Sace, in arrivo le prime iniziative a sostegno del Green New Deal

Pubblicato il 11 gennaio 2021
Pierfrancesco Latini - Amministratore Delegato SACE

Il Piano industriale di Sace prevede nuova operatività legata al Green New Deal – il piano europeo che promuove un’Europa circolare: moderna, sostenibile e resiliente – ambito nel quale la società guidata da Pierfrancesco Latini svolge un ruolo centrale con le sue garanzie “green”.

A pochi giorni dalla firma della Convenzione operativa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, Sace ha già individuato diversi progetti e approvato le prime sette operazioni targate Green New Deal per oltre 600 milioni di euro. Interventi che consentiranno di riconvertire processi industriali per ridurre sprechi ed emissioni inquinanti, sostenere l’economia circolare e la mobilità smart oltre che la produzione di energia da fonti rinnovabili, quali solare ed eolico.

“L’attenzione a sostenibilità e resilienza per tutti in chiave circolare – ha commentato l’Amministratore Delegato di Sace Pierfrancesco Latini – è oggi imprescindibile. Non solo perché è maturata la convinzione che ci troviamo ad operare in una nuova normalità, ma anche perché oramai è diffusa la consapevolezza che la sostenibilità rappresenta una grande opportunità di investimento, crescita e occupazione per le società moderne. In questo senso, la riconversione del tessuto produttivo italiano, attraverso il sostegno agli investimenti “green”, costituisce un’occasione unica per far crescere la competitività del nostro Paese nel mondo e noi siamo orgogliosi di sostenere le aziende italiane che contribuiranno a rendere “circolare” l’Europa. Ecco perché, invito tutti gli stakeholder interessati a bussare alla porta di Sace per dialogare con noi e aprirsi a nuove opportunità, contando sul nostro supporto”.

La nuova operatività a sostegno del Green New Deal si inserisce nel quadro dell’ampia estensione del mandato di Sace oltre l’export, a supporto dell’economia nazionale, di cui la Società è stata oggetto nel corso del 2020. Una estensione che segue più direttrici, centrali nel Piano Industriale prossimamente in rampa di lancio: il sostegno alla liquidità delle imprese italiane colpite dall’emergenza tramite Garanzia Italia; il rafforzamento del sostegno alle esportazioni italiane mediante un sistema evoluto di coassicurazione tra Sace e Ministero dell’Economia e delle Finanze; la spinta al rilancio dell’economia nazionale, grazie a un programma di garanzie pubbliche a sostegno di progetti d’innovazione e sviluppo infrastrutturale destinati anche al mercato domestico e funzionali alla ripartenza e alla competitività del Paese.

Agevolare la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili e promuovere iniziative che hanno l’obiettivo di sviluppare una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti: sono infatti queste le finalità dei progetti finanziabili con garanzie Sace, assistite dalla garanzia dello Stato italiano, in base alle nuove disposizioni normative – dal Decreto Legge “Semplificazioni (76/2020) alle due successive del Comitato Interministeriale di Programmazione Economica che lo scorso 29 settembre ne ha approvato gli indirizzi fino alla nuova Convenzione operativa tra Sace e il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Possono farne richiesta tutte le aziende italiane, di qualsiasi dimensione.

Proprio in queste settimane, infatti, Sace sta incontrando imprese e istituzioni finanziarie, per accogliere richieste di informazioni e manifestazioni di interesse. Un percorso ben avviato che proseguirà con l’obiettivo di aiutare le aziende italiane a diventare champion della transizione sostenibile e permettere all’Italia di giocare un ruolo di primo piano nel panorama internazionale.

Nell’ultimo mese, Sace ha già incontrato circa 200 aziende potenziali beneficiarie, anche grazie alla collaborazione con Enel Foundation e con l’Sgr F2i. Un confronto proficuo, che resta aperto a tutte le realtà target interessate ad approfondire le possibilità legate al nuovo mandato di Sace in ambito Green New Deal nei settori in cui il nostro Paese esprime eccellenze imprenditoriali.

L’eleggibilità delle iniziative viene valutata attraverso una due diligence sulla base, tra l’altro, di una tassonomia definita dall’Unione Europea. In particolare, i progetti devono produrre un beneficio significativo almeno a uno dei seguenti obiettivi ambientali: mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento agli stessi; uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine; transizione verso l’economia circolare; prevenzione e riduzione dell’inquinamento; protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Il nuovo mandato di Sace in ambito “green” poggia su solide basi: oltre alla esperienza nella strutturazione di operazioni sia su base corporate che project finance, da circa vent’anni Sace si avvale di un’unità specializzata per la valutazione degli impatti ambientali in base alle linee guida internazionali dell’Ocse e sostiene progetti per energie pulite (parchi fotovoltaici, eolici…), smart cities e infrastrutture per la distribuzione di energia da fonti rinnovabili.  Tra questi, un esempio recente è Viking Link, il primo ‘green loan’ con garanzia Export Credit Agency, per la realizzazione della più grande interconnessione elettrica sottomarina al mondo tra Regno Unito e Danimarca, con tecnologie e forniture dell’italiana Prysmian.

Grazie a tutto questo, Sace ha proprio in questi giorni ottenuto un ulteriore e rilevante riconoscimento: i nuovi processi legati alle garanzie green sono stati infatti oggetto di audit e certificati da parte del TUV, l’ente indipendente di certificazione, ispezione, testing, collaudi e formazione, che offre servizi certificativi in ambito qualità, energia, ambiente, sicurezza e prodotto.



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