A Catia Bastioli la mela d’oro 2012 del Premio Marisa Bellisario

Pubblicato il 6 giugno 2012

La XXIV Edizione del Premio Marisa Bellisario, “Donne: l’Italia che vogliamo” ha assegnato la mela d’oro 2012 della sezione imprenditrici a Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont.

“Desidero innanzitutto ringraziare la presidente, onorevole Lella Golfo, e tutti i componenti il Comitato d’Onore per il riconoscimento conferitomi e soprattutto per l’importante opera di valorizzazione dell’eccellenza femminile condotta dalla Fondazione Marisa Bellisario - ha dichiarato Catia Bastioli -. Per me è un onore ricevere il premio ispirato alla memoria di una donna come Marisa Bellisario che nella sua professione ha coniugato valori etici a capacità di visione, spirito di intraprendenza a saggezza e pragmatismo, valorizzando in modo esemplare il differenziale di genere”.

“Il nostro Paese è ricco di talenti femminili che si esprimono in ogni campo, come testimoniano le altre vincitrici del premio e quella moltitudine silenziosa di professioniste che con intelligenza e tenacia danno vita a nuove progettualità e che, ogni giorno e a ogni livello, contribuiscono con le proprie energie e competenze, alla crescita e allo sviluppo di imprese e organizzazioni. La nostra società dovrebbe essere ben al di là di discorsi sulle quote rosa perché è ormai evidente quanta parte del suo funzionamento e della sua vitalità sia da attribuire al merito, alle capacità e alle competenze della componente femminile”, ha proseguito Catia Bastioli.

“Questo premio, arrivato in un momento così complesso della vita del nostro Paese, rafforza la mia determinazione nel voler realizzare pienamente, nonostante le tante barriere - ha affermato Catia Bastioli -, ciò che io chiamo ‘Bioraffinerie integrate nel territorio’. Si tratta dello sviluppo di prodotti da fonte rinnovabile, con minimizzazione dell’uso delle risorse, sfruttamento della biodiversità locale e applicazione delle tecnologie sviluppate in più di 20 anni di ricerca, che possono permettere la rivitalizzazione di siti chimici deindustrializzati all’insegna della qualità della vita e dell’ambiente”.

“La piena realizzazione di questo progetto su scala nazionale può dare un significato concreto al termine di Bioeconomia intendendo con questo un sistema di relazioni tra agricoltura, mondo della ricerca e industria, in grado di innescare processi innovativi lungo tutta la catena del valore. Non più, dunque, un’economia basata esclusivamente sul “prodotto”, sul profitto del singolo e dissipativa, ma un’economia di filiera, che crea valore, ricchezza e risorse su tutta la catena, con impatti benefici sul territorio, nel pieno rispetto e nella salvaguardia dell’ambiente”, ha concluso Bastioli.

Fondazione Bellisario: www.fondazionebellisario.org
Novamont: www.novamont.com



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