Come sfruttare al meglio le termocamere per la rilevazione ottica di gas

Pubblicato il 8 luglio 2022

Grazie alla tecnologia OGI, l’industria petrolifera può attuare un programma di rilevamento e riparazione delle fughe ‘Smart LDAR’ (Leak Detection and Repair) più sicuro ed efficiente, che consente agli ispettori di rilevare più rapidamente emissioni fuggitive e fughe, e di individuarne immediatamente la fonte, velocizzando le riparazioni, riducendo le emissioni industriali e migliorando la conformità alle normative. OGI consente inoltre di risparmiare denaro, non solo attraverso l’efficienza, ma soprattutto migliorando la sicurezza del personale e dei beni aziendali

Ecco alcuni utili suggerimenti per trarre il massimo dagli strumenti OGI.

  1. Conoscere l’applicazione e l’esigenza.

Ogni applicazione richiede un modello specifico di termocamera. In altre parole: ogni termocamera è progettata per rilevare un determinato numero di gas, ed è quindi importante conoscere l’esatto tipo di gas presente in ciascun impianto. Per esempio, le termocamere OGI per COV/idrocarburi non “vedono” l’SF6, e i modelli per CO non “vedono” i refrigeranti.

  1. Considerare l’ambiente.

I risultati che si possono ottenere con l’uso della tecnologia OGI dipendono dalle condizioni ambientali. La capacità di una termocamera di visualizzare fughe di gas e identificarne la fonte è direttamente proporzionale alla differenza rispetto all’energia dello sfondo. Una termocamera per la rilevazione ottica di gas attiva (ossia basata sulla tecnica di backscattering laser) richiede uno sfondo riflettente, requisito difficile quando il componente da ispezionare ha come sfondo il cielo. È necessario tenere in considerazione anche pioggia e forti venti. La pioggia può rendere molto difficile il rilevamento, ma il vento può aiutare a visualizzare il gas perché ne genera il movimento.

  1. Tenere presente: OGI è qualitativa e non quantitativa.

L’ampia gamma di condizioni ambientali e di valori dell’energia dello sfondo, non consentono alle termocamere OGI da sole di determinare il tipo specifico o la quantità di gas in fuoriuscita. L’eccezione a questa regola generale è costituita dall’associazione di una termocamera OGI con una tecnologia complementare, come ad esempio QL320 di Flir. Questo prodotto, utilizzato in congiunzione con la GF320, la GFx320 o la GF620, consente di misurare il tasso di perdita di massa (lb/h o g/h) o di perdita volumetrica (cc/min o L/min) per la maggior parte degli idrocarburi.

  1. Utilizzare tutte le funzioni della termocamera OGI.

Impadronitevi di tutte funzioni della termocamera OGI – come la geolocalizzazione GPS automatica o il miglioramento dell’immagine – e sfruttatele al meglio. Talvolta piccole concentrazioni di gas sono difficilmente visibili, anche con una termocamera OGI. In questi casi la modalità ad alta sensibilità (HSM) può venire in aiuto migliorando l’immagine, per visualizzare anche piccole concentrazioni di gas. Le funzioni di annotazione, ad esempio la geolocalizzazione GPS, sono fondamentali per indicare al personale della manutenzione il componente esatto da riparare.

  1. Misurare correttamente la temperatura.

Molte termocamere OGI sono calibrate in temperatura, e in questo caso si parla di sistemi bivalenti. Si tratta di modelli adatti per ispezioni di manutenzione in ambito industriale, in grado di misurare e registrare le temperature presenti nell’inquadratura e di salvare i dati in formato JPEG o video. È possibile utilizzare queste termocamere per rilevare punti caldi o problemi elettrici in impianti ad alta e bassa tensione o in sistemi meccanici, oppure per ricercare difetti di isolamento in condutture, forni e molte altre installazioni.

La funzione termografica incorporata nella termocamera OGI può anche aiutare a migliorare il contrasto visivo tra una nube di gas e lo sfondo dell’inquadratura. A differenza di altre applicazioni termografiche, l’oggetto da rilevare (gas) non è rappresentabile visivamente. Per visualizzare la nube di gas è necessario creare un contrasto radiante tra la nuvola e lo sfondo. La nube stessa praticamente non riflette la radiazione. La chiave per rendere la nube visibile è aumentare la differenza di temperatura (∆T) tra nube e sfondo.

