Il G7 e le politiche per il clima

Pubblicato il 11 giugno 2015

In un anno critico per il cambiamento climatico la riunione del G7 si è conclusa con importanti segnali politici, ma pochi impegni concreti da parte dei Paesi che ne fanno parte, sottolinea il Wwf.

“Il cammino tracciato è corretto, ma più velocità, ambizione e azioni specifiche sono necessarie”, dice Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed energia del Wwf.

Con l’accordo globale sul clima che dovrebbe vedere la luce alla COP21 di dicembre, il G7 era sotto pressione per mostrare un avanzamento sulla questione. “Anche se non con azioni specifiche e dettagliate, dopo questo incontro è chiaro che i giorni dei combustibili fossili e dell’inquinamento da carbonio sono contati”, dice Midulla. “I Paesi del G7 hanno deciso di tagliare la maggior parte delle emissioni di gas serra dai loro settori energetici nazionali entro il 2050 e sostenere i tagli delle emissioni globali del 40-70% entro il 2050. Ma sarà necessario fare molto di più per evitare che il cambiamento climatico raggiunga i livelli più pericolosi. C’è solo un modo per raggiungere questo obiettivo: uscire dai combustibili fossili nel più breve tempo possibile, passare alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica”.

In una ulteriore dimostrazione a sostegno delle energie rinnovabili, i Paesi del G7 hanno deciso di sostenere una serie di iniziative per una più ampia diffusione delle energie rinnovabili nei Paesi in via di sviluppo, in particolare in Africa. I Paesi in via di sviluppo sono pronti a muoversi velocemente sulle energie rinnovabili, ma hanno bisogno di finanziamenti e tecnologie dai Paesi ricchi per farlo.

Molti avevano previsto ulteriori dettagli sugli impegni finanziari per il clima al G7, visto che nel 2009 l’insieme dei Paesi Sviluppati aveva concordato di fornire 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020, nell’ambito dei negoziati per un accordo globale.

“Il G7 ha riconfermato l’impegno di 100 miliardi dollari e ha detto che si è sulla buona strada per raggiungerlo. Questo non è sufficiente. Cinque anni dopo questo impegno, si sono visti impegni per poco più di 10 miliardi di dollari. Ci sarebbe piaciuto che il G7 fornisse la certezza sui finanziamenti, perché questa è una delle chiavi dell’accordo a Parigi a dicembre”, conclude Midulla.



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