Federchimica: l’impegno della chimica per l’ambiente compie venti anni

Pubblicato il 21 ottobre 2014

20 anni di impegno costante nel segno della sostenibilità, coronato da continui successi sul fronte ambientale, sociale, economico: questo il quadro che emerge dai dati dell’edizione 2014 del Rapporto Responsible Care, il Programma volontario mondiale che l’industria chimica promuove per tutelare la sicurezza e la salute di lavoratori, consumatori e dell’ambiente, nell’ambito più generale della responsabilità sociale delle imprese.

I numeri presentati oggi mostrano risultati eclatanti a partire dalla sicurezza sul lavoro: l’industria chimica si impegna ogni giorno a garantire luoghi di produzione idonei allo svolgimento delle attività professionali senza rischi per la salute di chi vi opera. È la stessa Inail a dichiararlo, indicando la chimica come settore con il minor numero di malattie professionali e il secondo con il minor numero di infortuni rapportato alle ore lavorate dai dipendenti.

Sotto il profilo ambientale, le emissioni inquinanti in atmosfera sono scese di circa il 95% e quelle negli scarichi idrici del 65%, rispetto al 1990. In particolare le emissioni di gas serra sono state ridotte del 68%; già dal 2005 il settore è dunque già in linea con l’obiettivo UE, che ne impone una riduzione del 20% a livello europeo entro il 2020.

Inoltre, va registrato un calo notevole dei consumi energetici, in valore assoluto, del 38,2% rispetto al 1990. Nonostante la crisi economica abbia inciso in parte su questa riduzione, il miglioramento comunque conseguito è testimoniato dall’Indice di efficienza energetica (calcolato a parità di produzione) che migliora del 44,9%.

Per sicurezza, salute e ambiente le imprese chimiche dedicano ogni anno oltre il 2% del proprio fatturato e realizzano investimenti pari a circa il 20% del totale investito. “Il Rapporto Responsible Care – ha commentato Cesare Puccioni, Presidente di Federchimica – da vent’anni misura la propensione continua delle imprese chimiche verso la sostenibilità; oggi ci consegna la fotografia di un settore non solo responsabile, ma cosciente del suo ruolo nella società. Un’industria chimica forte e competitiva, infatti, è promotrice di sviluppo sostenibile: trasferisce tecnologia e innovazione a tutti i settori manifatturieri e con i suoi i prodotti aiuta anche gli utilizzatori a ridurre l’impatto ambientale.”

“Sostenibilità però non significa solo ambiente – ha proseguito Puccioni. Occorre tenere nella dovuta considerazione anche la dimensione economica, che favorisce sviluppo e crea lavoro, benessere e risorse per finanziare l’innovazione. Il nostro settore è diventato sempre più efficiente e competitivo, garantendo al contempo il rispetto dell’ambiente e la crescita economica; infatti, la competitività industriale è un fattore chiave anche nel complesso percorso verso la sostenibilità.”

Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, ha aperto i lavori sottolineando la positività dei risultati conseguiti dalle imprese aderenti a Responsible Care e indicando l’Industria chimica come uno dei settori portanti per l’economia nazionale. Alla tavola rotonda, seguita alla presentazione dei dati, hanno partecipato: Massimo De Felice, Presidente, Inail; Raffaello Vignali, Segretario Ufficio di Presidenza, Camera dei Deputati; Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, Camera dei Deputati.



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