Federchimica: chimica, tre anni di stagnazione

Pubblicato il 10 dicembre 2002

Un 2002 caratterizzato dall’incertezza, che ha penalizzato i consumi di beni durevoli e ha indotto cautela negli acquisti di input intermedi, come i prodotti chimici.

È quanto emerge dal Panel Congiunturale Federchimica, che descrive un secondo semestre stentato per la Chimica italiana, caratterizzato dalla domanda debole, dopo il rimbalzo tecnico per la normalizzazione dei magazzini materie prime dei clienti nei primi mesi dell’anno.

Il consuntivo 2002 vede la chimica in Italia crescere poco (+1,3), e solo grazie alle esportazioni e alla chimica per il consumo. La domanda interna dei beni intermedi chimici ristagna anche quest’anno. L’export chimico mostra anche nel 2002 un andamento positivo, con un aumento dei saldi attivi nelle vernici e adesivi e nei detergenti e cosmetici.

Lo scenario economico alla base delle previsioni di Federchimica indica per il 2003 una crescita lenta e tardiva, frenata ancora da un certo grado di incertezza. Esistono però forti minacce che questo quadro sia peggiorato da rischi di recessione, causati soprattutto dalla caduta della competitività dell’industria italiana ed europea.

Con i settori clienti in aumento solo dell’1,5%, la chimica italiana potrà crescere solo un poco di più, grazie alla chimica per il consumo e al ruolo positivo della domanda estera. Ma il dato non cambia una previsione per il 2003 che, con un aumento della produzione chimica dell’1,8%, non potrà certamente essere un anno di vera crescita.