Osservatorio ENEA sul clima e i cambiamenti climatici

Pubblicato il 29 marzo 2005

E proprio qui che è stata firmata la Convenzione tra l’ENEA e l’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, per la protezione dell’ambiente marino, avvenuta a margine del convegno “La Scienza intorno al Faro” (18 e 19 marzo), che si tiene nell’ambito della manifestazioni organizzate dall’ENEA per la Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica del MIUR.

La collaborazione con l’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, consolida ed amplia l’esperienza e le conoscenze dell’ENEA in attività di studio nell’area Mediterranea, già acquisite con la convenzione con il Parco delle Cinque Terre. Le attività previste dalla convenzione riguarderanno studi congiunti per la caratterizzazione dell’ambiente marino interessato dall’Area Protetta, il monitoraggio della qualità delle acque e tutte le attività inerenti la protezione e lo studio dell’ambiente marino, il potenziamento delle ricerche sull’evoluzione del clima e del mare nell’area mediterranea, nonché attività di formazione, informazione e divulgazione ambientale su queste tematiche.

L’Osservatorio Climatico di Lampedusa è una stazione permanente di osservazioni climatiche che costituisce la base di rilevamento più attrezzata e importante per le ricerche sperimentali sul clima nell’area del Mediterraneo. Il Mediterraneo rappresenta un eco-sistema di significativa importanza per la comprensione dei fenomeni climatici, essendo un grande bacino chiuso, caratterizzato da scarsi scambi con acque oceaniche e da una complessa circolazione marina ed atmosferica.

Concepito in un’area geografica unica, situato nel punto più a sud del Mediterraneo, lontano da qualsiasi costa e da agglomerati urbani, proprio per le sue caratteristiche di isolamento, l’Osservatorio costituisce un laboratorio esclusivo per le osservazioni e il monitoraggio del sistema climatico, con particolare attenzione ai gas ad effetto serra, alla radiazione solare, all’ozono ed al particolato atmosferico.

Lampedusa è stata scelta per la sua mancanza di vegetazione che consente di monitorare le emissioni senza le interferenze costituite da assorbitori di CO2. L’Osservatorio, le cui attività sono condotte dal Progetto Speciale Clima Globale dell’ENEA, è stato dotato delle più moderne tecnologie ed è inserito nella rete internazionale di sorveglianza climatica della Organizzazione Meteorologica Mondiale (ONU).