DuPont e BP: partnership per lo sviluppo di biocarburanti avanzati

Pubblicato il 27 giugno 2006

DuPont e BP collaborano giaà dal 2003 allo sviluppo di biocarburanti avanzati in grado di aiutare a superare i limiti di quelli esistenti. La collaborazione è ora giunta alla fase in cui il primo prodotto può essere immesso sul mercato. La strategia congiunta delle società consiste nell’offrire biocarburanti avanzati che possano ampliare la gamma di fonti energetiche disponibili e accelerare il passaggio ai carburanti rinnovabili nei trasporti, così da ridurre le emissioni totali di gas a effetto serra.

Le societa’ si avvalgono delle capacità di DuPont nel campo delle biotecnologie e della bioproduzione e delle competenze nella tecnologia dei carburanti e nella conoscenza del mercato di BP. Grazie a questo know-how, le due società’ puntano a diventare leader mondiali nello sviluppo, produzione e crescita di mercato dei biocarburanti avanzati, che oggi rappresentano meno del 2% dei carburanti globali per trasporti. Le proiezioni attuali indicano che in futuro i biocarburanti potrebbero costituire una parte significativa del mix di carburanti per trasporti, fino a toccare il 30% in mercati chiave.

Il primo prodotto ad essere commercializzato sarà il biobutanolo, il cui lancio, come bio-componente della benzina, è previsto nel Regno Unito nel corso del 2007. DuPont e BP stanno collaborando con British Sugar, una sussidiaria di Associated British Foods plc, per la conversione del primo impianto di fermentazione dell’etanolo del Paese alla produzione di biobutanolo. La capacità produttiva globale sarà incrementata in base alla domanda del mercato. È attualmente in corso uno studio di fattibilità, in collaborazione con British Sugar, per valutare la possibilità di costruire impianti di maggiore capacità nel Regno Unito.

Entrambe le società riconoscono che sebbene gli attuali bio-componenti si siano dimostrati un’eccellente piattaforma di lancio per i biocarburanti e continueranno a svolgere un ruolo essenziale anche in futuro, esistono ancora questioni aperte per quanto riguarda una maggiore penetrazione del mercato. Specifiche aree di possibile miglioramento sono la compatibilità con i carburanti esistenti e i sistemi di distribuzione, la possibilità di miscelare biocarburanti in concentrazioni piu’ elevate senza dover apportare modifiche al veicolo e una maggiore economicità dei prodotti.

Questa nuova generazione di biocarburanti contribuirà al conseguimento di questi obiettivi. Il biobutanolo ha una bassa pressione di vapore e tolleranza alla contaminazione dell’acqua nelle miscele di benzina, che ne facilita l’utilizzo negli attuali canali di rifornimento e di distribuzione della benzina. Il biobutanolo può essere miscelato alla benzina a maggiori concentrazioni rispetto ai biocarburanti esistenti, senza la necessità di modificare i veicoli; inoltre offre un risparmio di carburante più elevato rispetto alle miscele di benzina-etanolo, migliorando così l’efficienza energetica e riducendo il consumo per litro.

Il biobutanolo potenzia anche la resa delle miscele di etanolo e benzina riducendo, tra l’altro, l’impatto dell’etanolo sulla pressione del vapore, uno dei motivi che limitano un piu’ ampio uso dell’etanolo negli attuali canali di distribuzione della benzina.

La produzione di biobutanolo si baserà inizialmente su una tecnologia esistente per consentire una rapida introduzione nel mercato. La seconda fase, già in atto, prevede lo sviluppo di un nuovo processo biotecnologico, basato su una più elevata tecnologia di conversione. Per la produzione del biobutanolo saranno utilizzate numerose materie prime come zucchero di canna o di barbabietola, mais, frumento, o manioca e, in futuro, materie prime cellulosiche derivanti dai cosiddetti “raccolti di energia” a rapida crescita, come diversi tipi di erba, o “sottoprodotti agricoli” come la paglia e il gambo di pannocchia. Poichè la produzione del biobutanolo è simile a quella dell’etanolo e sfrutta le stesse materie prime, gli impianti di produzione dell’etanolo esistenti possono essere convertiti alla produzione di biobutanolo.

Il biobutanolo offrira’ significativi vantaggi rispetto ai carburanti per trasporti derivati dal petrolio, riducendo le emissioni complessive di gas a effetto serra nell’ambiente. I biocarburanti contribuiranno a mantenere e forse anche a ridurre il volume globale di emissioni di anidride carbonica immesse nell’atmosfera. Ciò è dovuto al fatto che le piante utilizzate per produrre i biocarburanti, crescendo, assorbono anidride carbonica, mentre i biocarburanti che ne derivano emettono per lo piu’ la stessa quantità di anidride carbonica prodotta dalla combustione dei carburanti fossili tradizionali. Sebbene anche nella produzione di biocarburanti vengano generati gas a effetto serra, la quantità totale prodotta è comunque inferiore a quella generata con l’uso dei tradizionali carburanti fossili.