Italia sotto accusa per violazione della normativa ambientale europea

Pubblicato il 21 aprile 2005

A causa del mancato rispetto delle di tali direttive, la Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia delle Comunità Europee.

L’Italia è stata oggetto di azioni legali intraprese dalla Commissione europea per diverse violazioni:

 costruzione della terza linea di un megainceneritore a Brescia. Per questo progetto non è stata effettuata nessuna valutazione dell’impatto ambientale e non è stata rispettata la direttiva che stabilisce valori massimi delle emissioni per gli impianti di incenerimento dei rifiuti.

 assenza di impianti per il trattamento delle acque reflue in un agglomerato di comuni della provincia di Varese. Questo ha provocato l’inquinamento del fiume Olona le cui acque vanno a riversarsi nell’Adriatico.

 tre decisioni riguardano la legislazione comunitaria sulla conservazione della natura. La direttiva “Habitat” tutela una serie di animali e piante minacciate di estinzione e impone la valutazione di piani e progetti potenzialmente dannosi. Tuttavia l’Italia non ha rispettato tali disposizioni concedendo l’autorizzazione di costruzione malgrado l’esito negativo delle valutazioni.

 mancato rispetto dei requisiti della direttiva Seveso che mira a prevenire gli incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose e limitarne le conseguenze per la salute umana e per l’ambiente.

 il Paese non ha rispettato un regolamento dell’UE che limita l’uso di sostanze che riducono lo strato di ozono.

 non è avvenuta l’attuazione delle norme della direttiva sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (direttiva IPPC).

 normativa concernente le acque. Come altri paesi anche l’Italia non ha recepito nel proprio ordinamento la direttiva quadro sulle acque che mira a proteggere e rafforzare lo stato delle risorse idriche e a promuoverne un uso sostenibile.

 mancato recepimento della direttiva sullo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra; il termine ultimo era il 31 dicembre 2003.