Capenergies promuove le energie rinnovabili

Pubblicato il 6 dicembre 2007

Gestione automatizzata del risparmio energetico e il primo impianto solare installato a fine 2006 abbinato a una centrale di elettrolisi dell’acqua che alimenta una pila a combustibile capace di immagazzinare l’energia. Ma Capenergies è attivo anche nel campo dei biocarburanti derivati dal mais o dal girasole, ma anche dalle microalghe contenute nell’acqua di mare o di fiume. Il centro di ricerca INRA di Sophia Antipolis e il laboratorio oceonagrafico di Villefranche sur Mer, che aderiscono a Capenergies, studiano questa materia prima, la cui massa è costituita fino al 70% da lipidi. I ricercatori valutano che, coltivate su larga scala, queste alghe presenterebbero una resa all’ettaro 30 volte superiore a quella della colza o del girasole, con un impatto minore sull’ambiente. Il progetto, chiamato Shamash, è dotato di 3 milioni di euro su tre anni e mira a identificare la specie di alga più adatta a produrre questo nuovo sostituto del petrolio, che potrebbe essere disponibile in piccola quantità entro il 2010.

Tra i membri di Capenergies si trovano la maggior parte degli operatori francesi del settore: Giordano per il solare, Helion per le pile a combustibili, Watteco per il risparmio energetico, senza contare il CEA, l’Agenzia francese per l’energia nucleare, in tutto 190 partner tra imprese, centri di ricerca e università. Capenergies sostiene al momento 107 progetti di ricerca e ne finanza in parte 30 con oltre 100 milioni di euro di aiuti, distribuiti in diversi filiere tecnologiche, poiché è noto che nessuna energia rinnovabile potrà sostituire da sola le energie fossili. Tra gli altri progetti vi è quello promosso da Watteco, chiamato LCC, che mira allo sviluppo di sistemi automatici per il risparmio energetico negli edifici addebiti ad uffici e ad attività commerciali.

Teqnopolis è l’evento che riunirà il 28 novembre 2007 i Poli di Competitività, i Distretti Tecnologici ed i Parchi Scientifici, allo scopo di favorire collaborazioni scientifiche, industriali e di business tra i centri di ricerca e le imprese italiane e francesi.