Accordo raggiunto tra il Parlamento Europeo e il Consiglio sul riciclaggio di batterie e accumulatori

Pubblicato il 12 luglio 2006

Lo smaltimento inappropriato di sostanze tossiche contenute nelle batterie e negli accumulatori può causare danni alla salute e all’ambiente. La nuova normativa sostituirà la vecchia direttiva (91/157/Cee) dimostratasi inefficace.

L’obiettivo è quello di promuovere il riciclaggio di batterie e accumulatori negli Stati membri, stabilendo sia sistemi di raccolta comuni sia precise scadenze. Partendo da un riciclaggio minimo del 25% nei quattro anni successivi all’entrata in vigore della direttiva (2012), i Paesi UE dovranno raggiungere il 45% entro il 2016. In particolare, per le batterie contenenti cadmio e piombo si mira a una raccolta del 50%, per quelle contenenti cadmio del 75% e per quelle contenenti piombo del 65%.

Trattandosi di beni d’uso domestico, il riciclaggio da parte dei cittadini sarà garantito attraverso procedure stabilite a livello nazionale, che obbligheranno i produttori a farsi carico dello smaltimento e delle informazioni relative allo stesso. Nello specifico, i fabbricanti dovranno produrre batterie facili da utilizzare e informare i cittadini sulle caratteristiche e la durata delle pile in modo da facilitare una scelta più consapevole. Per agevolare il compito dei produttori è prevista un’armonizzazione delle procedure e una riduzione delle pratiche burocratiche.