Aba Impianti assicura un ritorno economico positivo anche in assenza di incentivi statali
Una relazione economica redatta dagli esperti di Aba Impianti dimostra come il settore del fotovoltaico abbia ancora lunga vita anche senza l’aiuto degli incentivi da parte dello Stato
Aba impianti, azienda italiana protagonista nel campo delle energie rinnovabili ed eco-sostenibili, assicura un ritorno economico positivo anche di fronte alla riduzione di incentivi statali, così come riportato dal DLgs. “Quinto conto energia”, che entrerà in vigore a partire dal 1 luglio 2012.
Per mezzo della stesura di un’apposita relazione economica, infatti, i tecnici dell’azienda di Trezzano sul Naviglio (Milano) hanno dimostrato come un impianto fotovoltaico possa portare a cospicui guadagni negli anni a venire, pur non usufruendo di aiuti da parte del Governo. Più in dettaglio, viene preso in esame un ipotetico impianto fotovoltaico da 72 kWp situato a L’Aquila con un consumo annuo di 100.000 kWh e un consumo contemporaneo di energia prodotta pari a 70.000 kWh, ovvero quello di un’azienda attiva sia durante le ore mattutine sia durante le ore pomeridiane, che assicuri un rendimento pari a 1.400 kWh/kWp
L’impianto presenta un costo di realizzazione stimato di 93.000 euro e un costo annuale di manutenzione di 4.500 euro; spesa, quest’ultima, relativa a un servizio di tipo “premium”, comprendente la pulizia e il controllo dell’impianto, oltre alla garanzia di produzione nel tempo.
Considerando un tasso d’interesse annuo del 5%, è così possibile quantificare nel dettaglio il reale ritorno economico dell’impianto: il risparmio dei consumi contemporanei si aggirerebbe attorno agli 11.000 euro, in considerazione del prelievo diretto dell’energia dal sistema fotovoltaico e dal sempre più elevato costo dell’energia stessa. Di assoluta importanza per il ritorno economico è anche il contributo in conto scambio, che comprenderebbe i 30.000 kWh immessi nella rete, e successivamente rivenduti, per un valore di circa 4.300 euro.
Analizzando il sistema nell’arco di tempo di 20 anni e contando l’usura dell’impianto e il continuo aumento dei costi dell’energia, si stima che il risparmio/autoconsumo raggiunga un valore di oltre 17.000 euro, mentre il contributo in conto scambio sarebbe ritenuto pari a poco meno di 4.000 euro.
Tale analisi rappresenta, ovviamente, il frutto di calcoli teorici, vincolati comunque al reale abbassamento del prezzo dei materiali utilizzati quali moduli, inverter e strutture. Il caso studiato è stato creato, infatti, analizzando in modo approfondito le tendenze al riposizionamento degli ultimi anni, prevedendo quindi potenziali costi futuri.
Nonostante la mancanza di incentivi, pertanto, il ritorno economico dell’impianto sarebbe comunque positivo e realmente quantificabile, così come sottolineato da Alessandro Stefanizzi, managing dDirector di Aba Impianti: “Non temiamo la fine degli incentivi, perché siamo comunque in grado di realizzare impianti efficienti e remunerativi, anche in virtù della diminuzione dei costi dei materiali legati alla progettazione e all’implementazione degli impianti fotovoltaici prevista nei prossimi anni. Le voci relative a un abbassamento o a una totale eliminazione degli incentivi statali si susseguono ormai da tempo, ma il dibattito ci colpisce in modo assai relativo, poiché abbiamo la consapevolezza di poter fare bene ugualmente, prospettando soluzioni ottimali anche in totale assenza di aiuti statali. Il fotovoltaico ha ancora lunga vita”.
Aba Impianti: www.abaimpianti.it
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