Frost & Sullivan: tendenze e opportunità che stanno trasformando i mercati dell’energia

Pubblicato il 12 aprile 2016

I consumatori possono diminuire la domanda di energia elettrica e aiutare a prevenire i blackout. Allo stesso tempo, possono ridurre i propri costi energetici e la propria impronta di carbonio. Il concetto di Demand Response (DR) è stato concepito e realizzato per rispondere alle emergenze e fornire una soluzione per gestire il carico di punta. Con l’evoluzione delle reti elettriche, i servizi di DR sono diventati uno strumento fondamentale per la gestione dei sistemi energetici.

Una nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata “Global Demand Response Trends”, rileva che mentre il Nord America continua ad essere lo snodo principale dei programmi di Demand Response, i paesi europei stanno facendo enormi cambiamenti al proprio mix di carburanti, in cui le fonti rinnovabili hanno una percentuale sempre crescente. In Asia, la Corea del Sud e il Giappone rappresentano dei mercati attraenti, mentre il mercato australiano è ancora in uno stadio iniziale. Questa ricerca analizza l’ambito di applicazione dei sistemi di Demand Response dal punto di vista della domanda e studia le componenti di riduzione e spostamento del carico.

“I programmi di Demand Response si sono evoluti in un sistema completo di gestione dell’energia dal lato della domanda,” afferma Pritil Gunjan, analista di Frost & Sullivan. “Le variazioni climatiche estreme, il calo delle riserve energetiche e l’introduzione di diverse tecnologie per la generazione distribuita hanno reso fondamentale per le utility la ricerca di nuovi modelli che supportino iniziative di risparmio energetico e di gestione dell’energia.”

Anche le utility sono attratte dai programmi di Demand Response a causa della dinamicità dei prezzi e delle strutture tariffarie. Mentre gli Stati Uniti sono in testa per quanto riguarda lo sviluppo di sistemi di Demand Response, l’Europa e l’Asia si stanno affermando come mercati caldi per i contatori e i termostati. Regno Unito, Cina, Giappone e Corea del Sud hanno riconosciuto il valore della Demand Response nell’aiutarli a raggiungere i propri obiettivi in termini di emissioni, fornendo allo stesso tempo energia più pulita ed efficiente durante le ore di punta.

È fondamentale alimentare ulteriormente l’interesse nei sistemi di Demand Response attraverso normative e politiche regionali che facilitino gli sforzi di coordinazione e integrazione tra utility e consumatori. Ora che i governi di tutto il mondo promuovono l’utilizzo di risorse rinnovabili, la gestione in ottica Demand Response avrà un ruolo fondamentale nell’integrazione delle fonti rinnovabili nella rete elettrica durante i periodi di picco della domanda.

Significativamente, gli aggregatori avranno un ruolo importante nella catena di valore Demand Response, in quanto gestiscono le integrazioni del sistema energetico. Le utility nel mercato della generazione distribuita cercheranno di risolvere attivamente le sfide normative e di mercato, in modo da poter sfruttare in modo ottimale il modello aggregatore-utility.

La condivisione dei costi e dei benefici maturati dai modelli Demand Response tra i vari soggetti interessati è un altro punto di contesa. Le utility stanno cercando di mitigare questo problema e incoraggiare l’adozione di programmi DR offrendo maggiore chiarezza sulle questioni legate agli incentivi tariffari e finanziari nei propri modelli di business.

“Anche gli investimenti nelle fonti rinnovabili e la generazione distribuita, che sono le principali tendenze nel mercato globale dell’energia, daranno un forte slancio al mercato della Demand Response fino ad oltre il 2020”, osserva Gunjan. “I maggiori investimenti nelle tecnologie innovative renderanno più semplice l’implementazione dei programmi DR. Le interfacce cliente e le tecnologie automatiche consentiranno un’implementazione trasparente e sicura dei sistemi di Demand Response.”



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