Gas in Europa centro e sud-orientale

I Paesi dell’Europa centro-orientale e sud-orientale uniscono le forze per creare un mercato del gas integrato.

Pubblicato il 13 luglio 2015

Un mercato UE dell’energia ben collegato, in cui i flussi di energia possano scorrere liberamente attraverso le frontiere e in cui nessuno Stato membro rimanga isolato dalle reti energetiche dell’UE, è un prerequisito per la creazione di un’Unione dell’energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di clima. In tal modo sarà possibile assicurare energia sicura, sostenibile e a prezzi accessibili a tutti i cittadini e a tutte le imprese dell’UE. 15 Paesi dell’UE e della Comunità dell’energia dell’Europa centro-orientale e sud-orientale hanno deciso di collaborare per accelerare la costruzione dei collegamenti infrastrutturali mancanti nel settore del gas e per affrontare le restanti questioni tecniche e regolamentari che minacciano la sicurezza dell’approvvigionamento e ostacolano lo sviluppo di un mercato dell’energia pienamente integrato e concorrenziale nella regione.

Il memorandum di intesa, che dà formalmente avvio all’iniziativa, è stato firmato recentemente a Dubrovnik. Esso prepara la strada per una più stretta integrazione dei mercati dell’energia dell’UE e della Comunità dell’energia. La creazione di un quadro normativo e di mercato stabile contribuirà a migliorare il clima per gli investimenti nei Paesi e nei territori partecipanti dell’UE e della Comunità dell’energia.

Maroš Šefčovič, Vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’Unione dell’energia, ha dichiarato: “Questa regione è molto importante per l’Europa, in particolare in termini di sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Il miglioramento delle infrastrutture mediante progetti realistici e fattibili è di fondamentale importanza per la diversificazione delle risorse energetiche e per il potenziamento della resilienza della regione alle crisi di approvvigionamento. La cooperazione tra i Paesi delle regione è essenziale al riguardo. Io stesso e l’intera Commissione sosteniamo questo processo, in particolare nel quadro della strategia per l’Unione europea dell’energia”.

Miguel Arias Cañete, Commissario europeo responsabile per l’Azione per il clima e l’energia, ha dichiarato: “La cooperazione regionale è una colonna portante del nostro lavoro per una più stretta integrazione dei mercati dell’energia. La cooperazione efficace tra i Paesi dell’Europa centro-orientale e sud-orientale è pertanto fondamentale per assicurare un approvvigionamento energetico sicuro e prezzi accessibili per i consumatori della regione. Sebbene ogni Paese debba far fronte a proprie specifiche questioni energetiche, affrontandole insieme è possibile trovare soluzioni più economiche e più efficaci”.

Il lavoro congiunto nell’ambito dell’iniziativa della Commissione europea sull’interconnessione del gas in Europa centrale e sud-orientale (Cesec) sarà incentrato non solo sulla costruzione di nuovi gasdotti, ma anche sull’uso ottimale delle infrastrutture esistenti, ad esempio consentendo il flusso inverso. Una serie di progetti infrastrutturali (quali il gasdotto transadriatico, il terminale Gnl in Croazia e il sistema di evacuazione, il rafforzamento del sistema in Bulgaria e Romania, l’interconnettore tra la Grecia e la Bulgaria e tra la Serbia e la Bulgaria) sono indicati come priorità assolute nel piano di azione allegato al memorandum (vedasi l’elenco completo dei progetti). Essi contribuiranno a diversificare le fonti di approvvigionamento. Alla fine ciascuno Stato membro della regione dovrà avere accesso ad almeno tre fonti di gas diverse. Questi progetti prioritari saranno attentamente monitorati per assicurarne la realizzazione tempestiva ed efficiente sotto il profilo delle risorse. È anche importante che nella regione siano pienamente attuate le norme dell’UE miranti a promuovere pari condizioni di concorrenza tra tutti gli operatori di mercato.

Di norma, i progetti infrastrutturali dovrebbero essere finanziati dagli operatori di mercato, ma, se necessario per assicurarne il tempestivo completamento, i Paesi Cesec potranno prendere in considerazione la partecipazione della Banca europea per gli investimenti (Bei) e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers). I promotori dei progetti sono inoltre incoraggiati, in particolare, a sfruttare le possibilità offerte dal nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis).

Il memorandum di intesa e il relativo piano di azione sono stati firmati dal Vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefčovič, dal Commissario europeo Miguel Arias Cañete e dai ministri dell’energia e rispettivi rappresentanti di Austria, Bulgaria, Croazia, Grecia, Ungheria, Italia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Albania, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Serbia e Ucraina (Bosnia-Erzegovina e Moldova firmeranno in una fase successiva). La firma è avvenuta in sede di gruppo ad alto livello della Cesec, istituito nel febbraio 2015 per promuovere la diversificazione e l’integrazione dei mercati del gas naturale nella regione.

La realizzazione tempestiva dei progetti infrastrutturali assume particolare importanza, data la situazione di vulnerabilità dell’Europa centrale e sud-orientale, come dimostrato da ultimo dalla strategia europea in materia di sicurezza energetica e dalle relative prove di stress, condotte nel 2014.

La maggior parte dei Paesi dell’Europa centrale e sud-orientale non hanno accesso a fonti diversificate di approvvigionamento di gas. Questa situazione è dovuta principalmente alla mancanza di collegamenti infrastrutturali a fonti alternative di gas o alla conclusione di contratti di fornitura a lungo termine con un unico fornitore. Tra gli altri problemi del settore si possono citare l’assenza di concorrenza sui mercati locali dell’energia e l’uso inefficiente delle interconnessioni.



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