Le nuove sfide di Federambiente

Pubblicato il 22 agosto 2005

Conferma “delle opzioni di fondo e dei valori ai quali s’ispira la Federazione”, ma anche “tangibili elementi d’innovazione di cui dovranno essere protagonisti tutti gli associati”, favorendo “i processi d’aggregazione tra le imprese” e il ruolo del sistema associativo di Confservizi, aprendo “un confronto con Federutility per verificare e definire una convergenza da cui far nascere una potente federazione delle aziende dei settori industriali dei servizi pubblici e offrire un solido ancoraggio e una prospettiva per il riassetto complessivo del sistema confederale”. Sono queste le linee di fondo del programma che l’assemblea di Federambiente ha affidato al nuovo presidente Daniele Fortini che, eletto all’unanimità, intende perseguire nel corso del suo mandato.

“Aumentare il tasso di cultura imprenditoriale delle nostre imprese – ha affermato Fortini – sviluppandone il carattere industriale e allo stesso tempo salvaguardandone la caratterizzazione propria del servizio pubblico, orientando il nostro lavoro verso prospettive di crescita di Federambiente, con un mix d’elementi che comunque tengano conto del radicamento territoriale delle imprese. Il riconoscimento dell’opportunità dei processi di liberalizzazione, l’apertura verso i privati che gestiscono servizi ambientali, così come la ricerca d’alleanze con altre associazioni datoriali per la realizzazione d’obiettivi di valore strategico o la definizione di politiche industriali d’interesse generale rappresentano l’accettazione d’una sfida che si vince soltanto rafforzando l’autorevolezza e il profilo industriale delle imprese associate”.

Alle istituzioni Federambiente e le imprese associate chiedono “norme semplificate e chiare, piani per l’introduzione di tecnologie avanzate e per la ricerca scientifica applicata, leve fiscali e incentivazioni economiche delle buone pratiche, accesso al credito facilitato e promozione delle aggregazioni d’impresa, strategie efficaci per la creazione del consenso intorno alla gestione del ciclo dei rifiuti e strumenti di responsabilità d’impresa come lo è la tariffa rifiuti. E per questo – ha proseguito il nuovo presidente di Federambiente – chiediamo alla ‘politica’ progetti sostenibili per introdurre tecnologie industriali avanzate, supportate da normative chiare e responsabili, l’accesso a tutti gli strumenti esistenti di valorizzazione dell’impresa, come in parte è stato costruito con il contratto di lavoro unico di settore, e infine di limitare l’utilizzo di ‘forme transitorie’ di governo dei problemi ambientali, a livello locale, quali i noti ‘commissariamenti’ nel Mezzogiorno”.