Cop26: Cingonali, “sviluppare tutte le forme di rinnovabili per non lasciare nulla di intentato”

L’Europa è alle prese con la definizione di una tassonomia per stabilire una matrice gerarchica delle tecnologie, il loro stato di avanzamento e la loro accettabilità da un punto di vista verde

Pubblicato il 17 novembre 2021

A conclusione della Cop26, la 26a conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutasi a Glasgow, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani interviene sulle pagine del quotidiano economico MF Milano Finanza.

“Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 – afferma – non si deve lasciare nulla di intentato”. E prosegue: “Servono investimenti in ricerca, fast track (ovvero corsie accelerate e preferenziali, ndr) per le grandi opere verdi, l’eliminazione di sussidi dannosi in cambio di sostegni al lavoro”.

Non manca nell’intervista un riferimento al nucleare di nuova generazione, tema piuttosto controverso: “questo è uno dei tanti argomenti del dibattito sulle possibili sorgenti rinnovabili del futuro. Non sono particolarmente affezionato al nucleare, ricordo che in Italia ci sono stati referendum e ci siamo già pronunciati, sono però convinto sostenitore della scienza e della tecnologia”.

“Dobbiamo sviluppare – prosegue – tutte le forme di rinnovabili, nel frattempo l’Europa è alle prese con la definizione di una tassonomia per stabilire una matrice gerarchica delle tecnologie, il loro stato di avanzamento e la loro accettabilità da un punto di vista verde. Spetterà dopo agli Stati prendere le loro decisioni in merito al mix energetico da adottare”.

Franco Metta



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