Bastioli alla Conferenza europea sulla Bioeconomia: “Ora mettiamo in atto l’Action Plan”
La Bioeconomia europea, lanciata in occasione della conferenza di Copenhagen del 26 marzo 2012, è stata occasione di incontro, confronto e bilancio tra politica, industria e ricerca
A un anno di distanza da Copenhagen, le principali personalità politiche, industriali e del mondo della ricerca tornano a incontrarsi. L’appuntamento si è tenuto a febbraio, a Dublino, dove la Commissione Europea - in collaborazione con la Presidenza Irlandese - ha ospitato la seconda conferenza, “Bioeconomy in the EU: achievements and directions for the future”.
Fine dell’incontro è stato assicurare che l’agenda dell’Unione mantenga il focus sullo sviluppo della bioeconomia e, al contempo, valutare i progressi compiuti dall’Unione, dagli Stati membri e a livello locale rispetto all’Action Plan approvato dalla Commissione il 13 febbraio 2012.
Gli interventi e i panel sono stati dedicati ad approfondire il tema degli investimenti in ricerca e innovazione, le politiche di interazione e collaborazione tra gli stakeholder e le modalità di sviluppo dei mercati e della competitività nei vari settori della bioeconomia, anche attraverso la presentazione di best practice ed esempi concreti.
Discussi inoltre i principali avvenimenti a livello comunitario degli ultimi mesi e volti a sostenere le bio industrie, tra cui l’inizio di negoziazioni per una possibile Public Private Partnership finalizzata a potenziare la creazione di nuove filiere e l’aggiornamento della Politica Industriale Europea, in cui il ruolo dei bioprodotti ad alto valore aggiunto e del sostegno alla domanda viene identificato tra le azioni prioritarie per permettere la crescita di una solida bioeconomia in Europa.
Nel suo intervento Catia Bastioli, AD di Novamont, ha ripercorso il modello delle bioraffinerie integrate nel territorio illustrando il caso di Matrìca, la joint venture nata dalla collaborazione tra Novamont ed Eni Versalis, destinata a diventare la più grande bioraffineria di terza generazione in Europa. Un esempio concreto di riconversione di un sito attraverso l’integrazione tra chimica e agricoltura e grazie al forte allineamento in tutta la catena del valore tra coltivatori, università/centri di ricerca, comunità locali e industria.
“Il caso Italia dimostra come la creazione di filiere locali dedicate alla produzione di prodotti ad alto valore aggiunto può essere stimolata da opportune misure legislative con ricadute positive per l’intero sistema Paese. L’innovazione diventa volano per la crescita locale, attraverso bioraffinerie integrate nel territorio che agiscono in sinergia con le biodiversità e gli ecosistemi. Per massimizzare le opportunità offerte dalla bioeconomia è ora essenziale che Stati Membri e Commissione Europea implementino l’action plan presentato un anno fa. Solo così potremo avere le basi per una solida crescita del comparto in Europa”, ha dichiarato Catia Bastioli, Amministratore Delegato di Novamont.
Commissione Europea – Ambiente: ec.europa.eu/environment/index_it.htm
Novamont: www.novamont.com
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