Energie rinnovabili, mobilità sostenibile, risorse e nuovo sviluppo

Pubblicato il 9 novembre 2009

Durante il convegno dedicato all’energia nucleare, posizioni differenti: da una parte l’economista Edgardo Curcio, secondo il quale il nucleare farà risparmiare l’importazione di 9 miliardi di metri cubi di gas, dall’altra Massimo Scalia, noto ambientalista, secondo cui il nucleare italiano non ha le basi economiche per partire.

Key Energy s’è rivolta a tre principali settori merceologici: produzione di energia da fonti rinnovabili e efficienza energetica; business della mobilità sostenibile e dell’idrogeno; mercato dell’energia. La prospettiva, per la quale anche in Italia presto si consolideranno imprese che vedranno sviluppare il loro business intorno al principio di limitare il tetto delle emissioni, ha ispirato l’idea innovativa di proporre Carbon Area, spazio fieristico nel quale si sono confrontati i protagonisti della filiera del carbonio.

Bilancio positivo per il calendario dei seminari di Key Energy, messo a punto dal comitato scientifico coordinato da Gianni Silvestrini. Sono intervenuti oltre 280 relatori e a poche settimane dal vertice di Copenhagen, s’è rilevato il dinamismo italiano con la crescita del sistema di produzione dedicato alle energie rinnovabili. Un sistema che per svilupparsi ulteriormente attende, entro giugno 2010, la definizione degli obiettivi delle Regioni e il piano italiano per il 2020. È stata presentata anche AiLCE (Associazione Italiana Low Carbon Economy), la prima associazione italiana dedicata allo sviluppo e alla promozione della Low Carbon Economy.

Molto apprezzata la presenza del Gestore del Mercato Elettrico.

Nel corso dell’evento dedicato all’energia fotovoltaica, Kyoto Club ha anticipato la richiesta di abolizione dell’Ici per gli impianti che producono energie rinnovabili che sarà portata all’attenzione delle agenzie territoriali e delle commissioni parlamentari competenti. È stato ricordato che per raggiungere l’obiettivo (realistico) di 15 gigawatt dal solare al 2020 gli impianti non possono più essere considerati “opifici” – e quindi sottoposti a un’imposta comunale salata – bensì “siti di pubblica utilità”.

Dal fotovoltaico alla cogenerazione, con la richiesta di Confindustria che sia assegnato il 10% degli incentivi statali che oggi sostengono l’energia fotovoltaica, per arrivare a una produzione, importante, di circa ottomila megawatt nel 2020. Sono diversi i possibili ambiti di applicazione degli impianti di cogenerazione: pmi, uffici con meno di quindici addetti, piscine, solo per fare qualche esempio.

Uno dei temi caldi a Key Energy è stata la questione dell’etichetta energetica negli elettrodomestici, utile a dare nuovo impulso al settore in chiave di sostenibilità complessiva, ma anche di appoggio alla competizione per le aziende.

Grande curiosità per il velivolo a idrogeno e fuel cells che ha attraversato in volo la Manica, dalla Francia all’Inghilterra, il 7 agosto scorso.

Keyenergy: www.keyenergy.it



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