Attivo il Fondo Sistan per il fotovoltaico in affitto

Pubblicato il 6 luglio 2016

A fronte di uno stock di migliaia d’impianti formalmente presenti sul mercato italiano, i deal ‘buoni’ sono veramente pochi. In Italia ci sono pochi e grandi portafogli d’impianti che non sono in vendita o che costano carissimi. Mentre i primi generano rendite certe con conti energia già ampiamente finanziarizzati, i secondi abbassano drammaticamente il rendimento atteso. Una quotazione corretta per l’acquisto deve essere infatti modulata tenendo conto di un rendimento intorno all’8%.

Dilemma: non c’è spazio per grandi deal ad alto rendimento, spazio per pochi e piccoli deal redditizi.

Sistan appare come l’investimento decorrelato per eccellenza, con rendimenti di assoluto rispetto in un periodo dominato da tassi negativi e scarsa propensione a quotare il rischio con ritorni adeguati. In questo contesto, il marchio di fabbrica di Sistan è proprio il ritorno alla qualità e al rendimento certo per mezzo della piccola-media dimensione degli impianti che seleziona in maniera oculata. Per funzionare, questo business deve infatti essere quasi artigianale, per meglio dire di nicchia a livello di boutique, con una attenzione maniacale ai costi d’acquisto e alla gestione day by day degli impianti.
Questo modello è un’alternativa vincente al trend attuale che vede ingenti investimenti, sproporzionati rispetto alla limitata offerta di impianti di reale qualità, in deal poco profittevoli.

Sistan è un veicolo immobiliare molto snello. È un veicolo vigilato italiano che, in quanto tale, è ben adatto sia agli istituzionali italiani, che si sentono in questo modo tutelati e sicuri nel loro investimento, sia a persone fisiche per i vantaggi fiscali che ne derivano.

Il momento sono in corso numerose manifestazioni d’interesse da parte di società di Private Banking italiane e internazionali per diventare sottoscrittori di Sistan. Sono in programma nuove acquisizioni di impianti.

APPROFONDIMENTO

Sistan SGR S.p.A è una società di gestione indipendente, presieduta da Nicola Rossi.

Questi è Ph. D. in Economia alla London School of Economics and Political Science e professore ordinario di Economia Politica all’Università di Roma “Tor Vergata”. Ha lavorato presso il Servizio Studi della Banca d’Italia e la Divisione Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale; ha collaborato con istituzioni pubbliche e private, ha fatto parte di numerose commissioni governative ed è stato Consigliere economico del Presidente del Consiglio fra il 1998 ed il 2000. Ha presieduto l’Istituto Bruno Leoni e dal maggio 2001 al marzo 2013, è stato Deputato al Parlamento ed in seguito Senatore della Repubblica.) con l’obiettivo di proporre ad operatori professionali servizi di investimento altamente specializzati nel settore delle energie rinnovabili. È stata costituita per gestire fondi dedicati ad investimenti nelle energie rinnovabili. È un’iniziativa privata cui hanno dedicato le proprie energie esperti nel settore dell’energia, della finanza e delle gestioni di investimenti.

SGR ha lanciato da alcuni anni il Fondo fotovoltaico Sistan, un FIA (Fondo di Investimento Alternativo) italiano immobiliare attivo dal 2012 riservato ad investitori professionali focalizzato sulle fonti di energia rinnovabile (FER) che si pone l’obiettivo di consentire la diversificazione del portafoglio di investimento nel settore immobiliare, ottenendo un’esposizione nel promettente segmento del fotovoltaico. A seguito della recente ricapitalizzazione, il fondo ha acquisito 4 impianti.

Patrimonio: 15 milioni circa che, con una linea già concessa da Mediocredito, diventano circa 35 milioni da investire in impianti tra 1 e 5 MW di potenza.
Sottoscrittori: tre persone fisiche che hanno messo il seed money e altri privati, più soci istituzionali entrati recentemente, tra cui Martifer Solar.
Rendimento atteso: 10%, che diventano 7%, 8% passabilmente certi.
Numero impianti in capo al fondo: 4 in Marche, Puglia, Toscana ed Emilia Romagna. Tutti impianti da 1 MW. Queste acquisizioni sono di circa un anno fa, a seguito della ricapitalizzazione del fondo, che è comunque attivo dal 2012. L’interesse è per impianti di dimensione piccole e medie (possibilmente con un regime del 4° e 5° Conto Energia) in mano a privati dove c’è ancora un mercato interessante in Italia e si possono spuntare prezzi decisamente buoni. Come si individuano? Attraverso una conoscenza diretta da fonti pubbliche, una mappa o “registro” di circa 1.000 impianti, che si affianca alla consultazione diretta di una rete di altri operatori del mercato dell’energia (la cui attività include l’intermediazione) da parte di un team interno specializzato in ricerche mirate.



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