A Terra Futura una nuova governance per una nuova democrazia europea

Pubblicato il 31 gennaio 2013

È necessario rifondare la governance di un’Europa a rischio di implosione, per ridarle credibilità e legittimazione. Dal sistema istituzionale a quello economico-sociale, dal welfare alla sostenibilità ambientale, alla finanza: servono nuove risposte e maggiore democrazia.

Attorno a questa urgenza si svilupperà la decima edizione di Terra Futura, mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, dal 17 al 19 maggio 2013 a Firenze, alla Fortezza da Basso, promossa da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente.

Nata all’indomani della prima edizione del Forum Sociale Europeo, ospitato proprio alla Fortezza da Basso di Firenze nel 2002, Terra Futura ne ha raccolto il testimone, facendo proprie e portando avanti denunce, riflessioni, obiettivi e istanze per un altro mondo possibile. Da allora sono trascorsi dieci anni: anni di dibattito culturale, di scambio e diffusione di percorsi e buone prassi, nella costruzione continua di alleanze tra i diversi attori della sostenibilità. Best practice che - finora da più parti liquidate come nicchie o ritenute inconcepibili quali basi di un diverso sistema – sarebbe finalmente l’ora di prendere in seria considerazione.

“Oggi molte di queste proposte, tanto sul piano teorico quanto pratico, si rivelano percorsi obbligati, più che alternative possibili”. Così si legge nel Position Paper, il documento condiviso che riassume la visione politica dei partner di Terra Futura, in cui si chiede con forza “un’altra Europa”: più sociale, più democratica, capace di comprendere le dinamiche generate dalla globalizzazione e di essere all’altezza dei problemi e delle nuove sfide.

“Le soluzioni non verranno dall’alto, come in questi anni si è reso evidente”, afferma Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale Responsabilità etica, “ma sarebbe miope non vedere che le regole del gioco e le condizioni quadro in Europa e negli stati nazionali rivestono una grande importanza nel delimitare i nostri margini di azione. L’Europa deve sempre di più diventare uno spazio animato e riconquistato dalle nostre azioni e dalle nostre relazioni, in una solidarietà di intenti e nella condivisione di un unico destino: sono questi, infatti, i soli veri antidoti alla divisione, alla competizione, al risorgere di barriere e di conflitti. E sta qui la sola protezione possibile ai diritti fondamentali che, se non sono di tutti, non sono di nessuno. Dal mondo politico ci aspettiamo che torni ad ascoltare e a rappresentare i bisogni e le richieste dei cittadini, frenando la spaventosa crisi di democrazia e rappresentanza che sta dilagando da anni a tutti i livelli”.

Terra Futura vuole anche in questa decima edizione alimentare il dibattito su un modello diverso di sviluppo e avanzare proposte concrete. Le buone pratiche di vita, di governo e di impresa, numerose delle quali nate dal basso, saranno infatti ancora al centro della mostra alla Fortezza da Basso. Prodotti, progetti e percorsi protagonisti anche dell’ampia rassegna espositiva, organizzata secondo diverse sezioni tematiche per offrire ai visitatori un panorama completo di tutte le novità nel campo della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Ricco e articolato anche il programma culturale, che si distingue come sempre per l’attualità dei temi trattati e gli ospiti di rilievo che interverranno a seminari, convegni e dibattiti.

Terra Futura: www.terrafutura.it 



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