Spreco di cibo, necessaria collaborazione urgente

Il Governo Italiano ha organizzato un seminario sugli sprechi alimentari. Secondo dati della Fao, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate ogni anno. Expo 2015 darà l’opportunità di affrontare il tema degli sprechi alimentari e studiare soluzioni innovative.

Pubblicato il 21 ottobre 2013

È necessaria una collaborazione urgente lungo tutta la catena alimentare se il mondo vuole affrontare il problema della perdita e dello spreco di cibo. Tutti hanno un ruolo critico da giocare nel prevenire lo spreco di cibo: contadini, lavoratori nel settore alimentare, trasportatori, venditori al dettaglio e consumatori. Questo è quanto è stato sottolineato al seminario sulla lotta agli sprechi alimentari organizzato a Roma dal Governo Italiano, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione.

Secondo il Rapporto “Food Wastage Footprint: Impacts on Natural Resources” (L’impronta ecologica degli sprechi alimentari: l’impatto sulle risorse naturali), pubblicato il mese scorso dalla Fao, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate ogni anno. Cibo per produrre il quale vengono utilizzati 250 km3 di acqua e 1,4 miliardi di ettari di terreno, e per il quale vengono immessi all’anno nell’atmosfera 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra.

Emma Bonino, ministro italiano agli Affari Esteri, ha affermato come in un mondo in cui oltre 840 milioni persone muoiono di fame, lo spreco di cibo è uno dei grandi paradossi del nostro tempo. Sperperare risorse per produrre cibo che non viene consumato e che viene poi buttato è incettabile. Circa il 54% dello spreco di cibo avviene durante la fase di produzione, lavorazione post-raccolto e stoccaggio, mentre il 46% occorre nelle fasi di lavorazione, distribuzione e consumo.

Durante il seminario si è posto l’accento sul fatto che per ridurre gli sprechi alimentari, migliorare le tecnologie all’inizio della catena alimentare, ad esempio fornendo ai contadini mezzi migliori per immagazzinare il raccolto, ha la stessa importanza che lavorare sul comportamento del consumatore alla parte opposta della catena. Il Direttore Generale della Fao, José Graziano da Silva, ha esortato i governi a riconoscere che lo spreco di cibo è un problema critico, ricordando come esso sia anche parte integrante della Sfida Fame Zero del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Il cibo che oggi va perso o sprecato potrebbe sfamare due miliardi di persone senza gravare ulteriormente sull’ambiente; e ciò dà la dimensione della grandezza della sfida e dell’occasione che il mondo si ritrova oggi davanti.

Sempre nel corso del seminario si è parlato anche di Expo 2015, che fornirà ai Paesi del mondo l’opportunità per affrontare il tema degli sprechi alimentari e per studiare soluzioni innovative. Circa 140 Paesi sono attesi all’evento milanese, tema del quale è “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”. Andrea Orlando, Ministro italiano all’Ambiente, ha detto di sperare che Expo 2015 possa fornire una piattaforma di idee in grado di stimolare soluzioni innovative per ridurre lo spreco alimentare. Il ministero ha posto in evidenza il ruolo dell’educazione come parte integrante della soluzione globale. Il ministro ha affermato che è importante aiutare i bambini di oggi a comprendere il valore del cibo in quanto risorsa, per influenzare il comportamento del consumatore di domani. Beatrice Lorenzin, ministro italiano della Salute, ha sottolineato come sia importante educare la gente a riutilizzare e riciclare il cibo invece di gettarlo via, e questo sia a livello domestico sia a livello di ristorazione collettiva, come in ospedali, mense, ristoranti.

 

Fao: http://www.fao.org

Expo 2015: http://www.expo2015.org



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