  1. Sfruttare i vantaggi offerti dalla termocamera per lavorare in sicurezza.

Le termocamere per la rilevazione di gas consentono di rilevare fughe rapidamente e senza contatto in aree pericolose e difficili da raggiungere. Hanno la sensibilità adatta a rilevare anche piccole fughe di gas a diversi metri di distanza, e fuoriuscite importanti a centinaia di metri. Molti modelli offrono miglioramenti visivi come HSM, che può migliorare il rilevamento di fughe piccole o a bassa concentrazione.

La capacità di rilevare emissioni di gas a distanza di sicurezza offerta da OGI contribuisce alla vostra sicurezza. Eseguite una scansione iniziale esternamente all’area di lavoro primaria, per verificare l’eventuale presenza di fughe importanti di gas. Poi avvicinatevi per eseguire ulteriori scansioni mirate. Assicuratevi di indossare le opportune protezioni di sicurezza e di tenere e trasportare la termocamera OGI nell’apposita custodia in dotazione. Infine, una termocamera correttamente manutenuta eviterà di costituire essa stessa un rischio per la sicurezza.

  1. Lavorare con i permessi.

Le termocamere OGI in generale non sono certificate per la Zona 1 Atex. Sarà pertanto necessario richiedere un “Permesso per lavorazioni a caldo” o utilizzarla con un “Permesso di lavoro” in Zona 1.

I permessi sono necessari anche quando si utilizzano termocamere OGI in Zona 2, con una possibile eccezione: la Flir GFx320, una termocamera OGI certificata conforme a Zona 2 per il rilevamento di idrocarburi. Le linee guida di alcune aziende consentono l’uso di questa termocamera in Zona 2 senza permesso per lavorazioni a caldo.

Tenete presente che qualsiasi termocamera OGI di prim’ordine vi permetterà di vedere fughe significative e pericolose a distanza di sicurezza, anche al di fuori del perimetro dell’impianto.

  1. Considerare il ritorno sull’investimento.

In molti casi, una termocamera OGI si ripaga da sola fin dal primo giorno. Le ispezioni eseguite con una termocamera OGI sono generalmente nove volte più veloci delle tecnologie di rilevamento tradizionali e possono aiutarvi a individuare fughe non rilevabili con uno sniffer.

Inoltre OGI è un metodo di rilevamento senza contatto utilizzabile anche a impianti in funzione, evitando spegnimenti forzati e conseguenti perdite di profitto. In più, il rilevamento precoce di una fuga consente di procedere prontamente con le riparazioni, evitando sanzioni e perdita di profitto per la mancata vendita del prodotto fuoriuscito.

  1. Considerare l’evoluzione delle normative sulle emissioni industriali.

Le emissioni fuggitive di gas contribuiscono al riscaldamento globale e possono mettere a repentaglio la vita dei lavoratori e delle persone che vivono vicino agli impianti. Grazie alla capacità di rilevare decine di composti organici volatili, come ad esempio il benzene, le termocamere OGI Flir contribuiscono a un ambiente più salutare, pur consentendo alle imprese di ottemperare le normative attuali in materia di emissioni industriali. Tali normative non sono immutabili: gli enti normativi di governo come l’agenzia di protezione ambientale statunitense o la Direttiva sulle emissioni industriali dell’Unione Europea potrebbero adottare norme più stringenti sulle emissioni fuggitive. L’adozione di strumenti idonei a soddisfare tali norme proietta la vostra azienda verso il futuro.

  1. Acquisire la formazione corretta.

Imparate da utenti esperti e qualificati OGI, per trarre il massimo dalla vostra termocamera. Frequentate i corsi di formazione tenuti da strutture qualificate, come l’Infrared Training Center.

Il corso di certificazione sul rilevamento ottico di gas offerto dall’ITC, tratta la configurazione e l’utilizzo delle termocamere FLIR GF-Series, quali gas queste termocamere possono rilevare e come le condizioni ambientali influenzano il rilevamento di fughe di gas. La formazione prevede attività didattiche in classe e in laboratorio, e consente di acquisire crediti formativi 2.0 Ceu Iacet.



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