grande attenzione alle esigenze dell’industria e dell’ambiente. A tal proposito, di recente ha organizzato un evento dedicato all’ efficientamento energetico, in particolare alla promozione dell’efficienza e del risparmio energetico nel settore manifatturiero. I numeri che caratterizzano questo...
-
Data center più efficienti, porterebbero al taglio delle emissioni di CO2 corrispondenti a 4 milioni di auto in un solo anno
Il report di Atlantic Ventures “Improving Sustainability in Data Centers 2024”, commissionato da Nutanix, mostra come le architetture data center di nuova generazione, tra cui il cloud ibrido e l’infrastruttura iperconvergente (HCI), siano in grado di ridurre...
-
Data center e consumi energetici, come renderli più sostenibili?
La crescente domanda di potenza di calcolo e la diffusione capillare dei servizi digitali stanno mettendo a dura prova la sostenibilità energetica dei data center. Lo afferma Luca D’Alleva, Head of Service for Cost Management Italia, Spagna...
-
5 consigli per massimizzare il rendimento degli impianti fotovoltaici in inverno
La resa di un impianto fotovoltaico in inverno è generalmente inferiore rispetto a quelli estivi. In estate, infatti, se da un lato il calore eccessivo può ridurre l’efficienza dei pannelli nonché contribuire ad un loro degrado più...
-
Il Vademecum di Anie Automazione per aiutare le imprese nella Transizione 5.0
Per aiutare a cogliere al meglio le opportunità offerte dal sistema di incentivi previsto dal Piano Transizione 5.0, Anie Automazione, associazione aderente a Federazione Anie, ha realizzato il Vademecum Transizione 5.0: una guida attraverso la quale identificare...
-
Soluzioni e iniziative per la transizione energetica, l’impegno di Schneider Electric
Schneider Electric ha partecipato attivamente alla Climate Week NYC 2024 il cui tema, quest’ anno, era “It’s Time”. L’azienda ha presentato importanti iniziative per la decarbonizzazione e condiviso conoscenza e ricerche, evidenziando l’urgenza di accelerare per raggiungere l’obiettivo...
-
Smart building, tutti i vantaggi di un approccio as-a-service
Il concetto di smart building è in continua evoluzione, come sottolinea Francesco Genchi, Managing Director Italy di Johnson Controls. Superando quello dell’integrazione di tecnologie innovative per abbracciare una visione olistica e interdisciplinare, è evidente che l’obiettivo non...
-
EIMA International: Rivulis presenta nuove soluzioni innovative per la microirrigazione
Rivulis parteciperà a EIMA International (Padiglione 22, Stand A15), la prestigiosa fiera biennale delle macchine agricole, in programma a Bologna dal 6 al 10 novembre 2024. La kermesse sarà l’occasione per presentare l’azienda completamente integrata, dopo la fusione...
-
Accadueo, la filiera del settore idrico si incontra a Bari dal 27 al 29 novembre
Le nuove tecnologie per il riuso delle acque reflue; il ruolo della transizione digitale nella gestione dei sistemi idrici; le tecniche più all’avanguardia per la dissalazione; le nuove normative UE per la depurazione; le criticità e le...
Scopri le novità scelte per te x
-
Tagliare i costi dell’energia e le emissioni si può con Energy Manager di Emerson
Emerson ha lanciato la sua nuova soluzione Energy Manager, un’offerta di hardware e software pre-ingegnerizzati progettata per...
-
Efficienza energetica, l’opportunità va ben oltre il risparmio economico
ABB pone grande attenzione alle esigenze dell’industria e dell’ambiente. A tal proposito, di recente ha organizzato un...
Notizie Tutti ▶
-
Interventi agroambientali per promuovere pratiche a basso impatto ambientale
Regione Lombardia finanzierà con circa 11 milioni di euro, 1.053 aziende agricole che hanno...
-
Una ‘foresta invisibile’ pari a 1.430 campi da calcio per assorbire lo smog
Prosegue l’allarme sulla qualità dell’ aria nel Bel Paese: secondo un recente report dell’Agenzia...
-
Dolomiti Energia supportata da Impresoft per fare innovazione in sicurezza
La cybersecurity è diventata una priorità per le aziende, da quando la tecnologia e...
Prodotti Tutti ▶
-
Massima efficienza con i motori IE5+ di nord DriveSystems
Secondo l’Agenzia Tedesca per l’Ambiente, gli azionamenti elettrici nei settori dell’industria e del commercio...
-
Tagliare i costi dell’energia e le emissioni si può con Energy Manager di Emerson
Emerson ha lanciato la sua nuova soluzione Energy Manager, un’offerta di hardware e software...
-
EcoCare di Schneider Electric: ridurre i guasti elettrici e i costi di manutenzione
A gennaio di quest’anno ci siamo resti conto che il 2023 è stato l’anno...